Treviglio

Un codice a barre per i morti Covid: ecco il nuovo murales spuntato a Treviglio

Pochi, e molti senza conferme, i dettagli che filtrano infatti sull’opera comparsa tra mercoledì e giovedì scorsi in via Redipuglia. L'opera è ancora incompleta

Un codice a barre per i morti Covid: ecco il nuovo murales spuntato a Treviglio
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Per quanto sia stato regolarmente autorizzato, nessuno ha ancora avuto il cattivo gusto di strappare l’affascinante velo di segretezza attorno al nuovo murales che da alcuni giorni è comparso - incompleto, per ora - in via Redipuglia a Treviglio. Pochi, e molti senza conferme, i dettagli che filtrano infatti sull’opera che tra mercoledì e giovedì della scorsa settimana è comparsa sul muro di cemento armato del sottopasso ferroviario a sud della città, a poche decine di metri dal ristorante «Lo scoglio». L’opera non è infatti ancora completa, e lo sarà probabilmente nelle prossime settimane.

Un codice a barre fiorito sulla rampa del sottopasso del Pip1

 

Un tributo ai morti per il Covid

Il soggetto, tuttavia, sembra già molto chiaro: nel cuore della Bassa bergamasca colpita a morte dalla pandemia, rappresenta un ragazzo che indossa la mascherina, chino apparentemente a deporre un seme nell’erba dell’aiuola che costeggia la strada e che si trova proprio alla base dello stesso murales. Dietro di lui, si sviluppa un enorme codice a barre verde, dal quale spuntano tronchi e rami di alberi. Sotto, l’anno: 2019, e la sigla «3V», forse un richiamo a Treviglio, e il numero 200. La mascherina, l’anno, la vita che torna a nascere: indizi che farebbero del murales, secondo alcuni trevigliesi che hanno provato a darne un’interpretazione, una sorta di tributo alle vittime della pandemia: ai morti che specialmente nelle prime, tragiche settimane della primavera 2020, si contavano senza nome - come codici, appunto - nelle colonne di quei tragici «bollettini» serali. Furono infatti circa duecento, a Treviglio, i decessi registrati dalla fine di febbraio alla metà di maggio.

Ignoto l'autore del murales (comunque autorizzato)

Su chi abbia realizzato il murales restano diversi dubbi, ma alcune tracce portano ad un’associazione artistica del Friuli Venezia Giulia, che in queste settimane avrebbe collaborato anche ad una mostra a Trieste di street-art. Secondo altre fonti, invece, la mail che avrebbe chiesto al Comune l’autorizzazione a decorare quella porzione di sottopasso (piuttosto grigia, in effetti) sarebbe arrivata da Londra. Collegata all’iniziativa artistica, nelle prossime settimane sarebbe in corso di realizzazione anche la piantumazione di alcuni alberi... veri, per contribuire ulteriormente a ridare un’anima al «non-luogo» del sottopasso che collega viale Piave alla zona industriale, anche attraverso una frequentata pista ciclabile.

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