Fara Gera d'Adda - Badalasco

Arriva l'ufficialità, la Primaria di Badalasco chiuderà i battenti

La notizia tanto temuta è arrivata questa mattina: nessuna classe Prima a Badalasco, che vedrà il plesso della Primaria chiuso da settembre.

Arriva l'ufficialità, la Primaria di Badalasco chiuderà i battenti
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La scuola di Badalasco, località di Fara Gera d'Adda, chiude. Per il terzo anno consecutivo nessuna classe prima verrà assegnata e le ultime due classi rimaste, la quarta e la quinta, si sposteranno nel plesso principale, quello di via Dante a Fara.

La rabbia delle famiglie

Amarezza e rabbia. Così è stata accolta la notizia dalle famiglie faresi e in particolare da quelle residenti a Badalasco, che a lungo e per anni si sono battute con ogni mezzo al fine di salvare il plesso "Leonardo da Vinci" dal rischio di chiudere. Rischio che purtroppo è divenuto, poche ore fa, un'amara realtà. Facendo un passo indietro per chi non conoscesse la vicenda, già negli anni scolastici 2023/2024 e 2024/2025 la Primaria della località si è trovata senza una nuova classe Prima, vedendo progressivamente ridotto il numero di alunni e personale. Un apposito comitato di genitori, presieduto da Emanuele Spoldi, si è operato per promuovere il plesso e le iscrizioni, ricordando alla comunità il valore dell'immobile, nuovo ed efficiente, e organizzando servizi e iniziativi che lo rendessero ancor più attrattivo. Appena un mese fa, infatti, proprio il comitato genitori di Badalasco aveva lanciato un appello ai genitori dei futuri alunni, invitandoli a scegliere la scuola di Badalasco.

Fatica sprecata, il plesso chiuderà

La scuola Primaria di Badalasco
Nonostante ciò, e nonostante le iniziative, le agevolazioni e i servizi che anche l'Amministrazione comunale ha messo a disposizione lo scorso anno, è ormai certo che per il plesso di Badalasco non ci sia più speranza: la Primaria della località, con la fine delle lezioni a giugno, chiuderà. Forse per sempre. Come spiegato infatti dallo stesso Istituto Comprensivo, le 51 nuove iscrizioni raccolte per il prossimo anno scolastico, 2025/2026, sono state assegnate al plesso principale, quello di Fara. A Badalasco sarebbero dunque rimaste solo due classi su cinque, la quarta e la quinta, appunto; troppo poche per giustificarne l'apertura. I trenta alunni in questione, pertanto, da settembre saranno trasferiti in via Dante.

Nell'immobile di Fara, però, mancano gli spazi

Oltre al danno, anche la beffa: "A causa dei problemi di spazio mensa e per via dell’incremento delle classi, l’Istituto Comprensivo ha dovuto prendere atto che nessun lavoro di ristrutturazione risulta ufficialmente previsto da parte dell’Amministrazione comunale, e ha pertanto chiesto all'ATS di Bergamo un parere igienico-sanitario per l’utilizzo “misto” di quattro aule, che ospiteranno sia attività didattiche che il consumo dei pasti, secondo una prassi già verificatasi in altre scuole del territorio" rende noto, tramite i propri canali informativi, il capogruppo di minoranza Gianni Filotto

Il sindaco a gamba tesa: "Decisione della Dirigente, con noi nessun dialogo"

Dopo la diffusione della notizia, anche l'Amministrazione comunale, nella persona del sindaco Raffaele Assanelli, ha voluto fare chiarezza sulla situazione, non senza qualche - nemmeno troppo - velata polemica all'indirizzo della Dirigente Scolastica dell'Istituto Comprensivo, Daniela Grazioli. Di seguito il comunicato stampa rilasciato pochi minuti fa dal primo cittadino:

Raffaele Assanelli, sindaco di Fara Gera d'Adda.

