Arte

"Convivium humanitatis", in mostra una retrospettiva di Trento Longaretti

La mostra sarà visitabile dal prossimo 17 settembre fino all'8 gennaio 2023.

"Convivium humanitatis", in mostra una retrospettiva di Trento Longaretti
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Una retrospettiva dedicata all'artista trevigliese Trento Longaretti, scomparso nel 2017, negli spazi del Refettorio monastico di San Benedetto Po. La mostra, intitolata "Convivium humanitatis" sarà visitabile dal prossimo 17 settembre fino all'8 gennaio 2023.

Trento Longaretti in mostra

La mostra è stata organizzata dal Liceo Artistico Giulio Romano di Mantova, con il patrocinio e la collaborazione della Città di San Benedetto Po, l’Associazione Trento Longaretti, l’Associazione MCL e il sostegno di Confindustria Mantova. Il vernissage, previsto per sabato 17 settembre alle 17, vedrà l’introduzione della storica dell’arte Paola Artoni, che già in passato ha avuto modo di curare delle importanti esposizioni di Longaretti e che in questa occasione è l’autrice del testo pubblicato nel catalogo edito da Publi Paolini.

“Possiamo soltanto immaginare lo sguardo incantato ed entusiasta di Trento Longaretti mentre varca l’ingresso del Refettorio, così come possiamo soltanto immaginare la brulicante atmosfera di vitalità che per secoli ha animato questo luogo del pasto e della preghiera dei benedettini - spiega Artoni - La sua lunga vita centenaria è stata un “ora et labora”, un quotidiano esercizio della pittura e dell’elevazione spirituale. Ma non solo. Anche per Longaretti il “refettorio” era il luogo degli incontri e non si può che sorridere ricordando il suo umorismo a fior di labbra profuso, in particolar modo, nelle occasioni conviviali. La selezione che qui si presenta è stata ideata con la figlia Serena, da sempre accanto a colui che per tutti noi era semplicemente “il Professore” e che oggi perpetua con dedizione il lavoro del padre. Il senso di questo racconto è in sintonia con il luogo dell’incontro dei monaci ed è sostanzialmente concentrato su due filoni: il ciclo Humana Pictura e quello dedicato alle rappresentazioni dei fuggiaschi nei paesaggi, in primis nei Paesaggi bruciati”.

La pittura come inno alla vita

“Da un artista che ha avuto una lunga vita ci si sarebbe potuti aspettare una sorta di resa dinnanzi agli abissi di crudeltà senza fine di cui è capace l’uomo verso i suoi simili e verso la natura, ma non è questo il caso. Per Longaretti la pittura è, al contrario, un inno alla vita, alla speranza, alla comunità e in questo l’artista è custode prezioso di un tesoro spirituale. L’umanità è in primo piano, vi è empatia verso la sofferenza e lo smarrimento, ma è anche presente una reale fiducia, nel suo caso una Fede limpida, che anche nei momenti più difficili ricorda che non si è mai soli. Se l’umanità sa stringersi per condividere un “convivium” non tutto è perduto. Longaretti, oltre al tempo e allo spazio, continua a colorare la Speranza”.

La mostra resterà aperta al pubblico il sabato e la domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.

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