Rapporto Caritas: a Treviglio calano le richieste di aiuto delle famiglie, ma c’è l’emergenza abitativa
I numeri del Centro di ascolto per il 2024 sono in leggero miglioramento rispetto all’anno precedente

Sono in leggero calo le persone che richiedono la borsa alimentare per arrivare a fine mese. E’ quanto emerge dai dati del rapporto del Centro di ascolto Caritas di Treviglio relativi 2024, illustrati dal parroco monsignor Norberto Donghi e da Alvaro Cappellini (nella foto), in rappresentanza dell’associazione di volontariato.
Rapporto Caritas
Numeri che, va chiarito, risentono però dell’attenuarsi della situazione relativa all’ospitalità dei profughi ucraini. Di contro, è in aumento l’emergenza casa e quello relativo agli anziani soli.
"L’obiettivo di questo rapporto - ha spiegato Cappellini risiede nel titolo che gli abbiamo dato: 'Essere donne e uomini di periferia'. Lo scopo è infatti quello di sensibilizzare tutti a conoscere e a occuparci dei più poveri".
Entrando nel dettaglio delle tabelle del report della Caritas (che verranno anche presentate alla cittadinanza oggi, domenica 30 marzo, alle 16, nella Spazio Hub di piazza Garibaldi), subito si può notare come nel 2024 ci siano state 288 richieste al Centro di ascolto, contro le 332 dell’anno precedente. I nuclei famigliari coinvolti sono invece passati da 61 a 53. Scremando i dati per nazionalità, si nota che 120 richieste arrivano da famiglie italiane (-22 rispetto al 2023) e le restanti 168 da nuclei stranieri (-22 sul 2023). Tra i non italiani le più aiutate sono le famiglie marocchine (57), quelle egiziane (31), le senegalesi (15), le albanesi (14) e le ucraine (9). Interessante anche il dato riguardante il periodo d’assistenza con borsa alimentare di chi si rivolge alla Caritas. Calano le famiglie che usufruiscono dell’aiuto per un breve periodo (da 0 a 3 anni), passate dalle 147 del 2023 alle 120 del 2024. E aumentano, invece, quelle di lunga durata: sono 100 i nuclei che ne beneficiano per 4-5 anni (+33 rispetto al 2023), mentre arrivano a 32 quelle che ricevono la borsa alimentare per 6-8 anni (+11 rispetto al 2023). Sono dati che pongono un interrogativo sulle cause e le fragilità che portano molte famiglie alla ricerca di assistenzialismo cronico.


Ricerca del lavoro
Un altro dato che salta all’occhio è che il 31% di chi richiede la borsa alimentare è un nucleo monofamigliare. ovvero perlopiù anziani soli. A seguire ci sono le famiglie composte da 2 e 4 persone (16,7%), quelle di tre persone (14,9%) e quelle di 5 (13%). L’87% dei richiedenti ha un reddito Isee inferiore ai 9.360 euro, con il 7,6% che dichiarano addirittura zero euro. C’è comunque da sottolineare che è in calo il numero delle famiglie che si rivolge al Centro di ascolto della Caritas solo per la borsa alimentare e per il vestiario (dal 2023 al 2024 sono passate da 115 a 98), mentre sono in aumento le richieste di consulenza e orientamento al lavoro (125 contro le 89 dell’anno precedente). Un compito non facile, perché spesso si tratta di trovare un’occupazione adatta per persone con fragilità, che possono essere di natura psicologica, di salute non compatibile con determinate mansioni, ma anche di mancanza di mezzi di trasporto e di orari non compatibili, soprattutto per quanto riguarda donne sole con figli piccoli.
"Il nostro obiettivo per il 2024 - ha spiegato Alvaro Cappellini - era quello di sviluppare una rete di aziende del territorio disposte a collaborare con la Caritas per l’inserimento di persone fragili. E devo dire che ci sono state diverse risposte in tal senso".
Il problema casa
Altra grande emergenza rilavata dal Centro di ascolto della Caritas di Treviglio è quella relativa all’abitazione.
"C’è una carenza di alloggi sociali e popolari perché in Italia da molti anni non c’è più una politica di investimenti nell’edilizia pubblica - ha sottolineato Cappellini - A Treviglio abbiamo almeno 180 alloggi privati sfitti, che per svariate ragioni i proprietari tengono vuoti. E’ un dato imbarazzante che deve far riflettere".
"Spesso - ha però aggiunto monsignor Donghi - queste case non vengono affittate perché i proprietari hanno avuto brutte esperienze in passato oppure perché non hanno le risorse per ristrutturarle".
Il risultato è che i più fragili, con il conseguente aumento degli affitti, non riescono a pagare e quindi si rivolgono alla Caritas o altri enti per essere aiutati con la spesa e le bollette.
Salve io sono bergamo ma non ricevo aiuti che date trevighjo se c'è affitto economico . Mi trasferisco da voi.!! Bergamo trilocale vecchio con muffa pago 1200 eu mese bimbo 2 anni moghie fighia carico sono un operaio ..