Bufera in casa di riposo, il direttore sanitario se ne va e denuncia

Anziani sedati senza autorizzazione del medico ed episodi ai limiti del maltrattamento. Troppo, per il dottor Rapuzzi, che ora è un fiume in piena

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Anziani sedati senza autorizzazioni, e altre prassi al limite del maltrattamento in una casa di riposo a pochi chilometri da Caravaggio.

Le dimissioni a sorpresa

E' un fiume in piena l'ormai ex direttore sanitario della Casa di riposo privata "Residenza Guerreschi" di Capralba. Il dottor Adriano Rapuzzi ha rassegnato le dimissioni all'improvviso poche settimane fa, esasperato. E ha scritto un esposto a carabinieri e Ats, per denunciare quella che secondo lui è diventata la nota Rsa dopo il cambio della coop che gestisce il personale. "Ho provato a cambiare le cose, ma mi hanno mobbizzato" ha detto. "Non potevo continuare in quella situazione, ho visto cose..."

La residenza

Sei anni di vita, fondata da Luigi Guerreschi, la casa di riposo del piccolo paese confinante con Caravaggio è stata già abbandonata, dice l'ex direttore, da diversi ospiti i cui familiari hanno preferito trasferirli altrove. Si sarebbe registrato anche un caso di maltrattamento, con un'anziana trovata in gravi condizioni da alcuni parenti. La causa, secondo il medico, era l'eccessivo ricorso ai sedativi.

La replica

Una ricostruzione e una testimonianza che cozza con la versione del fondatore della Rsa, Luigi Guerreschi. Che è categorico: "Rapuzzi se n'è andato perché alcuni documenti non erano in regola". E l''ex Asl avrebbe scovato alcune irregolarità.

In edicola sul Giornale di Treviglio e su Cremascoweek una lunga intervista a Rapuzzi, dopo che il caso è stato sollevato da alcuni testimoni.

Commenti
Luca

Strutture di questo tipo dovrebbero essere chiuse senza perdite di tempo. Spero che la magistratura trovi subito risposte con prove certe che attestino la verità è che in questo caso non è difficile da intuire. Se un direttore sanitario si dimette rispetto ad un posto così di pregio qualcosa di anormale c è !

ALIPRANDI & BARLUZZI

Io con mia moglie Elena mi sento di dichiarare la mia solidarietà alla famiglia Guerreschi che conosciamo da anni e di cui non possiamo che parlare in termini positivi, sia da un punto di vista professionale che umano. abbiamo avuto parenti, conoscenti ed amici, che sono stati ospiti presso la loro casa di riposo a Capralba, dai quali abbiamo sempre raccolto commenti più che favorevoli. Ci dispiace moltissimo che tanto buon lavoro venga così in malo modo infangato! L'intelligenza, di cui pare che molte persone NON siano provviste, porterebbe almeno a dare il beneficio del dubbio e non a puntare il dito senza nemmeno conoscere fatti e persone coinvolte nella questione.

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