Romano

Addio a Gaetano "Gae" Ficarra poeta spirituale della città

Settimana scorsa a Romano l'ultimo saluto al 52enne scomparso per un malore improvviso.

Addio a Gaetano "Gae" Ficarra poeta spirituale della città
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Settimana scorsa a Romano l'ultimo saluto al 52enne scomparso per un malore improvviso.

L'improvvisa scomparsa

Una notizia improvvisa e spietata ha raggelato settimana scorsa tanti romanesi quando hanno appreso della scomparsa di Gaetano Ficarra, poeta spirituale della città. Il 52 enne di Romano è venuto a mancare in seguito ad un malore improvviso che non gli ha lasciato scampo. Settimana scorsa si sono svolti i funerali nella chiesa parrocchiale.

Poeta spirituale

Gaetano Ficarra, era conosciuto in città per la sua grande passione che ne ha contraddistinto la vita: la poesia. Le sue produzioni letterarie ora custodite dai famigliari erano note grazie alla pubblicazione dei sonetti su Facebook e agli happening in centro città ai quali Gaetano Ficarra ha partecipato. Eventi dove la musica si alternava alle letture in prosa o in rima di più autori tra i quali figurava sempre. Nei giorni dei funerali tanta è l’incredulità e lo sgomento per un destino crudele che ha colpito la famiglia del poeta. L’anno scorso a rimanere vittima di un malore improvviso era stato il fratello Claudio, di due anni più grande di Gaetano.

Il ricordo

A ricordarlo è stato il fratello minore Marco che durante la funzione religiosa ha letto un personale ricordo. "Caro fratello, come te la passi a scivolare da una lacrima all'altra rigando i visi di chi ti viveva, inzuppando di ricordi i nostri pensieri per la tua dipartita? - ha detto - Io ti penso con sorrisi, incredulità e pianti, ma non dispero, anche perchè citando una nostra conversazione sorseggiando un caffè e fumando una sigaretta, parlando proprio di morte (che caso...) alla tua affermazione: “che brutto morire” io dicevo: “Tutti noi vorremmo vivere senza considerare la presenza della morte eppure, chi prima chi poi arriviamo a quel momento”.e tu, con tono beffardo, che nemmeno i bambini hanno più, incalzavi: “Io no! Io vivrò in eterno!” per poi aggiungere: “però, se proprio dovrò morire, che sia indolore e più tardi possibile”...

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