Quando l'Alpino Agostino trovò una bomba da mortaio della Grande guerra (e la portò in centro a Crema)

L’associazione "Combattenti e Reduci" di Pandino ricorda Agostino Guerrini Rocco, valoroso alpino scomparso nel 1996 nei pressi del "Tonale". A fine maggio i soci raggiungeranno il museo di Temù che conserva i tantissimi reperti della Grande Guerra che raccolse durante la sua vita.

Agostino Guerrini, l'Alpino che collezionava cimeli della Grande guerra

Agostino, pandinese doc, dai più conosciuto come "Agostino l’alpino", ha infatti passato tutta la vita nel ricordo di suo padre Giulio, chiamato tra gli alpini a combattere nel primo conflitto mondiale. Agostino dedicava la maggior parte del suo tempo libero alla ricerca di cimeli: elmetti, giberne, proiettili, gavette e, talvolta, anche ossa e salme.

Quando portò una bomba in centro a Crema

Memorabile fu quella volta che raggiunse il passo degli Italiani. Proprio in quel luogo trovò una bomba da mortaio che subito posò nello zaino, insieme a del filo spinato e a un paio di scarpe chiodate. "Guarda che la bomba è ancora carica, poteva esplodere!" gli dissero alla sezione degli alpini di Crema dove si era recato il giorno dopo. Agostino mostrò loro una immaginetta che teneva con sé: "Questa era nel portafoglio di mio padre. La scheggia di un mortaio si fermò proprio qui, dove c’è l’immagine sacra. Se ha protetto mio papà, protegge anche me!".

A Temù per ricordarlo

L’alpino è mancato nel 1996 quando precipitò da un sentiero nella zona del passo dei Contrabbandieri, situato proprio di fronte a quelle montagne che tanto gli erano care. Una caduta fatale. I parenti decisero allora di donare buona parte dei reperti raccolti al museo della «Guerra Bianca» di Temù, dove domenica 28 maggio l’associazione propone una gita a soci e simpatizzanti.