Albero degli zoccoli, il remake hard che fece arrabbiare Olmi
Tour sui luoghi delle riprese, proiezioni, conferenze e interviste per il 40esimo anniversario del film. Ma c'è un remake di cui in pochi parlano...

Vinse la Palma d'Oro a Cannes nel 1978. Nel quarantesimo anniversario della premiazione del film sull'Albero degli zoccoli si è detto davvero di tutto...o quasi.
L'Albero degli zoccoli, basta cambiare una lettera...
Con un titolo così dare un nome alla pellicola pornografica non deve essere stato difficile. L'Albero delle Zoccole uscì nel novembre del 1995 per la regia del bergamasco Leo Salemi e riscosse anche un discreto successo. A contribuire alla curiosità del pubblico per il film non solo la fama dell'originale a cui la pellicola di Salemi è liberamente ispirata ma anche la presenza, nel cast del remake, del trevigliese Luigi Ornaghi. Il nome non vi dice niente? Forse lo conoscete meglio come Batistì.
Batistì, da contadino ad attore, anche hot
Eh sì, perchè Ornaghi, contadino trevigliese scelto da Olmi per il ruolo del rude Batistì, dopo il successo dell'Albero degli Zoccoli non abbandonò più il cinema. Lavorò nel famoro Ratataplan, ma anche ne "La stella alpina" e in altri film meno famosi. Ma per i più rimase sempre "Batistì". Ed è per questo che il regista Leo Salemi lo scritturò, nel 1995, nel suo film. Un "tradimento" che fece infuriare il regista della pellicola originale, Ermanno Olmi
L'ira di Ermanno Olmi e l'orgoglio di Ornaghi
Al regista bergamasco il remake del suo capolavoro non piacque per niente. "E' un fatto di pessimo gusto di cui non voglio parlare" dichiarò ai tempi a diverse testate giornalistiche. Ma Ornaghi ha sempre rivendicato con orgoglio la propria partecipazione al film pornografico. "Se parliamo di porno - aveva dichiarato all'indomani dell'uscita del film al Corriere della Sera - basta vedere cosa c'è in tv ogni notte. E nella vita c'è molto peggio. E poi se non si fa l'amore il mondo non va avanti". Dopotutto, come dargli torto.