Caravaggio

Perché la multa costa il doppio? Un ex segretario comunale solleva il caso

Le spese di accertamento e notifica pesano quanto l'ammenda e l'ex funzionario vuole vederci chiaro e contesta il fatto che siano a carico del trasgressore.

Perché la multa costa il doppio? Un ex segretario comunale solleva il caso
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Può una multa costare quasi il doppio a causa delle spese di accertamento e notifica? Se lo chiede Giovanni Giacomelli che, sanzionato dai vigili, non discute l’ammenda ma vuole vederci chiaro: "È questa la sbandierata trasparenza?".

"La multa costa il doppio causa spese: perché devo pagare io?"

Il caso è di quelli che fanno discutere, e se nella fattispecie è stato sollevato a Caravaggio, la musica non cambia anche in molti altri Comuni della Bassa, parola di un ex segretario comunale residente a Romano che ha già ingaggiato la stessa battaglia con l’allora consorzio di Polizia locale di Bariano. E adesso torna alla carica.

"Il 26 giugno scorso mi è stato notificato un verbale emesso dal Distretto Polizia locale Bassa bergamasca Occidentale per il quale ho provveduto a pagare la somma complessiva di 53,75 euro, di cui 29,40 quale ammenda e, udite udite, 24,35 per non ben specificate, anzi assolutamente e volutamente occultate, spese - afferma piccato - Ora, non volendo entrare nel merito dell’ammenda, desidero, invece, entrare nel merito delle spese che ammontano quasi ad un’altra ammenda. Pertanto ho formalmente chiesto che mi venissero specificate, voce per voce la loro entità e natura. Il tutto deriva dal fatto che più di 36 anni di lavoro come dipendente pubblico, mi autorizza a pensare che in dette spese possano essere compresi gli aggi e gli oneri che vengono corrisposti “Mag.Serv.Centro Servizi Verbali” di Bologna".

Vale a dire?

"Si tratta della ditta esterna che stampa il verbale, lo imbusta e invia la raccomandata - spiega - Fa il lavoro che dovrebbe fare la Polizia locale e non è ammissibile che il cittadino sanzionato sia ulteriormente vessato per inadempimenti di coloro che già sono retribuiti per quelle mansioni. Se l’Amministrazione comunale però ha deciso di esternalizzare il servizio, nulla in contrario, ma ne paghi le spese di tasca propria, cioè con le risorse della comunità che l’ha eletta e non con quelle del singolo contravvenzionato".

A Giacomelli è stato inviato il tariffario delle spese di accertamento e notifica, ma l’ex segretario comunale non lo ritiene per nulla esplicativo.

"È una tabella, approvata dalla Giunta, a dir poco sibillina - esclama - dove si evidenziano cifre senza spiegare da cosa derivano, come se al ristorante mi portassero il conto senza specificare quanto costa ogni portata... Dopo lo scambio di alcune Pec, il Comune di Caravaggio si è barricato dietro ineccepibili disposizioni di legge, impedendomi di fatto e di diritto di sapere dove vanno a finire i miei soldi. Non vale la pena ricorrere al Tar per una multa, ma è una questione di principio".

"La cittadinanza non deve pagare per chi viola la legge"

A replicare all’invettiva dell’ex segretario comunale è la comandante della Polizia locale e responsabile gestionale Cristiana Vassalli.

"Il Codice della Strada e la legge 689 del 1981 prevedono che tutte le spese di accertamento di una sanzione siano a carico del trasgressore o dell’obbligata in solido, ed è un concetto condivisibile perché la cittadinanza paga le tasse per avere in cambio dei servizi, che non possono essere quelli per chi viola la Legge -  afferma - Perché mai un cittadino italiano che rispetta la legge italiana deve pagare di più a causa di quello che non lo fa?".

Chiarito il principio di fondo della norma, la comandante è entrata nel merito della questione.

"Il servizio è svolto dalla Polizia locale, solo la parte del procedimento, per così dire “materiale”, viene esternalizzata - chiarisce - risulta infatti più conveniente per l’Amministrazione comunale, e quindi per la comunità, affidare a terzi la stampa del verbale, l’imbustamento e la spedizione della raccomandata, piuttosto che a un dipendente: gli agenti devono fare altro, stare sulla strada. Tutti i Comuni più grandi e organizzati fanno lo stesso, per via delle numerose sanzioni che comminano. L’ultimo invio che ho fatto è stato di 600 verbali tanto per dare un’idea della mole di lavoro".

Infine Vassalli ha rispedito al mittente l’accusa di mancanza di trasparenza da parte dell’Amministrazione.

"La tabella spiega voce per voce le spese: software di gestione delle violazioni, visura banca dati, materiale di consumo, costo dell’operatore, costo del servizio data entry (12,20 euro), notifica all’estero (8,30), a mezzo Pec (1,40) e con raccomandata (10,15) - precisa - Le cifre non sono campate per aria, per esempio la raccomandata costa di più perché è previsto anche il caso in cui il cittadino sia assente e non basta l’avviso, la posta deve inviare una comunicazione di ritiro. Tariffe condivise con la Giunta, con la quale sussiste un rapporto fiduciario, e avallate dal segretario comunale. Non mi barrico dietro le leggi, non posso fare riferimento ad altro, anche perché se passassi il mio tempo a rispondere ad ogni curiosità che chiunque decide di sottopormi non renderei alla cittadinanza il servizio per cui sono retribuita. Qualora il cittadino ritenesse di essere di fronte a vizi di legittimità può sempre esercitare tutti i rimedi previsti dall'attuale ordinamento giuridico".

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