"La dipendente è in ferie, rimandate i funerali", e la famiglia tiene l'urna cineraria a casa
Surreale la risposta ricevuta da una famiglia in lutto, che ha dunque deciso di conservare l'urna del proprio caro a casa.

La dipendente comunale è in malattia, impossibile espletare la procedura per la tumulazione nell’ossario comunale: "Mi han consigliato di rimandare il funerale". Ma gli uffici comunali respingono ogni accusa e chiariscono: "Probabilmente hanno chiamato il numero sbagliato".
Dopo il lutto, la beffa: senza la dipendente non si può assegnare l'ossario in cimitero
Fanno scalpore le parole della pontirolese M. N., residente a Pontirolo Nuovo da quasi vent’anni, che nei giorni scorsi ha dovuto affrontare la perdita di suo padre, residente nella vicina Canonica, e l’impossibilità di tumularne le ceneri nel cimitero pontirolese. Le sue parole, però, sono state respinte in blocco dagli uffici comunali.
Il racconto della cittadina
"Mio padre ha avuto un rapido decorso, e nell’arco di 10 giorni ci ha lasciati lo scorso 11 luglio – ha esordito la cittadina – Proprio per l’imprevedibilità degli eventi, noi familiari non ci eravamo preparati più di tanto. Sapevamo che lui avrebbe voluto essere cremato, per cui abbiamo fissato il funerale per lunedì 14 e disposto la cremazione. Dopo un lungo confronto con mia madre, abbiamo deciso di voler portare le ceneri al cimitero di Pontirolo, così da averlo vicino e potergli fare visita spesso. Quando l’operatore delle pompe funebri ha chiamato in Comune, però, chi gli ha risposto ha detto che la dipendente incaricata di queste pratiche era in malattia e sarebbe dovuta rientrare proprio lunedì. Ci han dunque suggerito di rimandare il funerale che avevamo appena fissato, e ci han fornito un altro numero di telefono a cui però non ha risposto nessuno. Lo stesso operatore era piuttosto perplesso circa l’accaduto, ma siccome non volevamo posticipare la cerimonia alla fine abbiamo tagliato la testa al toro e rinunciato, con mia mamma che ha scelto di conservare le ceneri di papà a casa loro, a Canonica. Senza voler fare polemica, con la sola speranza che la mia esperienza possa evitare lo stesso disagio ad altri in futuro, mi domando se sia possibile che basti l’assenza di un dipendente per fermare tutto. Se quel fine settimana fosse morto qualcun altro, in paese, cosa si sarebbe fatto?", si è domandata M.N.
Gli uffici smentiscono: "Nessuno ha contattato i servizi cimiteriali"
Ben diversa, invece, la versione offerta dalla responsabile dei Servizi Cimiteriali Roberta Rota:
"C’era sì un dipendente in ferie, ma io e un altro collega eravamo operativi quel giorno – ha chiarito – Non abbiamo però ricevuto alcuna comunicazione: né telefonicamente, né via mail. Non sappiamo con chi abbia parlato l’impresa delle pompe funebri, il sospetto è che possano aver ricevuto il numero della dipendente che non era in servizio".
Questa la ricostruzione della geometra Rota, che si è comunque detta dispiaciuta del fraintendimento e ha dato assoluta disponibilità a recuperare ed espletare la pratica quanto prima, se la famiglia lo richiederà.