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Ancora in stallo il polo intermodale, la minoranza incalza, Vitali: "Così MSC se ne andrà"

Tra il primo via libera del 2020 e la mozione del 2023, la posizione dell’amministrazione è cambiata

Ancora in stallo il polo intermodale, la minoranza incalza, Vitali: "Così MSC se ne andrà"
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Ancora in stallo il polo intermodale MSC, a fronte a un investimento miliardario, il Comune di Cortenuova si blocca: tra il primo via libera del 2020 e la mozione del 2023, la posizione dell’amministrazione è cambiata. La minoranza chiede più trasparenza. Vitali avverte: "Così MSC se ne andrà".

Polo intermodale in stallo

Un progetto destinato a rivoluzionare il territorio. Un’area di oltre un milione di metri quadrati, un hub logistico strategico collegato all’alta velocità, investimenti miliardari e una multinazionale come MSC pronta a entrare in campo. Ma oggi, a distanza di quasi cinque anni dal primo passo istituzionale, del Polo Intermodale di Cortenuova non c’è traccia.

Tutto si è arenato tra passaggi politici, mozioni consiliari, richieste di studio d’area e un crescente disallineamento tra dichiarazioni pubbliche e atti formali. Un’inerzia che, secondo Vitali S.p.A., uno dei soggetti promotori, rischia di far saltare il tavolo: "La trattativa con MSC è appesa a un filo. Il silenzio del Comune mette tutto in discussione".

Un iter lungo cinque anni

L’iter del polo ha preso forma nel 2020, durante l’Amministrazione guidata dal sindaco Gianmario Gatta. Dopo mesi di colloqui tra Comune e proponenti, il Consiglio comunale di Cortenuova ha approvato un atto di indirizzo favorevole al progetto. Non si trattava però di un "Sì" incondizionato: la delibera vincola il parere positivo a una serie di condizioni e suggerimenti espressi dallo stesso Comune, in particolare alla necessità di coinvolgere anche i Comuni limitrofi e la Provincia in un piano d’area condiviso. Uno studio che, nella visione dell’Amministrazione, avrebbe dovuto definire se e come realizzare un’opera di questa portata, valutando gli impatti su ambiente, viabilità e tessuto sociale.

Di lì a pochi mesi (con le elezioni alle porte) cambia anche la linea. Il 25 gennaio 2023, il Consiglio approva all’unanimità una mozione presentata dalla lista "L’Arcobaleno – Futuro per Cortenuova", in cui si stabilisce che non si procederà ad alcuna sottoscrizione di atti relativi al polo fino alla redazione del tanto atteso piano d’area vasta. E con il cambio di Amministrazione, che ha premiato il candidato sindaco di Obiettivo Comune Ambrogio Falchetti, le cose sono cambiate ulteriormente.

La minoranza attacca

"Il sindaco con il passare del tempo ha cambiato opinione, in campagna elettorale puntava ad informare la popolazione tramite un’assemblea pubblica (ad oggi mai convocata), subito dopo le elezioni si dichiara contrario, poi sostiene di non aver capito se è di interesse pubblico o privato e scarica la responsabilità al Ministero" ha scritto l’attuale minoranza di Giorgio Pozzoni in un volantino al vetriolo che ha riportato alcune delle dichiarazioni dell’attuale sindaco in merito al progetto, ponendo l’accento su alcune evidenti contraddizioni.

"Altri consiglieri dell’attuale maggioranza (Gabriele Conti, Alessandro Motterlini) nel 2019 avevano votato contro la realizzazione di un polo intermodale a Cortenuova, ma oggi non parlano, come non si esprimono i consiglieri Giovanni Carminati e Silvia Galli che abitano a due passi dal potenziale insediamento" continua il gruppo di Pozzoni. Che, come già in passato, continua a dirsi contrario.

"Non sono questi i progetti che portano benessere al territorio. Ci aspettavamo una posizione più netta oggi. Le condizioni urbanistiche e viabilistiche sono cambiate, e serve maggiore trasparenza verso i cittadini".

Necessaria, in particolare, sarebbe secondo Pozzoni la produzione di "un documento utile a contrastare un’eventuale classificazione dell’opera come strategica a livello nazionale. In quel caso, infatti, il Comune non conterebbe più nulla. È l’unico modo per tutelare il nostro territorio. E avrei fatto in modo che la popolazione fosse costantemente aggiornata su ogni scelta".

Vitali: "MSC potrebbe andare altrove"

A rendere più tesa la situazione sono le dichiarazioni recenti del gruppo Vitali, co-proponente dell’opera.

"Il progetto è completamente fermo. Il Comune non ha dato alcuna risposta o indicazione da mesi. Se la situazione non cambiasse, MSC potrebbe ritirarsi e spostare l’investimento altrove".

Uno scenario che, se confermato, segnerebbe la fine definitiva del polo. Insomma: dopo sei anni non è chiaro se il piano d’area verrà mai redatto, né se i cittadini verranno coinvolti davvero nel percorso decisionale. Un dato però è certo: l’opera è diventata un nodo politico e territoriale che tocca la partecipazione democratica, il ruolo degli enti locali e la pianificazione a lungo termine, in un territorio in cui ogni Comune – nonostante gli sforzi della Provincia – ancora si muove in ordine sparso. Un caso che rischia, in negativo, di fare scuola.
Interpellato sui recenti sviluppi, il sindaco non ha rilasciato dichiarazioni.