"Le recenti disposizioni della Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo di Fara Gera d’Adda sull’accettazione e lo smistamento delle iscrizioni per l’anno scolastico 2025-2026 sono state adottate in piena autonomia, con l’obiettivo dichiarato di ottimizzare l’organizzazione e la gestione. Tuttavia, queste decisioni impattano direttamente il Comune, che però si trova a doverne prendere solamente atto. Nei documenti che sono stati resi noti, si conferma che non si procederà alla costituzione della classe prima della Scuola Primaria di Badalasco per il terzo anno consecutivo. In conseguenza di ciò, la Dirigente ha stabilito di trasferire le classi quarta e quinta del plesso di Badalasco alla Scuola Primaria di Fara Gera d’Adda capoluogo, valutando questa scelta come la soluzione più funzionale. Parallelamente, ha richiesto un parere igienico-sanitario all’ATS per l’utilizzo di quattro aule della Scuola Primaria di Fara Gera d’Adda, che sarebbero così destinate sia all’attività didattica che per il consumo dei pasti, in considerazione dell’aumento del numero di studenti presenti nel plesso, che non possono essere assorbiti dagli spazi della mensa scolastica. Se da un lato è evidente e va sottolineato che la Dirigente ha operato in autonomia, dall’altro è altrettanto chiaro che la sua scelta incide su un ambito che non può essere considerato esclusivamente scolastico. Pur comprendendo la necessità di un’organizzazione efficiente delle risorse scolastiche, non posso non rilevare che tale decisione ha implicazioni dirette sui servizi di competenza comunale, in particolare sulla gestione del servizio dei pasti agli studenti e anche sul versante del trasporto scolastico. Il consumo dei pasti, infatti, non è una questione di sola logistica interna alla scuola, ma coinvolge direttamente l’Amministrazione comunale, che ha precise responsabilità nella gestione di questo servizio. La richiesta di un parere igienico-sanitario ad ATS sembra dunque un atto formale che, di fatto, esclude il Comune da una decisione che invece lo riguarda pienamente. Avrei auspicato un confronto su queste decisioni, perché un simile riassetto scolastico non può essere trattato solo come una questione interna all’istituto. Le scelte organizzative che impattano sul territorio non sono neutrali e richiedono un dialogo costante tra Scuola e Amministrazione Comunale, nel rispetto dei ruoli, ma anche nell’interesse primario delle famiglie e degli alunni. La chiusura del plesso di Badalasco e il conseguente incremento del numero di alunni nella sede di Fara Gera d’Adda portano con sé delle criticità: una mensa scolastica pensata per numeri più contenuti, una gestione degli spazi che rischia di compromettere il comfort degli alunni e una ricaduta sui servizi comunali tutt’altro che secondaria; una organizzazione del servizio di trasporto, già complicata di suo, ancora meno agevole. Purtroppo, il percorso seguito, come già altre volte in passato, non ha previsto un confronto preventivo con il Comune, segno che si è voluto procedere con una decisione già delineata, forse proprio per evitare di incontrare una posizione contraria o quanto meno più complessa. Ribadisco quindi che, come Amministrazione, prendiamo atto di questa scelta, ma non possiamo considerarla priva di effetti concreti sul sistema dei servizi locali. Continueremo a monitorare con attenzione la situazione, nell’interesse dei cittadini e con la responsabilità che il nostro ruolo comporta".

Commenti
Cittadino di Badalasco

le carenze del plesso principale sono note da anni e forse decenni , nelle varie amministrazioni si è sempre sperato nel plesso di Badalasco per compensare queste carenze , ma con il progressivo calo di iscritti è fisiologico la chiusura , stà avvenendo da anni in tutti i piccoli comuni/frazioni. è anche vero che una riammodernamento del plesso principale comporta a un affossamento del plesso di Badalasco, forse per questo non si è voluto procedere a ciò, ma le nascite sono in calo e il comune ha una visione precisa di questo e è comprensibile che il provveditorato agisca di conseguenza.

Irene

Oltre al fatto che sono anni che quando vai a iscriverti alla scuola primaria, ti passano l'informazione che avrebbero chiuso la primaria a Badalasco, provocando cosi una riduzione delle iscrizioni.

Irene

Vorrei fare chiarezza. In questi anni c'erano stati abbastanza iscritti alla scuola di Badalasco per formare delle classi prime. Ma la dirigenza aveva comunque deciso di spostarle all'istituto (sovraffollato) di Fara Gera d'Adda, causando così la naturale chiusura della scuola nella frazione.

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