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La Forza e Costanza trema

Nel 120esimo anno dalla fondazione la società calcistica cittadina rischia di chiudere

La Forza e Costanza trema
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La "Forza e Costanza" di Martinengo potrebbe chiudere i battenti l’anno prossimo. È la dichiarazione choc del presidente Battista Bassani, che dopo oltre mezzo secolo di impegno potrebbe lasciare, piuttosto amareggiato per almeno due questioni che giacciono irrisolte. E pesano.

"Campo in vendita a una cifra esorbitante"

"Si è in attesa della proposta del notaio contattato da Forza e Costanza per la vendita del campo sportivo in uso alla medesima (vendita resa difficile per le tribune per le quali in Comune non si trovano le autorizzazioni di costruzione)".

Con queste poche righe sul notiziario "Rivista parrocchiale di Martinengo" si dà notizia della trattativa tra parrocchia e società calcistica affidata a Maurizio Fratus. Il parroco don Vittorio Bonati dal canto suo non ha rilasciato commenti, rinviando alla società e il presidente non si è tirato indietro nello svelare un retroscena che fa tremare i tifosi della gloriosa compagine bianconera, che vanta una storia ultracentenaria e che oggi milita in Promozione - Girone C.

"La situazione non è semplice - ha affermato - il campo, che non è ancora accatastato, venne donato 50-60 anni fa alla parrocchia ed è di proprietà della Curia, che lo ha messo in vendita ma la valutazione è di oltre 200mila euro. Lo ha sempre utilizzato la nostra società ma questa è una cifra che non possiamo prendere in considerazione. A questo punto se la Curia vorrà ritirare il campo pagherà tutte le spese vive che abbiamo effettuato altrimenti ci accorderemo per proseguire come stiamo facendo ora. Abbiamo già investito parecchi soldi per l’impianto di illuminazione e di irrigazione, gli spogliatoi e tribuna, tra i 150 e i 180mila euro, quindi lo portiamo 'a casa' se lo vendono a 20mila".

Poi ha chiarito meglio la questione della documentazione irreperibile in Municipio.

"Quando la squadra è passata in Promozione il campo è stato allargato per raggiungere le dimensioni regolamentari per giocare sia in Promozione che in Eccellenza - ha fatto presente - sono stati modificati anche gli spogliatoi. Tuttavia allora non vennero censiti i lavori eseguiti, quindi ora sarebbe necessaria una sorta di “sanatoria” per capire quello che dobbiamo al Comune".

Quindi a complicare la vendita, oltre alla questione economica, si pone anche quella burocratica.

"Finora siamo andati avanti così e continueremo su questa strada - ha affermato ancora il presidente - se riterremo si pongano le condizioni per acquisire il campo bene, altrimenti si resta così, anche perché dopo 51 anni vorrei smettere di investire per strutture parrocchiali e comunali".

"Spese di gestione enormi"

Una vita legata a doppio filo con la società bianconera quella del presidente, che ora senza mezze misure si dichiara stanco e deluso di fronte all’atteggiamento del Comune, che non intende intervenire nella "partita".

"Quando una persona mette anima, corpo e soldi ma vede che da parte dell’Amministrazione c’è un silenzio tombale valuterò bene se andare avanti ancora un anno o smettere di fare calcio".

Parole pesanti come macigni.

"Mi aspettavo che ci fosse un interesse verso strutture pubbliche, che il Comune potesse investire nella gestione - ha spiegato - semina e quant’altro, sono 30 anni che ci spendo 15mila euro l’anno. Dopo 120 anni di storia, che stiamo pensando di festeggiare, potremmo chiudere tutto, la Forza e Costanza smetterà di esserci... Parteciperemo ancora al prossimo campionato, poi non so come andrà a finire: se non trovo ricambio generazionale e la volontà dell’Amministrazione comunale di mettersi in gioco per il bene comune, per i ragazzi di Martinengo, smetto".

Poi una provocazione:

"Diremo ai ragazzi che non si può più giocare perché l’Amministrazione non ci permette di andare avanti economicamente e li porteremo a manifestare fuori dal Municipio - ha sbottato - il nostro impegno è troppo esagerato. Gestisco due campi per il Comune, uno parrocchiale e due anche a Mornico, spendendo mediamente 30-40mila euro l’anno solo per il verde, che dura tre o quattro mesi: chiedo da anni al Comune di realizzare un campo sintetico ma non si trovano mai le risorse. A breve avrò un incontro con l’Amministrazione, vedremo se la situazione si sblocca, altrimenti sarà il nostro ultimo anno".

Quindi ha portato l’esempio di altri Comuni che hanno investito nello sport.

"Pensiamo a Caravaggio e a Treviglio, lì i campi sintetici li hanno fatti" ha detto.

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