Vailate

Vailate, sindaco sotto attacco: "Non son qui per l'indennità, non mi dimetto"

Il sindaco di Vailate Paolo Palladini, in difficoltà dopo la spaccatura in maggioranza, non molla: "Io non mi dimetto".

Vailate, sindaco sotto attacco: "Non son qui per l'indennità, non mi dimetto"
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Un nuovo attacco al sindaco Paolo Palladini dal gruppo di minoranza "TrasformAzione", ma lui non si dimette.

La crisi in maggioranza

Piove sul bagnato per il primo cittadino che, dopo essere stato travolto dalla bagarre scoppiata nella sua maggioranza durante l’ultimo Consiglio comunale, è costretto ora a fronteggiare le accuse mosse pubblicamente dall’opposizione guidata da Franco Cerri e Andrea Trevisan. Tutto è cominciato in sede di Consiglio, con i voti contrari alle variazioni di bilancio del capogruppo di "Prima Vailate" Giovanni Luigi Oriani e del consigliere Caterina Barbati, che hanno portato dapprima il vicesindaco Pierangelo Cofferati ad abbandonare la sala consiliare e poi l’assessore alle Politiche sociali e alla Tutela della salute Marcella Margherita Nicola a rassegnare le dimissioni da tutti i suoi incarichi istituzionali. E sono state proprio queste dimissioni a spingere i pionieri della lista civica TrasformAzione a divulgare un lungo comunicato stampa in cui hanno additato Palladini come l’unico colpevole della crisi, contrapponendo al suo operato, giudicato apatico e indifferente alle sorti del paese, quello della stessa Nicola, rimpianta come valida collaboratrice dai banchi dell’opposizione.

L'attacco della minoranza

Dopo il Consiglio comunale di inizio mese ci saremmo aspettati uno scatto d’orgoglio da parte del sindaco Palladini - hanno scritto Cerri e Trevisan - accusato di non ascoltare la sua maggioranza, di non prendere posizione nelle dispute interne tra assessori e consiglieri e di aver perso le redini del suo gruppo. Queste affermazioni sono arrivate non solo dalla minoranza, ma direttamente dal suo vice in Consiglio comunale. Palladini è rimasto, ancora una volta, solo a guardare. Siamo rimasti delusi, così come lo deve essere stata anche l’assessore Nicola, che era l’unica figura che riusciva a mantenere un contatto con le minoranze grazie al suo lavoro, all’ascolto delle nostre istanze e ai risultati che con fatica riusciva a ottenere per la cittadinanza, soprattutto la più bisognosa. Nel giro di qualche mese il sindaco Palladini ha perso due consiglieri (l’altro è Ivan Colombo, ndr), due persone valide che si davano da fare per la comunità. Le ha perse perché, come ripetiamo da sempre, Palladini semplicemente non fa il sindaco.

Da qui l’augurio di TrasformAzione di cambiare presto rotta, affidando le chiavi di Vailate a qualcuno che sia in grado di gestire al meglio le risorse, senza sperperare i contributi regionali e statali, e che a differenza di Palladini abbia a cuore le sorti dei suoi concittadini e non solo il proprio tornaconto personale.

A Vailate serve un sindaco con idee, visione e voglia di fare: un bravo pianificatore e gestore, capace di trasformare le tasse pagate dai suoi cittadini in servizi e opere, come fossero un investimento personale, invece di rimanere perennemente nell’immobilismo. Un sindaco che, ricevuti fondi inaspettati e immeritati dalla Regione per la completa realizzazione della ciclabile verso Misano, non abbia bisogno di aggiungere interventi che fanno lievitare di ben oltre la metà il costo dell’opera, che senza il pungolo delle opposizioni non avrebbe mai visto la luce. Se Palladini vuole tirare a campare sino al 2024 solo per racimolare ancora altri mesi di indennità, perché a differenza degli assessori lui non ha rinunciato a un solo centesimo della stessa, è libero di farlo, ma sappia che non avrà aiuti dal nostro gruppo. Si inizia già a parlare di rischio commissariamento e di presa di responsabilità delle opposizioni. Questa responsabilità è sempre in capo al sindaco e alla maggioranza, il rischio più grosso è continuare con questa Amministrazione che non agisce, quasi già fosse commissariata.

La risposta di Palladini: "Non mollo, non mi dimetto"

Dal canto suo però, il primo cittadino non ha alcuna intenzione di lasciare e ha rispedito le accuse al mittente difendendo quanto di buono fatto dalla sua Amministrazione malgrado le difficoltà economiche e sociali in cui riversa tutto il territorio dallo scoppio della pandemia.

Questi signori non devono aver calcolato i tre anni di emergenza che il nostro Comune ha vissuto con il Covid - ha riferito - Probabilmente si sono dimenticati subito che l’immobilità dell’ultimo periodo è stata dettata dalla pandemia che ha obbligato tutto il mondo a fermarsi, senza fare eccezioni per Vailate. Altri problemi, poi, nell’accelerare i tempi di determinate opere li abbiamo riscontrati per via di diversi cambi di personale in alcuni uffici. Ciononostante, siamo riusciti comunque ad ottenere tanti appalti per la realizzazione di diverse opere, ma le ditte incaricate spesso fanno fatica a portarle avanti e a terminarle perché anche loro stanno vivendo una profonda crisi economica. Il momento non è dei migliori per tutti. Bisogna mettere in conto tutte queste criticità prima di attaccare l’operato di qualcuno, compreso il mio. Per questo non ho intenzione di dimettermi, ho ancora tanti lavori da portare a compimento. Se non dovessi avere più la maggioranza, allora me ne farei una ragione e lascerei il posto, anche se sarebbe da irresponsabili mandarmi a casa con tutto quello che c’è ancora in ballo. Di sicuro, però, io non sto qui per l’indennità, perché posso garantire che di soldi per il Comune ne metto abbastanza di tasca mia. Possono stare tranquilli, non sono ricco e non ho neanche l’aspirazione di diventarlo.

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