La casa va all'asta e la famiglia (cani compresi) finisce smembrata

Inutile l'intervento di alcune associazioni per trovare una mediazione con il Comune

La casa va all'asta e la famiglia (cani compresi) finisce smembrata
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Perdono la casa all'asta: famiglia smembrata e cani in canile. E' successo a Martinengo, qualche giorno fa, dopo una trattativa fallita tra il Comune e alcune associazioni che si sono interessate al caso.

L'impegno delle associazioni

Lega Nazionale per la Difesa del Cane e Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente hanno cercato di mediare tra la famiglia indigente e il Comune per trovare una sistemazione idonea per tutti ma senza successo. "Ancora una volta i servizi sociali non tengono in considerazione che per queste persone gli animali sono veri e propri membri della famiglia", hanno fatto sapere in una nota. A segnalare la vicenda è stata un'associazione locale che ha contattato LNDC. La crisi, la perdita del lavoro, la depressione, l’impossibilità di pagare il mutuo e la casa va all’asta.  La famiglia, composta da cinque persone (due adulti e tre minori) e tre cani, tutti di taglia grande e adulti è stata costretta a sloggiare in tempi rapidissimi.

L'accordo mancato col Comune

Proprio a causa dello stato di indigenza, da tempo la famiglia era seguita dai servizi sociali del Comune senza però arrivare a una soluzione del problema. LNDC e LEIDAA sono intervenute, anche per tramite di un Legale delle Associazioni, per tentare di avviare un’interlocuzione con l’Amministrazione comunale e cercare una soluzione idonea per tutelare sì i cani ma anche l’intero nucleo familiare. "Nonostante sembrava si fosse trovata una sistemazione adatta per accogliere l’intera famiglia – per la quale diverse associazioni si erano offerte di versare la caparra dell’affitto – e le rassicurazioni ricevute da parte del Comune, si è purtroppo arrivati al drammatico epilogo qualche giorno fa - hanno spiegato - La famiglia è stata smembrata all’atto dell’esecuzione forzata dello sloggio: la mamma con le due bambine sono finite in una comunità, il ragazzo più grande da una zia e i tre cani nel canile municipale".

Un addio straziante

"I bambini piangevano inconsolabili perché dovevano separarsi dai loro cani con cui avevano vissuto per sette anni - hanno commentato - Una scena straziante che poteva essere evitata, se solo il Comune avesse offerto una maggiore collaborazione alle associazioni che si sono impegnate per prevenire questo triste finale. Per ironia della sorte, verso la fine di maggio, il sindaco di Martinengo pubblicava un post su Facebook scrivendo: “Un nuovo partito a tutela dei diritti degli animali, manifestazioni per i diritti degli immigrati. Ma i diritti degli Italiani che fine hanno fatto?” Una domanda che andrebbe girata proprio a lui, per chiedergli che fine hanno fatto i diritti di questa italianissima famiglia? Come ha tutelato i minori coinvolti in questa storia? Perché non si è fatto di più per evitare che la famiglia venisse smembrata (si spera solo temporaneamente) e i bambini subissero il distacco dal loro nucleo familiare che, guarda caso, comprende anche degli animali?

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