Anche Slow Food contro la cementificazione della "strada bianca"

Un appello, quello a rivedere la propria decisione, che si somma a quello lanciato nei giorni scorsi da Legambiente e da altre associazioni del territorio

Anche Slow Food contro la cementificazione della "strada bianca"
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Anche Slow Food contro la cementificazione della "strada bianca" di Castel Cerreto. Dopo le proteste giunte in Comune da parte di Legambiente e altre associazioni anche Slow Food Bassa Bergamasca si accoda alle critiche per la decisione di utilizzare cemento armato per riqualificare la strada che collega via Canonica con via Contessa Piazzoni.

Cuore di un progetto di rilancio del territorio

Solo due mesi fa, in un progetto didattico e di partecipazione a bandi regionali per la valorizzazione dei territori e degli ambienti agricoli, Slow Food aveva scritto: “Da alcuni anni la Cascina Pèlesa è divenuta con la sua grande aia il cuore di importanti e partecipate iniziative culturali e agroalimentari, grazie al fattivo interessamento di piccole aziende locali e di numerose associazioni trevigliesi. Questa cascina risalente al ‘600 è al centro di un ambizioso progetto destinato al restauro dell’edifico storico e alla ristrutturazione dell’intero comparto, promosso dalla proprietà - gli Istituti educativi di Bergamo - con l’interessamento dell’Amministrazione comunale di Treviglio, che oltretutto sta varando a breve un importante intervento per il rifacimento e la valorizzazione dell’antica “strada bianca” per il collegamento ciclopedonale tra la Pèlesa e il borgo del Cerreto”.

Museo a cielo aperto

"Proprio su quel tratto sterrato dell’antico percorso che da secoli collega le frazioni Geromina e Casel Cerreto, alcuni istituti superiori di Treviglio e zona stanno lavorando da due anni alla progettazione di un percorso eco-museale dedicato alla storia, la cultura materiale, l’economia agricola, il sistema delle roggie e dell’irrigazione dei campi, l’ambiente, la flora e la fauna, del borgo del Cerreto e del suo territorio - hanno proseguito - è il Progetto Nuova Pelesa, che, contestualmente alla ristrutturazione e recupero del comparto della cascina e delle ex stalle, dovrebbe (ormai il condizionale diviene obbligatorio) poi materializzarsi con la realizzazione di pannelli esplicativi di tutti gli ambiti della ricerca storico-culturale ed ambientale".

Una scelta che lascia basiti

"Restiamo ora basiti di fronte a come è stata letteralmente stravolta e cancellata l’antica “strada bianca” e non possiamo che condividere e sottoscrivere il comunicato di Legambiente ed altre associazioni cittadine che prendono, come noi, le distanze da questo sbagliato e dannoso intervento del Comune di Treviglio - hanno concluso - Crediamo che ci siano i margini per un ripensamento dell’Amministrazione Comunale ed un successivo intervento atto a ripristinare il valore storico-ambientale e la vocazione ciclopedonale e agricola di quel tratto della storia del nostro territorio, in continuità con quanto realizzato in passato sul tragitto del Bosco del castagno".

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