Zingonia

Malore dopo l'immersione, 54enne in iperbarica

Brutta avventura per un colognese di 54 anni che si è sentito male ad Abbadia Lariana

Malore dopo l'immersione, 54enne in iperbarica
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Si è sentito male dopo un'immersione nel lago, ma è riuscito a tornare a casa rivolgendosi al Pronto soccorso del Policlinico San Marco di Zingonia dove è stato poi trasferito d'urgenza all'Habilita per subire un trattamento in camera iperbarica.

Malore dopo un'immersione

Si sarebbe potuta concludere in tragedia l'immersione nelle acque del lago di Lecco, ad Abbadia Lariana, che ha coinvolto un sub di 54 anni. Ieri pomeriggio, 11 giugno, il sub - C.L.M., 54enne di Cologno al Serio, si trovava sul Lario insieme a un 43enne con il quale si è immerso nelle acque del lago fino a raggiungere la profondità di 60 metri. Durante la procedura, però, qualcosa non è andato per il verso giusto e una volta riemerso il 54enne ha iniziato a non sentirsi bene.

I soccorsi

La segnalazione è arrivata anche al 112 che, intorno alle 17.15, ha inviato sul posto - in piazza della Costituzione repubblicana - i Vigili del fuoco di Lecco e un'ambulanza in codice rosso, oltre ai carabinieri. Il 54enne, però, ha preferito tornare a casa e una volta rientrato si è diretto al Pronto soccorso del Policlinico San Marco di Zingonia dove la situazione è apparsa subito critica: il sub faticava a respirare e non riusciva più a muovere la gambe.

In camera iperbarica

Il sub, infatti, con un'evidente malattia da decompressione - un disturbo in cui l’azoto, disciolto nel sangue e nei tessuti per l’elevata pressione, forma bolle gassose quando questa diminuisce - è stato subito trasferito all'Habilita, Istituto di Neuroriabilitazione ad Alta Complessità di Zingonia dove, alle 19, è stato sottoposto a un trattamento di ossigeno terapia in regime di emergenza.

Quando la pressione esterna diminuisce durante la risalita da un’immersione o quando si lascia un ambiente pressurizzato, l’azoto accumulato, che non può essere immediatamente espirato, forma bolle nel sangue e nei tessuti. Queste bolle possono espandersi e danneggiare i tessuti oppure ostruire i vasi in molti organi, sia direttamente sia provocando piccoli trombi. Il blocco dei vasi sanguigni provoca dolore e diversi altri sintomi, ad esempio simili a quelli di un ictus (come debolezza improvvisa in un lato del corpo, difficoltà di linguaggio, capogiri), o persino sintomi simil-influenzali. Le bolle di azoto provocano anche infiammazione, con gonfiore e dolore a carico di muscoli, articolazioni e tendini.

Una volta concluso il trattamento il paziente è stato nuovamente trasportato dall'Ata Soccorso di Treviglio al Policlinico San Marco di Zingonia.

 

 

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