Treviglio

L'arcivescovo Mario Delpini "riapre" la Basilica di Treviglio dopo dieci mesi

Durante la funzione, 10 novembre alle 21, si terrà la "dedicazione" dell'altare dove verrà inserita una reliquia proveniente dal Vaticano

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Venerdì 10 novembre 2023, alle 21, l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, presiederà la messa di riapertura della Basilica San Martino a Treviglio. Durante la funzione verrà officiato il rito di consacrazione dell’altare, nel quale verrà inserita una reliquia proveniente dal Vaticano.

La Basilica di San Martino riapre

La Basilica era stata chiusa a fine dicembre 2022 e nei 10 mesi di cantiere è stata sottoposta a importanti opere di efficientamento energetico, consolidamento strutturale e ripulitura degli affreschi, sotto la direzione lavori degli architetti Claudia Bencetti e Gaetano Arricobene.

"Questo cantiere sono ormai quasi tre anni che incominciato - ha sottolineato il parroco, monsignor Norberto Donghi, nella conferenza stampa tenutasi stamattina, lunedì 30 ottobre 2023 - Prima dall'esterno, con le coperture e le facciate, e poi l'interno. Gli ultimi dieci mesi la Basilia ha dovuto essere chiusa. Il grosso dei lavori è quello che inaugureremo sabato 3 febbraio 2024, ovvero lo spazio museale che noi abbiamo ribattezzato "La porta del cielo", che conterrà il Polittico e qualche altra opera particolarmente importante della nostra Parrocchia. Una su tutte il presepe di Del Maino e forse anche un'opera pochissimo conosciuta, che invece è di grande pregio, che è la Madonna Addolorata che era nella chiesa di San Rocco: una statua seicentesca in terracotta alta più di due metri".

La dedicazione dell'altare

Per quanto riguarda il corpo principale della Basilica, l'inaugurazione si terrà come detto venerdì 10 novembre. La riapertura consiste in un rito liturgico, una celebrazione eucaristica presieduta dall'arcivescovo, per la dedicazione dell'altare. Dopo l’omelia di Delpini ci sarà quindi la consacrazione: un marmista inserirà nell’altare una reliquia proveniente dal Vaticano. È terra prelevata dalla tomba di San Pietro e indica il legame tra la cattedrale cittadina e la Chiesa di Roma. Il marmista sigillerà la reliquia nell’altare e, in seguito, l'arcivescovo procederà con l’unzione di tutto il piano dell’altare con il crisma, ovvero l'olio misto a profumo che il vescovo consacra il giovedì santo di ogni anno. In quel momento si accenderanno tutte le luci e la Basilica sarà illuminata in tutto il suo splendore.

"Questo altare non era mai stato consacrato - ha chiarito don Norberto - Lo faremo quindi la sera del 10 novembre. Una data non casuale: nello stesso giorno del 1888, infatti, è stata fatta la consacrazione della Basilica, l'ultima in ordine di tempo".

I lavori di ristrutturazione

Per rimettere a nuovo la Basilica è stato necessario un investimento di 3,6 milioni di euro. Di questi, 1,2 milioni per la parte esterna, i restanti per le opere interne. Sul totale, 2,6 milioni di euro sono arrivati dall'esterno, dalla Cariplo tramite Regione Lombardia. Mentre la Parrocchia ha messo un milione, di cui coperti sinora circa 800 mila euro.

"Dentro la Basilica - ha spiegato monsignor Donghi - sono stati restaurati il presbiterio e la controfacciata, ma soprattutto sono stati rifatti gli impianti di illuminazione ed elettrico e quello di riscaldamento. Sotto le panche sono state installate delle pedane radianti che verranno accese d'inverno per scaldare i fedeli, mentre nella zona del presbiterio il riscaldamento è sotto al pavimento".

