Fondamenta a rischio, Municipio di Caravaggio sotto la lente
L'esito delle indagini, dopo il cantiere per la riquaficazione.
Ripartiti i lavori di messa in sicurezza del Municipio, venerdì scorso l’Amministrazione comunale di Caravaggio ha ricevuto il nulla osta della Sovrintendenza ai Beni culturali e ha provveduto all’intervento di sondaggio di uno dei pilastri attraverso carotaggi, il tutto documentato fotograficamente come richiesto. La prima indagine diagnostica, comprensiva di cerchiatura orizzontale di tutti i pilastri, della centinatura verticale di due campate per alleggerire il carico strutturale sul pilastro in esame, si è dunque conclusa ed è costata 80mila euro.
Il cantiere del Municipio
Era da tempo che i caravaggini si chiedevano quando il cantiere, fermo da tempo, sarebbe ripartito, e la scorsa settimana sono finalmente arrivati i tecnici di un’azienda specializzata accreditata dalla Sovrintendenza, che hanno messo mano a Palazzo Gallavresi.
"È stato un intervento delicato perché invasivo - ha spiegato il sindaco Claudio Bolandrini - era necessario infatti verificare le caratteristiche del pilastro e quindi la sua stabilità. Prima sono state installate le centine, acquistate dal Comune in vista della lunga durata dei lavori, e poi sono stati levati alcuni mattoni. È così emerso che non si tratta di una struttura cosiddetta “a sacco”, cioè una “spalla” di mattoni poi riempita con materiale di risulta e di scarto, ma di un’anima composta da tre file di mattoni portanti, legati tra loro da una malta cementizia. Quest’ultima inserita negli anni ‘60 -‘70, quando è stato realizzato il soffitto in cemento armato che ha causato i problemi di stabilità odierni, con le pareti che rischiano il collasso per l’eccessivo peso. Un’operazione che, anche se non proprio ortodossa su mattoni del ‘400, ha perlomeno garantito maggiore solidità".
Fondamenta poco profonde
Un sondaggio che ha dato un responso positivo ma i guai restano. "Il pilastro è in discreta salute e regge - ha proseguito il primo cittadino - ma il problema si sposta alle fondamenta: è stato rilevato infatti che queste hanno poca espansione e che i pilastri affondano per solo un 1,2 metri, una profondità scarsa. Alla luce di questi dati si dovrà decidere se è necessario o meno mettere mano alle fondamenta e quale tipologia di intervento realizzare".
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