Sabbioni resta "orfano", fra Giuseppe lascia dopo dieci anni

Il frate, originario di Ardesio, è stato nominato rettore dell'Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone 

Sabbioni resta "orfano", fra Giuseppe lascia dopo dieci anni
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«Arriverà da voi il frate più bravo e più buono di tutta la Lombardia», con queste parole, 10 anni fa, veniva presentato alla comunità dei Sabbioni fra Giuseppe Fornoni, 53 anni, poco prima del suo arrivo per assumere l’incarico di parroco e guardiano. Dopo 10 anni di fedele servizio, fra Giuseppe lascerà la parrocchia dei Sabbioni a fine mese.

Nel cuore del quartiere

E’ cominciato così il  cammino parrocchiale del frate originario di Ardesio in territorio cremasco che è entrato nel cuore del quartiere. La fama di fra Giuseppe è stata confermata dalle sue azioni: costruire ponti e instaurare relazioni con tutti, aprendo le porte della chiesa sia ai giovani che alle nuove famiglie residenti, fino alle comunità straniere e ai richiedenti asilo, i quali, oggi, vedono nell’oratorio un punto di riferimento. Quella del frate bergamasco è stata una continua ricerca di contatti umani che ha calamitato intorno alla parrocchia molte persone diverse, avvicinandole e coltivandole.

"Orfani di un padre"

L’annuncio è arrivato ufficialmente mercoledì scorso, al termine della solennità del «Perdono di Assisi», alla quale aveva partecipato anche il vescovo Daniele Gianotti. Il frate è stato trasferito all’Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone in qualità di rettore. Una notizia che ha addolorato l’intero quartiere, lasciando in molti la sensazione di restare orfani di un padre. «Andare via è per me un enorme dispiacere – ha confessato il parroco dei Sabbioni – Nel nostro ordine è normale che avvenga un trasferimento ogni nove anni, ma sento di lasciare delle questioni in sospeso. Mi sarebbero bastati tre anni in più per consolidare il lavoro di integrazione che sto portando avanti con le famiglie.

Il grande lavoro con gli stranieri

Ai Sabbioni abbiamo più di tremila parrocchiani, dei quali mille sono stranieri, a questi vanno aggiunti i 40 migranti che partecipano regolarmente alle attività dell’oratorio. Ci sono gli allenamenti di calcio del giovedì pomeriggio con merenda e l’iniziativa “indovina chi viene a pranzo”, nella quale ogni fine settimana le famiglie che lo desiderano possono invitare almeno due richiedenti asilo a mangiare, per favorire l’integrazione. Inoltre in via Toffetti abitano numerose famiglie marocchine islamiche». Alcuni richiedenti asilo partecipano a lavoretti utili per il quartiere.

Una nuova missione

«Ora la mia vita subirà un ribaltone – ha continuato – L’istituto al quale sono destinato è una realtà completamente diversa dalla parrocchia. Accoglie numerose forme di povertà, dagli anziani ai malati fino ai migranti con 800 ospiti fissi. Ho fatto voto di obbedienza e mi fido del Signore il quale mi sta donando una nuova possibilità di mettermi in gioco con chi ha bisogno di aiuto». A sostituire Giuseppe Fornoni come parroco saranno fra Tommaso Grigis, 67 anni e Massimiliano Laini, 37 anni, come vice superiore della fraternità e curato. «Non li conosco personalmente, ma so che fra Massimiliano è stato qui da studente 12 anni fa dando una mano al grest e rivelandosi una persona molto capace con i giovani».

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