Romano

In tremila a Romano per chiedere pace per l'Ucraina

Un fiume colorato per chiedere lo stop alla guerra: migliaia i partecipanti per la manifestazione organizzata dai Comuni di Antegnate, Barbata, Bariano, Calcio, Cividate, Cologno, Covo, Cortenuova, Fara Olivana con Sola, Fontanella, Ghisalba, Isso, Martinengo, Morengo, Pumenengo, Romano e Torre Pallavicina.

In tremila a Romano per chiedere pace per l'Ucraina
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Oltre tremila persone, moltissime delle quali arrivate a piedi a Romano dai paesi limitrofi. Una manifestazione commovente, quella organizzata ieri dall'Ambito 14 di Romano di Lombardia, per chiedere l'immediato stop alla guerra in Ucraina.

Romano Manifestazione per la pace ambito 14 Romano Guerra in Ucraina
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Romano - Manifestazione per la pace

Tremila persone in piazza per la pace in Ucraina, a Romano

Le delegazioni dei Comuni che fanno riferimento a Solidalia si sono incontrate in piazza Don Sandro, nel pomeriggio, dopo un lungo corteo che dal quartiere Cappuccini ha attraversato la città. Tra gruppi più numerosi c'era quello di Cividate al Piano, che ha raggiunto Romano a piedi. Bandiere gialle e azzurre alla mano, il lungo corteo ha quindi sfilato per il centro arrivando nella grande piazza a sud della città, dov'era allestito un piccolo palco. Qui si sono alternati alcuni interventi e riflessioni su quanto sta accadendo in questi giorni nel cuore dell'Europa.  Presenti, in fascia tricolore, anche tutti i sindaci dell'Ambito 14: Antegnate, Barbata, Bariano, Calcio, Cividate al Piano, Cologno al Serio, Covo, Cortenuova, Fara Olivana con Sola, Fontanella, Ghisalba, Isso, Martinengo, Morengo, Pumenengo, Romano di Lombardia e Torre Pallavicina.

"Non riusciamo a restare con le mani in mano"

"Siamo stati abituati alla pace - avevano spiegato nei giorni scorsi gli organizzatori - Forse per questo non riusciamo a rimanere con le mani in mano di fronte a video dei bombardamenti, dei civili rifugiati nei sotterranei, dei padri che salutano in lacrime prima di partire per il fronte. Per noi la pace non può essere un privilegio di alcuni, ma un diritto di tutti, fragile e da custodire con cura. Ricordiamo anche l’articolo 11 della nostra Carta costituzionale, che dispone il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e di tenersi lontano dai conflitti, anche come mezzo di risoluzione delle controversie. In questi giorni difficili, nei nostri paesi le associazioni giovanili stanno organizzando raccolte di beni di prima necessità e su questo vorrei fare un appello per un coordinamento che aumenti e renda efficace questo servizio. È da tutti questi sentimenti condivisi che nasce l’idea che abbiamo rivolto poi all’Assemblea dei Sindaci (per questo voglio ringraziare Chiara Brignoli) di riunirci in un unico e condiviso momento di riflessione per dire “no” alla guerra".

"Vogliamo trasmettere un messaggio di vicinanza a tutta la popolazione ucraina e a chi in questo momento abita qui ma ha dei familiari in guerra e che stanno soffrendo. La manifestazione vuole essere un’iniziativa di tutti, per questo motivo si prega di non esporre simboli di partiti o sigle sindacali. Sono ben accetti simboli di pace" ha concluso.

In duemila a Caravaggio

La sera prima, a Caravaggio, un'altra manifestazione per la pace in Ucraina ha scosso le coscienze della Bassa bergamasca: in duemila circa, i cittadini che si sono mobilitati per la fiaccolata organizzata da una rete di associazioni caravaggine, arrivata fino al Santuario della Beata vergine del Fonte. Contemporaneamente, anche ad Arzago e a Casirate si è tenuta un'altra fiaccolata, anch'essa partecipatissima.

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