Treviglio

Torna in città la rassegna "Mondovisioni": cinque appuntamenti sul grande schermo

Il primo appuntamento il 22 febbraio vedrà la proiezione di "Theatre of Violence" (2023) con la partecipazione di Maria Crippa

Torna in città la rassegna "Mondovisioni": cinque appuntamenti sul grande schermo
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Dal 22 febbraio all’Anteo Spazio Cinema, l’associazione #Faremeglio, grazie al sostegno del comitato soci Coop Lombardia di Treviglio, di CGIL, CISL e UIL Bergamo, propone la rassegna che abbina un dialogo con ospiti ed esperti di primo piano ai docufilm di Mondovisioni, la rassegna del settimanale Internazionale, pellicole che raccolgono la sfida di raccontare la complessità del nostro tempo attraverso storie in presa diretta e senza filtri.

Mondovisioni al cinema

L’edizione di quest’anno si intitolerà «Vite (in)difese», e rispetto al 2022 e al 2023, cresce arrivando a cinque appuntamenti.
Presentando la prima edizione, gli organizzatori sottolineavano "come in un mondo sempre più interconnesso e in rapida evoluzione, diventa essenziale sfuggire alla tentazione di chiudersi in se stessi. Occorre invece aprire lo sguardo sulla realtà di chi ci vive accanto o abita in un altro continente".
Tre anni dopo la stretta attualità conferma l’urgenza di guardare oltre il proprio particolare. Quest’anno Mondovisioni Treviglio toccherà Stati Uniti, Cina, Uganda, Iran e Siria esplorando, attraverso gli occhi dei protagonisti, storie e temi che lambiscono le nostre vite tutti i giorni anche quando non ce ne accorgiamo: guerra, controllo tecnologico, violenza di genere, povertà, fanatismo religioso, migrazioni e sovranità.

Il tema della rassegna

Se nell’edizione del 2022 il giornalismo era il filo rosso e l’anno seguente i nuovi movimenti in lotta per i diritti, quest’anno il tema diventa la giustizia in tutte le sue declinazioni. Dal caso giudiziario davanti alla Corte internazionale dell’Aia che ha visto a processo un bambino soldato che da vittima diventa carnefice (22 febbraio Theatre of Violence), alla giustizia divina invocata dalle sette millenaristiche americane impegnate politicamente nel sostegno alle elezioni dei candidati più oltranzisti per scatenare una nuova guerra mondale (7 marzo Praying for Armageddon), fino alla ricerca di un giusto processo davanti a un tribunale di Teheran chiamato a decidere la sorte di una donna che durante uno stupro uccide il suo violentatore, un uomo potente e vicino al regime (21 marzo Seven Winters in Tehran).
Il processo agli avvocati accusati di essere oppositori del regime è il punto di partenza invece per analizzare la pervasività del controllo tecnologico in Cina (4 aprile Total Trust) mentre a chiudere la rassegna sarà la ricerca di giustizia per non far dimenticare le 27 mila persone torturate e uccise nelle prigioni siriane (18 aprile The Lost Souls of Syria).

Confronto in sala

Come già nella prima edizione, Mondovisioni a Treviglio raccoglie la sfida di un doppio percorso, grazie al lavoro dell’associazione #Faremeglio. Se da una parte lo sguardo si allungherà lontano attraverso i docufilm, dall’altra ci sarà un focus sulla realtà italiana e bergamasca. Ogni proiezione, infatti, sarà introdotta da una tavola rotonda con protagonisti che tutti i giorni trattano il tema di turno sotto i riflettori. A moderare questi momenti saranno l’avvocato Laura Rossoni, esperta di diritto di famiglia e impegnata nella difesa dei diritti civili e contro la violenza di genere, mentre i docufilm saranno introdotti da Stefano Rozzoni, docente a contratto dell’Università di Bergamo.

"Mondovisioni - spiega Rossoni che è tra gli organizzatori della rassegna trevigliese - conferma la capacità di aprire una finestra su quanto ci circonda facendoci capire come siamo connessi gli uni agli altri. Un fatto che ormai ogni giorno anche i telegiornali sono costretti a raccontarci. Questi docufilm però vanno oltre. Ci portano in Paesi che possono sembrare lontani ma le situazioni che fotografano sono spesso laboratori di un quotidiano che rischia di diventare il nostro. Per questo è importante conoscerle".

Gli ospiti

"Quest’anno la rassegna si arricchisce di un appuntamento in più - continua Rozzoni -. Si conferma invece l’alto profilo degli ospiti che ci aiuteranno a contestualizzare i docufilm. Interverranno tra gli altri Valerio Pietrangelo, esperto di lingue e culture del mondo musulmano; Paolo Salom, giornalista della redazione Esteri del Corriere della Sera; Francesco Mazzucotelli: docente di Storia della Turchia e del Vicino Oriente all’Università di Pavia e coordinatore di “Molte Fedi” e Chiara Migliori, ricercatrice in Storia contemporanea dell’Università di Bergamo".

Il primo appuntamento

Il primo appuntamento il 22 febbraio vedrà la proiezione di "Theatre of Violence" (2023) in lingua originale con sottotitoli in italiano, costruito attorno a una rilevante questione etica: si può essere insieme carnefici e vittime? Nella serata interverrà Maria Crippa, dottoressa di ricerca in diritto penale internazionale dell’Università degli Studi di Milano.

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