Biometano

Al via i lavori per un digestore, ma in paese non lo sapeva nessuno

Sono iniziati in via Spirano i lavori di realizzazione di un digestore di biometano: l'annuncio a sorpresa del sindaco in Consiglio comunale.

Al via i lavori per un digestore, ma in paese non lo sapeva nessuno
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Via Spirano, al via la realizzazione di un digestore di biometano a Brignano Gera d'Adda: la risposta del sindaco genera scompiglio in Consiglio comunale: "Quando pensava di avvertire i cittadini?"

La notizia a sorpresa in Consiglio comunale

Il polverone è stato sollevato da una domanda a bruciapelo della consigliera di minoranza Noemi Galimberti, che durante la seduta di lunedì ha chiesto al primo cittadino Marco Bonardi cosa fosse il cantiere comparso nei giorni scorsi nell’area agricola di via Spirano. "Un digestore di biometano" ha risposto quest’ultimo, parlando di una convenzione sostanzialmente pronta alla firma di cui però il segretario comunale si è detto all’oscuro.
Dopo il Consiglio, il sindaco, che lo scorso settembre aveva negato l’esistenza di alcun progetto in tal senso e anche lo scorso gennaio si era detto, in Consiglio comunale, soddisfatto del diniego espresso dal Comune di Spirano a un digestore, ha tuttavia chiarito cosa sta accadendo:

Marco Bonardi, sindaco di Brignano.

"L’autorizzazione al digestore viene concessa da Regione in coordinamento con la Provincia, mentre il Comune può opporsi solo se ci sono validi motivi di tutela dell’ambiente e del paesaggio, com’è successo a Spirano, dove la situazione era totalmente diversa – ha esordito – E’ già stato raggiunto un accordo per cui il Comune riceverà 15mila euro annui per l’intera durata dell’impianto, in cui sono coinvolte quattro aziende agricole locali e con la garanzia, qualora una di esse dovesse cessare l’attività, che chi subentrerà sarà del paese" - Quanto alla mancata informazione della popolazione, invece, Bonardi ha detto di aver valutato l’organizzazione di un incontro pubblico, ma che ancora non è stato possibile trovare una data - "L’impianto rispetterà tutti i parametri di sicurezza ambientale, annullando di fatto l’odore acre del concime e non impatterà nemmeno sul traffico veicolare, perché riguarderà solo le macchine agricole delle aziende consorziate, tutte a breve distanza e senza necessità di entrare nel centro abitato" ha spiegato ancora il primo cittadino, che ha chiarito come il digestore avrà capacità produttiva di 250 metri cubi l’ora.

Gli attacchi delle minoranze: "Nessuna comunicazione"

Ciò che ha fatto scalpore, però, è stato più che altro il silenzio in cui tutto ciò è avvenuto, con i lavori sull’area iniziati – a quanto dice il sindaco – prima ancora della firma della convenzione e con il segretario comunale che durante la seduta ha detto di non essere al corrente della stessa. Tempestivamente, intanto, dopo la seduta è apparsa nell’area di cantiere anche la relativa cartellonistica, che riporta come data di inizio lavori quella del 23 giugno. Un mese fa. E ha destato perplessità anche la partecipazione, nel consorzio di aziende promotrici del progetto, di un’impresa agricola familiare riconducibile a un consigliere comunale di maggioranza, ma soprattutto il fatto che a gennaio, quando il sindaco si era detto contento del diniego al digestore spiranese, le società in questione stessero già partecipando all’apposito bando regionale. Impossibile dunque che l’Amministrazione non ne fosse al corrente, essendo uno dei suoi componenti direttamente interessato nell’operazione. Immediate, a questo punto, le prese di posizione delle minoranze: "Le poche informazioni ricevute non sono sufficienti a valutare l’impatto che la struttura avrà sul territorio" ha dichiarato Noemi Galimberti, che intende chiedere l’accesso agli atti e, pur riconoscendo il ruolo positivo del biometano nell’economia circolare, vuole che si tenga ben presente il contesto territoriale in cui sorgerà l’impianto. Accesso agli atti già avanzato invece da Beatrice Bolandrini, che ha parlato di un "paese allo sbando, in cui il sindaco amministra il Comune come se fosse la propria abitazione, pensando di non dover render conto a nessuno. Il PGT è fermo da un anno, il paese è totalmente paralizzato da questo punto di vista, ma in compenso scopriamo quasi casualmente che si sta costruendo un impianto di biometano. Trovo profondamente scorretto questo modo di agire, che non coinvolge minimamente la cittadinanza su tematiche che meritano ampie valutazioni, tenendo ovviamente conto delle esigenze degli operatori di settore" ha rimarcato la consigliera, che ha ricordato proprio le dichiarazioni di Bonardi e della consigliera Federica Cassani Moretti nella seduta del 3 gennaio scorso. "L’avviso pubblico del bando dell’Unione Europea risale al 15 novembre scorso, la candidatura brignanese al 17 gennaio. Impossibile che al 3 gennaio nessuno ne sapesse niente, soprattutto chi siede in Consiglio e dovrebbe agire a tutela della collettività" ha chiosato Bolandrini.

Dal PD la richiesta di un'assemblea pubblica

A seguire, mercoledì, anche le parole del segretario PD Simone Coita, che pur dichiarandosi favorevole ai biodigestori, si è posto alcune domande:

Simone Coita, segretario Pd brignanese.

"Ma all’Amministrazione, visto il clamore suscistato da un’opera simile a soli due chilometri, non è passato per la mente che fosse il caso di informare la popolazione? Il dubbio che si volesse mettere la gente davanti al fatto compiuto è più che legittimo. Sappiamo anche che gran parte delle autorizzazioni sono di responsabilità regionale, ma come accaduto a Spirano il Comune, se lo ritiene, può vietare l’insediamento. In campagna elettorale sono state fatte promesse di trasparenza e coinvolgimento: se si vuol dimostrare che non erano solo bugie elettorali, ritengo doverosa un’assemblea pubblica per spiegare ai cittadini il progetto. Altrimenti, dopo solo un anno di mandato, tutti i buoni propositi sono già carta straccia".