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Chiesa del Ravarolo: 30 anni fa tornava al suo splendore grazie agli Alpini

Un intervento complesso reso possibile dal sacrificio e dall’impegno del gruppo Alpini di Verdello oggi guidati dal capogruppo Matteo Longoni

Chiesa del Ravarolo: 30 anni fa tornava al suo splendore grazie agli Alpini
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Trent’anni dal restauro della chiesetta del Ravarolo e gli Alpini di Verdello festeggiano in grande stile.

Trent'anni dal restauro

Erano i primi di luglio del 1995 quando si concludevano i lavori di restauro della chiesetta tanto cara ai verdellesi. Un intervento complesso reso possibile dal sacrificio e dall’impegno del gruppo Alpini di Verdello oggi guidati dal capogruppo Matteo Longoni.
Un momento rimasto scritto nella storia, raccontata attraverso le immagini e i ritagli di giornale, in una mostra allestita nel parco della chiesa e visibile domenica, in occasione della festa per il trentennale che ha visto una bella partecipazione.

Una domenica di festa (e restyling)

Il corteo ha lasciato il centro sportivo, dopo la cerimonia dell’alzabandiera e accompagnato dalla banda verdellese ha raggiunto la chiesa del Ravarolo. Presenti il sindaco Fabio Mossali e della Giunta comunale, la comandante della Polizia locale Giovanna Farina, il maresciallo Giuseppe Mineo, comandante della stazione locale di carabinieri e i rappresentanze dei Bersaglieri, dei Carabinieri in congedo e del gruppo Alpini di Lurano. Alle 11 don Lucio Carminati ha celebrato la messa animata dal coro Ana diretto dal maestro Monzio Compagnoni. Tanti i ricordi condivisi sui fatti dell’epoca e sulle persone che hanno reso possibile il recupero del Ravarolo.

"E’ stata una manifestazione molto sentita, un momento di ricordo per gli Alpini che ne resero possibile il recupero e che oggi sono “andati avanti” - ha commentato il primo cittadino - E’ stata anche l’occasione per fare un restyling del parco, grazie ai volontari sono state risistemate le panchine per permettere alle tante persone che la sera o la domenica lo raggiungono dopo una passeggiata di riposarsi al fresco".

Verdello 30 anni chiesa del Ravarolo
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(foto di Silvano Colpani)

La chiesa del Ravarolo

Le prime notizie scritte sull’esistenza dell’oratorio dei Morti del Ravarolo a Verdello sono quelle riportate negli Atti della visita pastorale del 27 marzo 1754, effettuata dal cardinale Pozzobonelli, arcivescovo di Milano. L’oratorio fu edificato nei campi dalla popolazione verdellese, per onorare la memoria dei morti per la terribile Peste “manzoniana” del 1630, che costò 500 vittime su una popolazione di 1300 abitanti, ed è probabile che la data di costruzione sia il 1643, così come riportato sulla parte interna della parete d’entrata.

Da quando fu costruito, l’edificio subì vari interventi strutturali, che cambiarono il suo aspetto. L’origine del nome, probabilmente, fa riferimento alle coltivazioni di rape, che nei tempi passati dovevano essere consistenti nei terreni limitrofi. L’esterno ha mantenuto la sua architettura tipicamente seicentesca mentre le decorazioni, hanno subito un radicale rifacimento nell’immediato dopoguerra. I dipinti attualmente visibili, sono attribuiti al pittore trevigliese Giacomo Belotti (1887-1967), che li realizzò tra il 1943 e il 1945, seguendo le iconografie rispondenti alle richieste della popolazione.