Cologno al Serio

Alla Rsa ora ci sono due "stanze sollievo"

In Consiglio comunale si è discussa anche la situazione economico-finanziaria

Alla Rsa ora ci sono due "stanze sollievo"
Pubblicato:

La Rsa «Vaglietti-Corsini» di Cologno al Serio mette a disposizione del territorio due «stanze di sollievo».

«Stanze di sollievo»

Si tratta di posti per anziani che necessitano di ulteriore assistenza prima di rientrare a casa dopo una degenza in ospedale o di famiglie che hanno bisogno di un po’ di agio nell’assistenza al loro caro o sono in attesa del suo inserimento in casa di riposo. Un nuovo servizio importante, che è emerso durante il Consiglio comunale di venerdì scorso, in risposta all’interrogazione presentata dal centrodestra, che ha chiesto lumi sulla situazione economico-finanziaria della Fondazione e della nomina di Maurina Raimondi dopo le dimissioni di Pasquale Nicoli.

L’interrogazione

"L’impatto della pandemia ha avuto effetto anche dal punto di vista economico, portando una situazione di criticità nei bilanci degli anni 2020-2021-2022, in parte mitigata dai fondi appositamente stanziati, in particolare nel 2020, ma che hanno poi avuto effetto nel 2021- 2022 con il completo esaurimento dell’avanzo accantonato negli esercizi precedenti e la riduzione del fondo in dotazione all’ente nell’esercizio 2022 - ha spiegato il consigliere Francesco Daleffe - Con decreto sindacale del 28 dicembre 2023 si è provveduto inopportunamente a nominare a membro del CdA una persona candidata nelle liste elettorali del 2021 ed impegnata in commissioni comunali a vario titolo in quota “Progetto Cologno”, nonostante la ratio della nomina di un consigliere, proposta da parte delle associazioni del territorio del Terzo settore, abbia come scopo il garantire una presenza terza ed espressione della società civile. Le dimissioni del consigliere in sostituzione sono avvenute a maggio 2023. Considerato che l’Amministrazione è il soggetto determinante, attraverso le nomine sindacali del CDA, delle politiche economico-gestionali della Fondazione e che di fatto ne rappresenta il definitivo organo di controllo, chiediamo una relazione sullo stato economico-finanziario da parte del presidente della Fondazione, con particolare attenzione al bilancio 2023 e alle attività di rientro ad una sostenibilità finanziaria dell’ente poste in essere e future. Chiediamo anche di riformulare la nomina del consigliere d’amministrazione appena disposta, inserendo soggetto terzo, ripristinando cosi un dovuto equilibrio nel Consiglio d’amministrazione della Fondazione. Infine di dar conto del motivo per cui la nomina di sostituzione è stata messa in essere solo a dicembre 2023".

La new entry nel Cda della Fondazione

Domande chiare a cui ha dato una prima risposta la sindaca Chiara Drago, che ha smontato l’attacco circa la composizione del CdA.

"Ai sensi dello statuto della fondazione, i componenti del Consiglio di amministrazione sono semplicemente designati dalla sindaca, non hanno alcun vincolo di mandato di natura politica e non sono revocabili dall’Amministrazione comunale - ha spiegato - Inoltre la nomina della consigliera Raimondi è avvenuta seguendo la procedura prevista dallo statuto della attraverso la richiesta di esprimere un nominativo formulata alle associazioni iscritte all’albo al comunale e il suo è l'unico nominativo pervenuto".

Il bilancio

"Il bilancio 2023 lo andremo ad approvare definitivamente entro aprile 2024, secondo i termini di legge però ormai è praticamente definitivo - ha spiegato l’assessore alla Sicurezza e presidente della Fondazione Maurizio Cansone mostrando alcune slides - Abbiamo rette da privati e Comuni per circa 1,9 milioni di euro e contributi regionali a integrazione delle rette per 1 milione 173mila euro. I nostri posti in Rsa sono tutti quanti a contratto quindi la Regione ci riconosce quella che viene definita la parte sanitaria, una quota non uguale per tutti gli ospiti perché dipende dalla gravità della condizione della persona: più è grave più sì percepisce. Sono praticamente un terzo di quello che sono le effettive entrate rispetto alle rette. Altra entrata dagli affitti da fabbricati per un totale di quasi 175mila euro e poi altre entrate per 180mila euro. I costi invece sono divisibili in due voci specifiche: acquisto di beni e servizi per 1 milione 250mila euro circa e costi del personale per due 2,1 milioni circa, ovviamente essendo una fornitura di servizio il costo del personale è quello che fa la parte del leone. Per le uscite l'acquisto di beni e servizi è soltanto il 40% rispetto ai costi del personale, mentre per le entrate il 56% arrivano dalle rette dei privati e dai Comuni infatti alcune rette vengono integrate per le persone che non hanno la possibilità economica di pagarla. Poi abbiamo una quota di quasi 35% di contributi regionali e poi affitti e altre entrate. Quest'anno il residuo attivo sarà di 120mila euro circa perché ancora vanno fatti tutti i calcoli ma è molto vicino alla realtà, soldi che saranno reinvestiti nella Rsa".

Le azioni intraprese nel 2023

"Come dice la premessa della dell'interrogazione gli anni 2020-2021-2022 sono stati particolarmente pesanti per la nostra fondazione, come per tutte le Rsa presenti sul territorio nazionale - ha riferito Cansone - Già nel mese di aprile avevamo quindi deciso di ritoccare le rette perché la previsione era di non riuscire ad arrivare a coprire totalmente i costi. L'aumento ha avuto un buon effetto tant'è che nonostante non abbia coperto l'intero anno essendo partita da maggio 2023 il risultato si è visto. Abbiamo messo mano anche all'ottimizzazione degli acquisti, lavorando per internalizzare il servizio di lavanderia piana (quello che riguarda gli indumenti era già interno) e abbiamo abbiamo avuto un buon risparmio, oltre a dare una possibilità lavoro sul territorio a un'altra persona che entrata a far parte dello staff. Abbiamo attivato dei servizi territoriali come ad esempio un servizio fisioterapia, visite mediche a domicilio e così via che il loro piccolo contributo lo danno".

Le azioni in programma

"Sono sono tante però queste due voglio sottolinearle - ha affermato ancora l’assessore - la prima è la creazione di stanze di sollievo: mentre con la Rsa s’intende un inserimento a titolo definitivo dell’ospite, le stanze di sollievo sono utilizzate per un periodo limitato, in quei casi dove l’anziano esce dall’ospedale e ha bisogno ancora di essere accompagnato nella ripresa della propria vita a domicilio o quando le famiglie necessitano di “respirare” per uno due mesi prima di riportarsi l'anziano a casa o in attesa di trovare un posto definitivo in Rsa. Una cosa importante visti i numeri delle richieste che abbiamo: nella nostra Rsa attualmente abbiamo una lista d'attesa di circa 320-330 persone e abbiamo solo 67 posti disponibili. Questo rende l'idea di quanto effettivamente sia necessario il servizio sul territorio. Stiamo anche progettando un ambulatorio fisso fisioterapico ed infermieristico per il territorio soprattutto per la fascia anziani visto che abbiamo questo tipo di specializzazione".

A questo punto Cansone ha ricordato anche le numerose attività svolte a partire dal febbraio dell’anno scorso, concludendo con i ringraziamenti allo staff e ai collaboratori tutti, e a questo punto Daleffe ha posto una domanda:

"I posti di sollievo sono due e sono accreditati"».

"Il procedimento è in corso - ha chiarito l’assessore - dunque saranno accreditati ma non a contratto".

Seguici sui nostri canali