Brignano

Il San Rocco di Brignano: novant'anni di storia

Obiettivo? Tagliare il traguardo del secolo. "E poi si vedrà..."

Il San Rocco di Brignano: novant'anni di storia
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Il bar-trattoria San Rocco spegne 90  candeline: foto, ricordi ed emozioni di un’attività familiare che ha attraversato le decadi e accompagnato intere generazioni di brignanesi.

Dal 1933 un punto di riferimento di Brignano

Rilevato nel 1933 da Giuseppe Toffetti, nonno dell’attuale titolare Paolo, il «San Rocco» apparteneva prima alla sorella di Giuseppe, che l’ha venduto al fratello per occuparsi della gestione di un’attività analoga nei pressi della stazione centrale di Milano. Dal ‘33, invece, il San Rocco si è trasmesso come eredità di padre in figlio. Da Giuseppe ad Alfredo, nel 1969, e da lui a Paolo, nel 1998. Un’eredità non solo patrimoniale e lavorativa, ma anche spirituale, con una ferma convinzione e un vero e proprio credo nell’arte dell’accoglienza e dell’osteria di una volta, perpetrata nonostante la modernizzazione estetica dei locali.

Paolo Toffetti

La storia del Novecento da un tavolino

"Effettivamente, posso dire di essere nato e cresciuto qui, come l’intera vita l’hanno trascorsa qui i miei genitori, Alfredo Toffetti (in alto, ndr)  e Anna Nozza – racconta Paolo – Ho visto i tempi cambiare, da quando la trattoria era il punto di ritrovo fisso per i sabati e le domeniche dei lavoratori, che si vedevano solo nel fine settimana per giocare a carte, a oggi, quando invece il grosso del nostro operato si concentra sulla ricevitoria, le colazioni e la mescita di vino, di cui sono esperto e appassionato, mentre il servizio a pranzo è stato sospeso e come trattoria apriamo solo su prenotazione".

Un cambiamento radicale, certo, figlio anche del passaggio da un’era a un’altra, con l’avvento della tecnologia e la vita ben più frenetica e meno comunitaria di un tempo.

 "Qui, ai tempi - prosegue l’oste - avevamo la bocciofila, ospitavamo le feste dei cacciatori e del ciclismo, era un via vai di feste e persone, e ancora oggi mi riempie di gioia vedere i nostri affezionati clienti che cercano mio padre, sempre attivo dietro le quinte, per un saluto e due chiacchiere. Vuol dire che abbiamo lasciato qualcosa".

Il tandem con l'Impero

Così il bar-trattoria San Rocco, insieme alla «Impero» tra le trattorie più antiche del paese e, quasi certamente, la più antica a conduzione familiare, ha tenuto duro nel trascorrere dei decenni e punta ora dritto al secolo di attività.
"Cosa ne sarà di questo posto quando andrò in pensione? Chi può dirlo, io ancora non ci penso, mi sembra assurdo pensare ora alla pensione – scherza Paolo, che non nasconde una certa commozione all’idea che l’attività possa chiudere i battenti definitivamente, un giorno – Ho tre figli, ma devono decidere loro cosa vogliono fare della propria vita, anche perché comunque questa è una professione che, in termini di tempo e sacrificio, richiede molto. Per ora l’obiettivo del San Rocco è quello di arrivare al secolo di Storia, il resto si vedrà", ha testimoniato Paolo, che nel 2000, proprio per valorizzare ulteriormente la propria professione, ha conseguito il diploma da sommelier e organizza di tanto in tanto serate di degustazione e abbinamento tra cibi e vini.

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