Dolori ai muscoli del viso: possono essere i denti?
Risponde l'esperto Informazione pubblicitaria.
La terza puntata di una rubrica mensile a cura del dottor Fabio Colombelli, dentista di Treviglio. Ogni mese, un quesito sanitario sulla salute della bocca e dei denti, cui risponde l’esperto e titolare degli studi dentistici di Peschiera Borromeo e di Casirate.
Mi capita di avere dolori ai muscoli laterali del viso e vicino all’orecchio al risveglio: possono essere i denti?
(Domanda posta da K.B. 32 anni)
Una sensazione dolorosa al risveglio che si diffonde alle mascelle o all’articolazione temporo-mandibolare, indica con buona probabilità un problema di digrignamento dentale conosciuto anche come bruxismo notturno. Si tratta di un atto involontario parafunzionale, ovvero non finalizzato ad uno scopo, che consiste, per effetto della contrazione della muscolatura masticatoria, nello stringere e digrignare i denti durante il sonno.
I sintomi sono lievi nelle forme temporanee ma possono diventare più importanti ed invalidanti nelle forme che perdurano per mesi o anni. Esiste una vera e propria patologia infiammatoria dell’articolazione temporo-mandibolare, la sindrome di Costen, dove alle problematiche già descritte si aggiunge anche un dolore intenso all’orecchio. I dolori al risveglio sono dovuti sia alla contrattura muscolare che allo sfregamento incontrollato dei denti tra loro, con indolenzimento delle strutture che sostengono i denti nell’osso e usura delle due arcate dentali. Il bruxismo, a causa dell’usura della superficie masticatoria, determina la perdita della dimensione verticale e dello strato di smalto, fattore che facilita l’insorgenza di carie e aumento della sensibilità dentale. A lungo termine si possono verificare anche fratture della corona del dente. Non esiste una causa ben specifica, ma è ormai accettato che la genesi del bruxismo sia legata quasi costantemente a cause psico-fisiche: ansia generalizzata, stress, tensione emotiva, personalità competitiva o iperattiva. A questo pattern psicologico possono unirsi anche cause anatomiche o fisiologiche come difetti di occlusione dentale, una postura non ben equilibrata e disturbi del sonno.
La diagnosi del bruxismo è in genere clinica, ma esistono anche apparecchi di misurazione che registrano l’attività muscolare e cardiaca durante il sonno. La terapia del bruxismo viene valutata dall’odontoiatra in relazione al caso specifico. Spesso sono sufficienti terapie di riduzione o eliminazione dello stress. Nei casi ove indicato può essere utile l’utilizzo di dispositivi da applicare sui denti durante la notte (bite) con lo scopo di ridurre il dolore da “contrattura” dei muscoli masticatori e di proteggere i denti dal contatto diretto per evitarne l’usura.
Informazione pubblicitaria
La prima puntata: Correggere i denti storti, fino a che età?
La seconda puntata: Ho paura di perdere i miei denti: come posso evitare questo rischio?