Treviglio

Rifiuti abbandonati a Treviglio, in aumento le segnalazioni dei cittadini

L’assessore Michele Bornaghi: "Fenomeno riconducibile alla raccolta puntuale dei rifiuti"

Rifiuti abbandonati a Treviglio, in aumento le segnalazioni dei cittadini
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Stop ai rifiuti abbandonati. È questo il nuovo allarme lanciato dai trevigliesi, ormai stufi di vedere le proprie strade e le proprie aree verdi ridotte alla stregua di discariche a cielo aperto.

Rifiuti abbandonati

Nel mirino dell’ultima denuncia cittadina è finita gran parte della zona nord della città, dove quotidianamente è facile imbattersi in sacchetti dell’immondizia abbandonati nei giardini pubblici di via Venezia, specialmente dal lato che affaccia su via Da Verrazzano. Decine di buste ricolme di rifiuti poi, sono state rinvenute anche su via Bergamo, nella campagna situata dietro il supermercato "Eurospin", e in diversi punti del quartiere Bollone.
Si tratta dunque, di una pratica incivile e diffusa, che non sta risparmiando neanche il centro città, dove purtroppo in più occasioni è stato possibile scorgere residui di resti domestici perfino nei cestini solitamente destinati ai rifiuti da passeggio.

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Le multe (salate) non scoraggiano

Eppure, da un punto di vista legislativo, non mancano di certo le norme che regolamentano lo smaltimento dei rifiuti e le opportune sanzioni per chi le trasgredisce. Non a caso, con la legge 137 del 2023, è stato stabilito che l’abbandono dei rifiuti è un reato e, in quanto tale, deve essere punito con un’ammenda che va da mille a 10 mila euro, fino a toccare quota 26 mila euro qualora il responsabile sia anche il titolare di un’impresa o di un ente.
Multe severe e dispendiose, che però non sembrano spaventare i trasgressori visto il fenomeno dilagante, le cui conseguenze si ripercuotono inevitabilmente sulle tasche degli onesti contribuenti. Non è un mistero, infatti, che il recupero e lo smaltimento dei rifiuti abbandonati genera costi esorbitanti che vanno ad aggiungersi a quelli già sborsati dai cittadini per il pagamento della Tari e per l’organizzazione e l’attuazione della raccolta differenziata porta a porta.

"La causa? Incomprensioni sulla tariffa puntuale"

Proprio quest’ultima inoltre, potrebbe essere una delle cause scatenanti del problema, com’è emerso anche dalle decine di segnalazioni inviate ad Alessandro Iocco, amministratore del gruppo social "La gatta trevigliese".

"Credo che all’origine dell’aumento del numero di rifiuti abbandonati ci sia un’incomprensione sull’utilizzo dei bidoni con il chip per la raccolta porta a porta – ha affermato Iocco – In tanti hanno sviluppato la convinzione che la cifra da versare con la Tari sarà direttamente proporzionale al numero delle volte in cui verrà utilizzato il bidone. In sostanza, molti cittadini pensano che più si utilizza il bidone, più si paga. Nulla di più sbagliato, anche perché per ora siamo pure in una fase sperimentale. Se non erro poi, ai non residenti, ovvero a coloro che hanno soltanto il domicilio su Treviglio, non viene consegnato il bidone con il chip, ragion per cui questa categoria di persone non ha modo di smaltire facilmente il proprio indifferenziato, visto che la discarica comunale non lo ritira. E questo cavillo potrebbe portare all’accumulo dei rifiuti nei cestini pubblici o ai bordi delle strade".

L'assessore: "Piaga diffusa ovunque"

"L'abbandono dei rifiuti è una piaga diffusa in quasi tutta la pianura bergamasca - ha commentato l’assessore all’Ambiente Michele Bornaghi, interpellato sulla questione - Il fenomeno è in parte allocabile all'introduzione della raccolta puntuale mediante bidone con microchip. La stragrande maggioranza dei trevigliesi ha accolto questa innovazione in modo virtuoso e i dati lo dimostrano. Alcuni residenti invece, si dimostrano reticenti e privi di senso civico compiono codesti atti biasimevoli. Come Amministrazione però, l'impegno nel ritiro dell'abbandono è costante, come pure le azioni di controllo e di formazione ambientale in alcuni condomini. Con l'introduzione della tariffa puntuale, sono previste nuove azioni di cui si darà notizia a breve».

 

Articolo a cura di Fabiola Graziano

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