Nuovo regolamento

Matrimoni e unioni civili, stop alla gratuità nelle sale comunali

Chi richiederà per la cerimonia di usare un locale comunale dovrà pagare 50 euro, se residente (almeno uno della coppia), i non residenti 250 euro.

Matrimoni e unioni civili, stop alla gratuità nelle sale comunali
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Con l'approvazione in Consiglio comunale a Fornovo di un nuovo regolamento è stata sanata una "mancanza" per quanto riguarda le celebrazioni di matrimoni e unioni civili nelle sale comunali. Sinora gli sposi non pagavano nulla per la cerimonia: è stato fissato un rimborso di 50 euro per i residenti (anche solo uno dei due della coppia) e 250 euro per i non residenti in paese.

Matrimoni e unioni civili nelle sale comunali, ora si pagherà

Stop alla gratuità per le celebrazioni di matrimoni o unioni civili quando le cerimonie si tengano in sale - soprattutto la sala consiliare in piazza San Giovanni - di proprietà comunale. Il Consiglio comunale di Fornovo, all’unanimità, martedì ha votato un apposito Regolamento portato in Aula dall’Amministrazione su espressa richiesta dell’ufficiale dell’Anagrafe.

"Il Comune di Fornovo ha in essere una convenzione con un ristorante del paese, la “Bassanina”, di cui anche il sottoscritto è stato cliente, in virtù del quale ciascuna celebrazione di matrimonio o unione civile porta nelle casse comunale dai 400 ai 600 euro - ha spiegato in Consiglio il sindaco Fabio Carminati -. E io, o meglio l’Amministrazione, ogni anno celebra almeno una ventina di matrimoni in quella location. C’era però un vuoto normativo nel regolamento per quanto riguardava le celebrazioni di matrimoni o unioni civili in locali comunali: il loro utilizzo avveniva gratuitamente, nonostante venissero impegnati il sabato come la domenica, sindaco, assessori o consiglieri e dipendenti dell’ufficio Demografico del Comune. Sia se a sposarsi fossero una coppia di residenti in paese, o anche con solo uno dei due residenti, ma anche se a chiedere la cerimonia nei locali comunali fossero coppie da fuori paese. Che magari andavano poi a festeggiare le nozze o l’unione alla “Bassanina”, ma sfruttavano la possibilità di avere gratuitamente la cerimonia. E così arrivavano persone dal milanese o dalla Brianza a richiedere la cerimonia in locali comunali così da risparmiare qualche centinaia di euro".

A tenere la cerimonia delegato solo un rappresentante delle Istituzioni

Una lacuna regolamentare, alla quale è stato posto rimedio con un nuovo Regolamento.

"Ribadisco che come Amministrazione siamo sempre andati incontro alle necessità sia di chi chiede la celebrazione sia dell’attività, del ristorante - ha proseguito il sindaco Carminati -, che fosse il sabato mattina, il pomeriggio o la domenica mattina. Con questo nuovo Regolamento si stabilisce che se a sposarsi nei locali comunali sono una coppia, anche con almeno uno dei due residente a Fornovo, il contributo richiesto è di 50 euro, necessario anche solo per pulire l’ambiente da parte dell’impresa che viene chiamata, mentre se la coppia non è residente è di 250 euro".

Per quanto riguarda le celebrazioni civili, sia matrimoni che unioni, il sindaco ha spiegato anche la scelta dell’Amministrazione di non acconsentire alla delega a celebrare a chi non faccia parte delle Istituzioni (sindaco, assessore o consigliere comunale).

"Delegare qualcuno a celebrare un rito civile è una prerogativa esclusiva del sindaco e finché sarò io delegherò a farlo solo chi ricopre una carica istituzionale - ha spiegato Fabio Carminati -. Questo perché, vero che non si è in chiesa e davanti a Dio, ma stiamo parlando di un atto pubblico ufficiale e voglio che a celebrare sia un rappresentante delle Istituzioni. Anche per evitare delle... carnevalate, che sono già successe in passato".

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