La sistemazione delle coperture

L’opera di salvaguardia delle coperture della Basilica è stata completata nel 2022 e ha comportato la risistemazione di tutti i tetti e, in alcuni casi, anche delle travi. Tutte le tegole sono inoltre state fissate l’una all’altra, in modo che non si muovano neppure in caso di eventi atmosferici estremi come quelli avvenuti negli ultimi mesi. "Era un’operazione urgente e non più rimandabile, avviata a seguito della caduta di un decoro della facciata sul sagrato", hanno spiegato gli architetti Bencetti e Arricobene.

Le opere d'arte

Tutti gli affreschi sono stati restaurati da un’azienda di restauratori specializzati: hanno rimosso lo sporco che, nel tempo, si era depositato sui dipinti. Ciò ha fatto emergere o riscoprire diversi dettagli, come una particolare decorazione attorno alle figure di san Pietro e San Paolo, accanto all’ingresso. Sono state restaurate in profondità le bussole lignee, delle quali ora si possono apprezzare le venature del pregiato legno di noce di cui sono fatte.

"Sopra ad una delle porte si trovava la griglia del vecchio riscaldamento - hanno aggiunto i direttori dei lavori -  È stato chiuso e un’opera di restauro ha fatto sì che ora non se ne vedano più le tracce. Al centro verrà posizionato un dipinto: la tela dell’Assunta attribuita a Bernardino Galliari".

Il Polittico e Santa Apollonia

Il Polittico di Zenale e Butinone è stato smontato e conservato in un deposito, nell’attesa che venga posizionato nel nuovo museo pronto a febbraio 2024. Sotto al Polittico è emerso un affresco che rappresenta Santa Apollonia, la patrona dei dentisti, un'opera che risale ai primi del '600, realizzata da Gian Paolo Cavagna: nelle prossime settimane verrà deciso come intervenire sull’opera, dopo l'intervento della Sovrintendenza.

"Quando abbiamo smontato il Polittico - ha raccontato l'architetto Arricobene - sapevamo già che avremmo trovato qualcosa, perché c'erano già notizie storiche in merito. Non sapevamo però in che stato fosse. Sembrava dovesse essere la ciliegina sulla torta per l'inaugurazione del 10 novembre, ma purtroppo i tempi si sono dilungati. Non sapevamo in che stato fosse l'affresco. I restauratori hanno appurato che prima di coprirlo con il Polittico sono state date delle pennellate di intonaco, tranne che sopra l'immagine di Santa Apollonia che quindi è stata risparmiata dagli operai che hanno lavorato all'epoca".

L'organo

L’organo della Basilica è stato smontato e con tutte le sue 2.500 canne è in fase di restauro nel laboratorio specializzato della ditta "Pirola". Il 50% delle spese sono sostenute da fondi della Cei (Conferenza episcopale italiana) provenienti dall’8xmille. Il primo organo della Basilica fu realizzato alla fine del 1500 da Antegnati, poi rifatto dal Serassi nel 1816 e ampliato nel 1860 fino ad arrivare alla forma odierna, a opera del Tamburini e del Locatelli nel 1924-25. Al termine del restauro, indicativamente nella primavera del 2024, è prevista l'inaugurazione, la terza della serie.

I due convegni

Sulla scia del collegamento tra la parrocchia e il mondo imprenditoriale avviato con i festeggiamenti del 500enario del miracolo della Madonna delle Lacrime, verranno organizzati due convegni in vista della riapertura della Basilica, entrambi nell’auditorium della BCC Treviglio. A presentarli Luca Secchi. Il primo, mercoledì 8 novembre, alle 16, sul mecenatismo, ovvero l’importanza per le imprese di investire nel mondo della cultura e dell’arte. Il programma prevede una visita guidata alla Basilica per gli imprenditori locali e non; mentre alle 17 si terrà il convegno con Luigi Abete tra gli ospiti, oltre al sindaco Juri Imeri e allo stesso parroco, monsignor Norberto Donghi. Il secondo convegno è in programma per martedì 14 novembre alle18: si parlerà della responsabilità sociale di fare impresa con diversi ospiti tra cui la presidente di Confindustria Bergamo e diversi gruppi imprenditoriali tra cui Coop Lombardia e Mediaset.

 

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