Lieto fine

Il piccolo Emanuele ha vinto la sua battaglia e ora sorride al futuro

Tre anni fa la scoperta di una grave malattia, poi le cure e finalmente il ritorno alla vita.

Il piccolo Emanuele ha vinto la sua battaglia e ora sorride al futuro
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Il piccolo Emanuele e la sua famiglia ringraziano l’ospedale Papa Giovanni di Bergamo: dopo aver affrontato un tumore a soli tre anni, ora il piccolo è fuori pericolo.

La scoperta della malattia

E’ una storia tosta ma fortunatamente a lieto fine, quella del piccolo fontanellese Emanuele T., che oggi, all’età di nove anni, sta bene dopo aver sconfitto un male che lo ha costretto a pesanti cure per tre anni e mezzo. Tutto è iniziato, racconta mamma Laura, quando Emanuele aveva appena tre anni.

"Inizialmente la nostra pediatra pensava che i problemi di mio figlio fossero legati ad adenoidi, tanto che avevamo già preso appuntamento con un primario per l’operazione. Non ci si era accorti però che la situazione era ben più grave – ha raccontato la madre del piccolo – Un giorno in cui Ema stava più male del solito e faticava anche a respirare, presa dallo sconforto e dalla paura, ho deciso di portarlo al Pronto soccorso dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, che sinceramente fino ad allora non conoscevo. Da lì è iniziato il nostro calvario, perché all’ospedale i medici si son subito accorti che il problema di mio figlio era un linfoma T che aveva preso principalmente il cuore. E’ stata in quest’occasione che ho avuto il mio primo colloquio con i medici del reparto di oncologia ed ematologia pediatrica, i dottori Carlo Foglia e Massimo Provenzi, che tengo a ringraziare insieme a tutti i medici e gli infermieri del reparto: non oso immaginare cosa sarebbe successo se quel giorno non avessi portato mio figlio in ospedale".

La forza straordinaria di Emanuele

Da quel giorno la vita di Emanuele e dei suoi genitori è stata completamente stravolta, ma grazie a un coraggio e una forza fuori dal comune, il piccolo Ema si è salvato e può dirsi ora fuori pericolo.

"Le possibilità dateci dai medici all’inizio della chemioterapia erano dell’ottanta percento – ha spiegato sempre mamma Laura – Dopo otto mesi di chemio, lunghi ricoveri e controlli periodici sempre più distanziati nel tempo, ora mio figlio può dirsi fuori pericolo e deve solo sottoporsi a controlli annuali per essere sicuri che il male non si ripresenti. Ema però adesso sta benissimo, fa la sua vita come tutti i bambini della sua età tra scuola, amici e il nuoto, e tutto questo grazie ai medici e a tutto il personale del reparto di oncologia pediatrica del Papa Giovanni: tutti loro sono stati estremamente professionali e umani. Ricordo che quando mio figlio doveva fare le rachicentesi in sala operatoria, per esempio, infermieri e dottori gli facevano fare le gare col lettino a chi arrivava primo e si divertiva come un matto. In quel periodo ha saputo dimostrare una forza e un coraggio fuori dal comune, è stato lui a dar forza a noi genitori e in poco tempo è riuscito a conquistare anche il reparto in cui era ricoverato, diventandone un po’ la mascotte".

Testimonial per la ricerca

Oggi che Emanuele sta bene è stato anche ospite e testimone, lo scorso fine settimana, durante l’evento di Miss Bagaglino a Martinengo, il cui ricavato è andato proprio al reparto del dottor Foglia al Papa Giovanni. Salito sul palco senza paura, Emanuele col suo sorriso ha testimoniato l’importanza dei fondi per la sanità e la ricerca. Un racconto importante, culminato col più tenero degli abbracci al proprio dottore, anch’egli in lacrime per l’emozione.

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