Oggi, 1 dicembre, i cento anni dal disastro della diga del Gleno
Sei milioni di metri cubi d'acqua, fango e detriti precipitarono dal bacino artificiale dirigendosi verso il lago d'Iseo, lasciando alle proprie spalle 356 morti

Furono 359 le vittime del disastro del Gleno e a cento anni esatti da quell'avvenimento, oggi 1 dicembre, si terranno le iniziative del Percorso della memoria che, insieme all'inaugurazione del Memoriale in ricordo della vittime del Gleno ad Angolo Terme, chiuderanno le commemorazioni.
Cento anni dal disastro del Gleno
Ad aprire il percorso, già ieri sera, giovedì, alla chiesa parrocchiale di Vilminore di Scalve, è stata la "Luce per ricordare", la cerimonia di inaugurazione dell'impianto di illuminazione emozionale della Diga del Gleno con tanto di anteprima delle le riprese video della realizzazione voluta dall'associazione di promozione sociale Scalve Mountain, in collaborazione con Promo Eventi e con il contributo tecnologico di Gewiss Spa. L'illuminazione in continuo fluire, ideata dal light designer bergamasco Maurizio Quargnale, valorizza i ruderi, imponenti testimoni del disastro.
Erano le 7.15 del 1 dicembre 1923
Oggi, 1 dicembre, la giornata inizia presto con la messa celebrata alle 7.15, nella Chiesa Parrocchiale di Bueggio dall’Arcivescovo di Milano Mario Delpini. Le campane di tutte le chiese della Valle di Scalve suoneranno nell'orario del crollo. A Corna alle 7.35 le campane delle Chiese Parrocchiali di Darfo Boario Terme suoneranno all'orario dell'arrivo del Disastro nella zona, proseguendo con la preghiera a ricordo delle vittime presso la Chiesetta del Sacro Cuore e il lancio di un mazzo di fiori dal ponte sul Dezzo. Alle 9.45 il ritrovo a Bueggio, in via Bonino Bianchi, per il saluto delle autorità e la benedizione e deposizione della corona d'alloro presso la lapide commemorativa.
Seguirà l'esposizione dell'opera condivisa «Impronte della memoria» composta da oltre quattrocento mattonelle realizzate dalle comunità della Valle di Scalve ognuna delle quali è caratterizzata da un’impronta sull’argilla, rappresentano i differenti oggetti raccolti sui percorsi per arrivare alla Diga. Alle 10.45 il ritrovo è a Dezzo, in piazza Vittorio Emanuele, per il saluto delle autorità e la benedizione e deposizione della corona d'alloro sula lapide commemorativa. Il Percorso della memoria si conclude alle 12 a Corna con il ritrovo presso la Chiesa del Sacro Cuore (Chiesetta del Gleno) per il saluto delle autorità e la benedizione e deposizione della corona d’alloro presso la lapide commemorativa.
La diga del Gleno fu realizzata fra il 1916 e il 1923. Lunga 260 metri, nelle intenzioni dei costruttori avrebbe dovuto contenere sei milioni di metri cubi d'acqua, raccolti in un lago artificiale che si estendeva su una superficie di 400mila metri quadrati, alimentato dai torrenti Povo, Nembo e da affluenti minori.



La diga del Gleno
La diga ad archi multipli, realizzata a 1.500 metri d'altitudine, sarebbe dovuta servire per produrre energia elettrica nelle centrali di Bueggio e di Valbona. Il 22 ottobre 1923, a causa di forti piogge, il bacino si riempì per la prima volta. Tra ottobre e novembre si verificarono numerose perdite d'acqua dalla diga, soprattutto al di sotto delle arcate centrali, che non appoggiavano sulla roccia. Infine, il 1 dicembre 1923 alle 7.15 la diga cedette. Sei milioni di metri cubi d'acqua, fango e detriti precipitarono dal bacino artificiale a circa 1.500 metri di quota, dirigendosi verso il lago d'Iseo, lasciando alle proprie spalle 356 morti, anche se i numeri sono ancora oggi incerti.