"Chi cura i propri cari non deve sentirsi solo"
Da Ats Bergamo un supporto ai "cargiver"

Il caregiver è un alleato del sistema sanitario e, in quanto tale, non deve più sentirsi solo. Ne è convinta Ats Bergamo, che ha deciso di allestire l’iniziativa "Protagonisti della cura" per tendere una mano a tutti quei cittadini che ogni giorno prestano cure domiciliari a un proprio caro e che hanno bisogno di sapere che esistono servizi sanitari e socio-sanitari pronti a supportarli nel loro difficile compito.
"Protagonisti della cura"
Promossa dal "Laboratorio Caregiver", con il coinvolgimento di 95 enti pubblici e privati, l’iniziativa verrà presentata ai territori afferenti alla Asst Bergamo Ovest con la serata a tema che avrà luogo giovedì 29 maggio alle 20.45 al Teatro Nuovo Treviglio.
"Questo evento è un’occasione per dare una voce e un volto a tutte quelle persone che quotidianamente si prendono cura di una persona cara che vive una situazione di disagio o di fragilità - ha spiegato il direttore generale della Asst Bergamo Ovest Giovanni Palazzo durante la conferenza stampa di presentazione di venerdì 16 maggio - Per noi è un dovere istituzionale accompagnare queste persone e cercare di fare emergere la loro figura sul nostro territorio".
Un territorio, quello italiano, dove il ruolo del caregiver riguarda ben sette milioni di persone, il 50% dei quali è di genere femminile, ha un’età compresa tra 40 e 55 anni e rientra nella cosiddetta "generazione sandwich", ovvero quella costretta a prendersi cura sia dei propri figli che dei propri genitori.
"Il caregiver è un fenomeno che non si può sottovalutare perché è ampiamente diffuso nel nostro Paese, dove aiuta molto il sistema sanitario - ha aggiunto Iorio Riva, direttore del Dipartimento della programmazione per l’integrazione delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie con quelle sociali di Ats Bergamo - Se sta bene il caregiver, sta meglio anche il paziente, e se sta meglio il paziente, sta meglio anche il sistema socio-sanitario. Proprio per questo, il sistema sanitario non può lasciare che il caregiver si senta solo. Per evitarlo, Ats Bergamo ha pensato innanzitutto di creare un portale web di orientamento a lui dedicato in cui si possono trovare tutte le informazioni relative al suo ruolo. In un anno, a questo sito si sono collegati ben 17mila caregiver, ma per raggiungerne molti altri abbiamo deciso di organizzare i 'Caregiver day' a Bergamo e nelle altre città più importanti della provincia".
All’interno delle "Case di comunità" 14 equipe-caregiver
Ats Bergamo ha istituito anche 14 equipe-caregiver all’interno delle "Case di comunità" sparse su tutto il territorio provinciale che, grazie a un infermiere di famiglia e comunità (IFeC) messo a disposizione dalle Asst e a un assistente sociale fornito dagli Ambiti Territoriali Sociali, offrono azioni di sollievo e supporto psicologico domiciliare per i caregiver.
"Crediamo che il riconoscimento del caregiver debba tradursi in strumenti concreti - ha precisato Pietro Tronconi, direttore socio-sanitario di Asst Bergamo Ovest - Percorsi di formazione, servizi di sollievo, ascolto e consulenza, ma anche reti territoriali capaci di intercettare precocemente i loro bisogni. È nostro dovere formare, informare e soprattutto supportare i caregiver, per toglierli dal loro isolamento. Il valore che diamo a questo progetto è direttamente proporzionale alle risorse impiegate per rafforzare la collaborazione con gli enti locali e con il mondo del volontariato. Vogliamo costruire reti nelle reti, capaci di valorizzare ogni esperienza e di generare sinergie tra istituzioni, associazioni e cittadini".
All’interno di questa rete, non poteva mancare il supporto dell’Amministrazione comunale.
"I caregiver, che preferisco chiamare familiari di cura, meritano di essere valorizzati con attenzioni e servizi che nobilitino il loro ruolo - ha affermato la vicesindaco Pinuccia Prandina - Le risorse economiche per ognuno non le abbiamo, ma disponiamo di servizi innovativi di ascolto, accompagnamento psicologico e accoglienza che devono essere utilizzati. Desidero complimentarmi con tutti gli organizzatori che riconoscono le attività di assistenza familiare, ma anche il valore sociale dell’azione di cura e i vantaggi per l’intera comunità. Auspico che sempre più ci sia un coinvolgimento dei caregiver nella costruzione di politiche e servizi ad hoc, volti a percorsi di cura familiari funzionali ed efficienti".
Tra i vari organizzatori, fondamentale è stato il contributo di Risorsa Sociale e di CSV Bergamo Ets.
"La figura del caregiver – ha dichiarato Giorgio Barbaglio, presidente di Risorsa Sociale – pur non chiamandosi ancora così, esisteva già quando gli esseri umani vivevano in piccole fattorie, cortili o villaggi, dove gli anziani erano sostenuti non solo dai propri familiari, ma anche dal resto della comunità, che condivideva con loro quella realtà. Oggi le cose sono cambiate, sia perché l’assistenza domiciliare può riguardare qualsiasi fascia d’età e non soltanto gli anziani, sia perché il suo peso ricade solo sui familiari, occupati notte e giorno per 365 giorni all’anno. Per questo, abbiamo deciso di costruire una rete alle loro spalle che li aiuti ad alleggerire la loro situazione, coinvolgendo tutte le realtà sanitarie, socio-sanitarie, assistenziali e amicali che possono fornire loro un aiuto significativo".
"Fin dall’inizio il CSV è stato partner di questa rete - gli ha fatto eco Sara Leidi, coordinatrice di CSV Bergamo ETS - Il 'Caregiver day' nasce per essere un’azione culturale che dentro i territori fornisce uno spazio per dire ad alta voce quanto è fondamentale l’alleanza con il familiare di cura. Con l’evento del 29 maggio, vogliamo lanciare un messaggio forte a tutti i caregiver, dicendo loro 'Non siete soli'. Quello che stiamo imparando, anche come istituzioni, è che da soli non si va da nessuna parte. Serve che il comparto sanitario, il comparto sociale e gli enti del territorio si uniscano per analizzare il problema e costruire politiche strutturali che ci aiutino a essere sempre più vicini ai bisogni dei cittadini".