Insediato da poche settimane, il comandante Canio Brando si presenta
Caravggino, 38 anni, con un corposo bagaglio di esperienza

Si è insediato da qualche settimana e l’impatto con il paese è stato positivo, il comandante della Polizia locale di Cologno al Serio Canio Brando si racconta e ha già le idee chiare sul futuro.
L'intervista
Vuole parlare un po’ di sé alla cittadinanza?
"Sono originario di Caravaggio e lì mi sono diplomato al liceo scientifico “Galileo Galilei”, quindi ho conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano e una in Diritto dell’impresa e della Pubblica Amministrazione all’Università di Modena. Ho 35 anni e provengo dal Comando di Polizia locale di San Donato Milanese, dove ho prestato servizio come ufficiale dal 2022. Il mio percorso professionale, però, è iniziato molto prima, con esperienze significative in diversi contesti operativi che mi hanno permesso di acquisire una visione ampia e approfondita del ruolo della Locale".
Quali le tappe della sua carriera?
"Ho iniziato il mio percorso professionale nel 2012 come agente nella Locale del Comune di Grezzago, nel Milanese. A fine 2014 sono entrato nel Comando decentrato della Zona 3 di Milano, dove mi sono occupato prevalentemente di pronto intervento. Operare in un contesto metropolitano mi ha permesso di affrontare situazioni complesse e gestire emergenze in tempo reale, sviluppando capacità operative e decisionali fondamentali per il mio percorso successivo. Successivamente, mi sono specializzato nell’unità di Polizia Annonaria, settore che si occupa della regolamentazione e del controllo delle attività commerciali, quindi ho lavorato nella Centrale Operativa di Milano, punto nevralgico per il coordinamento degli interventi sul territorio. Infine nel 2022 ho assunto il ruolo di ufficiale a San Donato Milanese, con la responsabilità della Centrale Operativa, dell’Ufficio verbali e del Nucleo Viabilistico e Manifestazioni Pubbliche: questo incarico mi ha dato l’opportunità di sviluppare competenze gestionali e di coordinamento, con un’attenzione particolare all’organizzazione delle pattuglie e alla gestione della sicurezza urbana".
Qual è stato l'impatto con il paese?
"Il mio arrivo qui rappresenta, in un certo senso, un ritorno alle origini. Dopo anni trascorsi a operare in grandi contesti urbani, rientrare in una realtà territoriale più contenuta mi consente di instaurare un rapporto più diretto con i cittadini e di concentrarmi su interventi di prossimità. Fin dai primi giorni ho trovato un Comando ben strutturato, composto da personale altamente qualificato e motivato. Questo mi ha permesso di integrarmi rapidamente e di mettermi da subito al servizio della comunità".
Qual è la sua disponibilità in termini di orari e presenza?
"Attualmente, in attesa della conclusione della procedura di selezione, la mia presenza è ancora condivisa con il Comune di San Donato Milanese, ma sono presente quotidianamente sul territorio e copro per buona parte della settimana entrambi i turni lavorativi. Il mio obiettivo è garantire una presenza costante e operativa, affinché il Comando possa rispondere in modo rapido ed efficace alle esigenze della cittadinanza".
Quali sono le criticità maggiori a suo avviso in paese e quali obiettivi si pone?
"Come in molte realtà simili, una delle criticità principali riguarda la sicurezza stradale. Il rispetto delle regole del Codice della strada è essenziale non solo per la sicurezza degli automobilisti, ma anche per la tutela di pedoni e ciclisti. Un altro aspetto fondamentale è la convivenza civile e il decoro urbano: contrastare fenomeni come l’abbandono di rifiuti, il vandalismo e le condotte incivili è essenziale per garantire un paese vivibile e ordinato. Uno dei miei obiettivi principali è potenziare la collaborazione con le altre istituzioni e Forze dell’ordine. La sicurezza è un lavoro di squadra, e per questo ritengo essenziale rafforzare la sinergia con l’Arma dei carabinieri, con cui abbiamo un confronto costante per garantire un’azione coordinata sul territorio. Oltre ai carabinieri, è fondamentale il dialogo con la Polizia provinciale e con tutti gli enti preposti alla sicurezza e alla gestione del territorio. Allo stesso modo, voglio incentivare la cooperazione con le associazioni locali e gli enti del territorio. Le associazioni svolgono un ruolo chiave nella promozione della legalità e nella prevenzione di fenomeni sociali problematici, come il disagio giovanile e l’emarginazione. Credo molto nel valore della prevenzione e della sensibilizzazione, ed è per questo che voglio avviare un percorso di collaborazione con scuole, gruppi di volontariato e associazioni attive nel sociale per costruire una rete solida a supporto della comunità. Inoltre, lavoreremo per rafforzare il rapporto con i cittadini, incentivando la loro partecipazione e rendendoli sempre più consapevoli delle dinamiche della sicurezza urbana. La Locale non deve essere vista solo come un organo di controllo e sanzione, ma anche come un punto di riferimento a disposizione per ascoltare e rispondere alle esigenze della popolazione".
Ha già avuto un incontro con le scuole, com’è andata?
"Credo fortemente che l’educazione alla legalità sia uno strumento fondamentale per costruire una comunità più sicura e responsabile. In questo senso, la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo rappresenta un tema centrale, su cui è importante intervenire fin dalla giovane età. Durante l’incontro abbiamo affrontato il tema spiegando loro come riconoscerlo, quali sono le sue conseguenze e, soprattutto, quali strumenti esistono per difendersi e chiedere aiuto. Abbiamo parlato dell’importanza di non rimanere in silenzio e di rivolgersi sempre ad adulti di riferimento, come insegnanti, genitori o Forze dell’ordine. Un aspetto che abbiamo sottolineato è il ruolo della rete e dei social media. Questi incontri non sono iniziative isolate, ma fanno parte di un progetto più ampio di collaborazione tra Polizia locale, scuole e associazioni del territorio. Il nostro obiettivo è continuare su questa strada, intensificando il dialogo con le scuole e promuovendo momenti di sensibilizzazione che coinvolgano non solo gli studenti, ma anche le famiglie".