Casirate e Arzago

Un presepe vivente per unire due comunità

A metà tra  due paesi che, da alcuni mesi, condividono i parroci e vanno verso l'Unione pastorale, un presepe celebra l'amicizia tra le comunità. 

Un presepe vivente per unire due comunità
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A metà tra  due paesi che, da alcuni mesi, condividono i parroci e si stanno avviando verso una futura Unione pastorale, un presepe vivente celebra l'amicizia tra le due comunità.

Presepe a metà strada tra Casirate e Arzago

Casirate Arzago presepe vivente (2)
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Succede tra Casirate ed Arzago: il tradizionale presepe vivente che l’oratorio San Marco di Casirate organizzava e metteva in scena prima delle festività natalizie nel cortile di Villa Blondel, quest’anno ha "traslocato" lungo la pista ciclabile che, tra via Verdi a Casirate e via Papa Giovanni XXIII, collega i due paesi, e ha coinvolto anche i fedeli dell’oratorio Don Bosco di Arzago.

L'idea del nuovo parroco don Matteo Pini

A dare nuovo impulso alla rappresentazione, coinvolgendo appunto i fedeli di entrambe le parrocchie, è stato don Matteo Pini 47enne parroco in solido con don Luigi Nozza a Casirate ed Arzago. Decine di figuranti, adulti e ragazzi, hanno rappresentato scene di vita quotidiana ai tempi della Natività e antichi mestieri, mentre a metà strada lungo il percorso tra i due paesi c’era rappresentata la nascita di Gesù. Per ammirare tutto il presepe vivente chi arrivava da Casirate doveva percorrere tutta la ciclabile sino ad arrivare ad Arzago e viceversa per gli arzaghesi. E’ così che il presepe vivente inscenato sulla pista ciclabile ha voluto essere un segno di incontro tra le due comunità.
A rappresentare la Sacra famiglia sono stati Eglantina e Bardi Kaci con il loro piccolo Gabriel. Marito e moglie, nati e cresciuti in Albania quando era pericoloso manifestare una fede religiosa, sono cristiani perché le loro nonne hanno mantenuto ben salde le radici cristiane delle famiglie e in Italia hanno trovato una comunità cristiana che li ha accolti.

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