Tra i Comuni colpiti dalla bufera di sabato 5 luglio c’è anche Mozzanica, in particolare a farne le spese in modo pesante è stata l’"Azienda agricola Della Bassa", lungo la Rivoltana, in cui un antico cascinale dove erano ricoverati decine di vitellini è stato quasi del tutto spazzato via. Le violentissime raffiche di vento hanno poi danneggiato anche il tetto dell’abitazione della famiglia, che ha vissuto momenti di paura.
Vitelli sotto le macerie
E basta fare due passi tra le macerie rimaste a terra, gli operai e i mezzi impegnati a rimuovere i materiali e a rimediare ai danni per capire l’entità del fenomeno atmosferico che ha travolto tutta la proprietà. Davvero uno scenario da terremoto. A raccontare una mattina da incubo è stato uno dei titolari, Mario Della Bassa, 91 anni, che con la famiglia ha costruito l’azienda in cui oggi lavorano i nipoti.
"In tutta la mia vita non ho mai visto un disastro simile - ha raccontato ancora incredulo, muovendosi tra le rovine della vecchia cascina distrutta - ha preso a tirare un vento fortissimo, io ero in casa con mia moglie con le portefinestre chiuse a chiave e le ha sfondate... mia cognata si è trovata il vetro in frantumi. Non sapevamo più cosa fare, abbiamo davvero avuto paura. Le raffiche di vento hanno danneggiato il tetto, ma il peggio è stato il crollo della vecchia cascina che avevamo sul retro, sotto la quale erano ricoverati i vitelli, di cui mi occupo. Una quindicina di giorni fa sono caduto e mi sono fatto male, infatti porto il bastone, altrimenti sarei finito sicuramente anch’io sotto le macerie come i 15 che sono morti... L’altra dozzina per fortuna si è salvata. Qualche anno fa era già volato via il tetto e non eravamo ancora riusciti a sistemare tutto perché in progetto c’è la costruzione di una nuova stalla: tra mucche, tori, manze e vitelli abbiamo almeno cinquecento capi".
Per fortuna l’azienda è assicurata.
"Abbiamo dovuto proprio estrarre i vitellini dalle macerie come a Gaza... - ha spiegato il nipote Alessandro - l’anno prossimo li avremmo venduti a circa duemila euro l’uno per cui il danno è pari 30mila euro, a cui però vanno tolte le spese di mantenimento. Danneggiati anche il tetto dell’abitazione e quello di un altro edificio, più un impianto fotovoltaico. A tutto questo si aggiungono le spese per la rimozione dei materiali. Si contano almeno 100mila euro di danni. Poi c’è da demolire la cascina vecchia dove sorgerà la nuova stalla: il vento ha sollevato il tetto e resta in piedi ben poco. Anche la volta precedente era stata scoperchiata ma non avrei mai creduto che le raffiche abbattessero addirittura i muri... Certo, erano vecchi di centinaia di anni, ma davvero il cielo quel giorno aveva un colore mai visto, verde... Non ce l’aspettavamo perché era mattina e la temperature non era alta, 23-24 gradi, invece poi sono arrivati vento violentissimo e piogge torrenziali, fortunatamente poca grandine".
Coldiretti Bergamo: "Danni in diverse aziende"
"Il violento nubifragio che si è abbattuto sulla Bassa ha causato danni a più aziende agricole - ha fatto sapere Coldiretti Bergamo dopo una prima ricognizione - è stato scoperchiato un capannone agricolo a Treviglio, dove nei campi è stato ribaltato anche un pivot utilizzato per l’irrigazione. Diversi impianti fotovoltaici posti sui tetti sono stati danneggiati. I nostri tecnici sono al lavoro per monitorare la situazione, verificare se ci sono stati danni anche alle colture in campo e raccogliere le segnalazioni dalle aziende. Si sono tuttavia alzati i livelli dei corsi d’acqua e delle riserve idriche, scongiurando l’imminente pericolo di siccità".