Nuova cremasca, Basile attacca: "La Provincia scarica la responsabilità politica ai Comuni"
Il consigliere indipendente ha presentato una mozione che ha acceso il Consiglio comunale

ll consigliere indipendente di Cologno al Serio Francesco Basile picchia duro sul progetto della Nuova Cremasca, un’opera da 142 milioni di euro.
La Nuova Cremasca accende il Consiglio comunale
Martedì 20 maggio, in Aula, dopo aver ritirato la mozione presentata il 23 aprile che non era stata ammessa nella seduta precedente, perché ormai superata dall’aggiornamento da parte della Provincia del Documento di fattibilità delle alternative progettuali (Docfap) sull’opera, è tornato alla carica presentandone un’altra. Non prima di una pesante reprimenda nei confronti della sindaca e presidente del Consiglio Chiara Drago.
Lo scontro
"Non posso non dire che se fosse stata trattata nei tempi richiesti avrebbe permesso a questo Consiglio di esprimersi su un’opera infrastrutturale di rilevanza strategica per il nostro territorio - ha detto tra le altre cose Basile - la ritiro perché l’Amministrazione ha scelto di non darle seguito in tempo utile, il Docfap è stato aggiornato il 14 maggio, la comunicazione ufficiale è arrivata il 15 e il giorno dopo è stata convocata questa seduta. Se il Consiglio avesse voluto dire qualcosa avrebbe dovuto farlo prima della chiusura e non è stato messo elle condizioni di poterlo fare. Chi aveva la responsabilità istituzionale di garantire questo confronto, in primis lei presidente, ha mancato l’obiettivo. Un danno per la cittadinanza e per il territorio, non per me. Invece che affrontare pubblicamente il merito delle questioni ha preferito attaccare il sottoscritto personalmente, soprattutto sulla piazza dei social. Si poteva discutere del documento quando ho presentato un’interrogazione, dopo il mancato l’inserimento della mozione".
Drago ha replicato seccamente:
"Da regolamento ci siamo presi il tempo per dare le risposte che non avevamo in quel momento".
Una schermaglia velenosa, in cui Basile l’ha accusata di "non aver mai voluto sedersi a un tavolo per un confronto", aggiungendo che "i cittadini sapranno distinguere chi ha cercato di lavorare nel merito e chi invece a preferito evitarlo, chi ha difeso gli interessi del nostro Comune e chi non ha mai avuto la forza di affermarli per tutelare, forse, gli interessi politici di chi amministra la Provincia". La sindaca dal canto suo ha rimarcato come non fosse tenuta a "raccontare incontri riservati a sindaci e assessori", e che "in una fase preliminare aggiungere carichi e contese politiche è controproducente".
A intervenire è stata poi la vice, Giovanna Guerini.
"Va chiarito che non parliamo di un progetto ma di una valutazione preliminare delle possibili alternative di tracciato e soluzioni tecniche - ha spiegato - siamo ancora all’anno zero. Parlare oggi come se non ci fosse più modo di incidere è una narrazione che non corrisponde alla realtà dei processi amministrativi. L’Amministrazione ha fatto tutto quello che doveva fare. La mozione è stata utilizzata per dare visibilità a una visibilità a una posizione politica su un tema che in questa fase non è di competenza né di rilevanza consiliare. Abbiamo agito nella massima trasparenza, cercando in tutti i modi di dire la nostra ma tutti i Comuni limitrofi hanno una posizione diversa. Anticipo che abbiamo chiesto alla Provincia un incontro con il dirigente del settore Viabilità e i consiglieri preposti. Vogliamo un rapporto costruttivo".
Ma Basile ha insistito.
"La mozione chiedeva alla Provincia di adottare un certo indirizzo - ha tuonato - Si trattava di rafforzare una posizione politica ed è diritto del Consiglio comunale farlo. I Comuni limitrofi interessati sono di centrodestra ma il presidente della Provincia è tesserato al Pd, quindi Cologno non è isolata come si è detto sui social".
La critica alla Provincia
In Aula è stato proiettato il Docfap non ancora aggiornato e il consigliere indipendente ha prima rivelato di aver presentato osservazioni alla Provincia "che non ha mai risposto" e poi ha sottolineato come nel documento aggiornato non sia più presente l’analisi delle alternative basata su precisi criteri, sostituita da "un’analisi multicriteria semplificata", vale a dire un indice di gradimento rispetto a ciascuno dei criteri individuati, sottoposto ai Comuni.
"Non essendo più l’analisi supportata da numeri perde il suo valore tecnico e scientifico, i criteri poi hanno lo stesso peso a differenza di prima - ha criticato - quindi è un’analisi arbitraria, la scelta è definita dall’opinione politica dei Comuni coinvolti. La Provincia scarica la responsabilità politica dell’opera ai Comuni coinvolti, di centrodestra, che sostengono in tracciato più impattante per Cologno: sintomatico di un ente che politicamente non può e non vuole prendere una decisione. lo abbiamo già visto rispetto all’autostrada Bergamo-Treviglio. Il nostro Comune ha cercato di portare avanti le sue istanze, ma quello che metto in dubbio è l’efficacia della sua azione".
La nuova mozione
"Questo Consiglio esprime la ferma contrarietà all’Alternativa 1, in quanto comporta un impatto ambientale e paesaggistico che danneggia in modo irreversibile il territorio di Cologno - ha letto Basile - ferma opposizione anche alla realizzazione dell’Interporto di Cortenuova, un’infrastruttura che promuove e sostiene un modello di sviluppo che si sta dimostrando insostenibile sia sul piano ambientale che sul piano sociale, le cui ricadute interessano o interesseranno direttamente anche il nostro Comune".
Quindi ha impegnato la Giunta a "richiedere alla Provincia l’annullamento in autotutela del Docfap aggiornato, in quanto viziato da gravi carenze procedurali e metodologiche"; a "sollecitare l’avvio di una nuova istruttoria tecnica" e a "riservarsi ogni azione nelle competenti sedi giurisdizionali, incluso il ricorso al Tar". Impegna infine "la commissione Territorio ad accompagnare l’Amministrazione in questa fase di interlocuzione con la Provincia, anche in funzione della redazione del nuovo Piano di governo del territorio (Pgt), e coinvolgere le associazioni ambientaliste".
Il dibattito
A intervenire per prima è stata la vicesindaca.
"Noi siamo contrari all’Alternativa 1 e abbiamo chiesto un incontro - ha rimarcato - in ogni caso non è un progetto, è una programmazione prodromica che serve per inserire i 142 milioni nel Piano delle opere pubbliche della Provincia. La nostra proposta potrebbe essere più economica. Il secondo ponte è una soluzione logica ma se si realizza affiancato a quello attuale si risparmia, non ci sarà impatto visivo e verrà digerito meglio da tutti".
In questo modo si preserverebbero le aree di pregio naturalistico, come le Fornasette.
"Quanto all’interporto non c’è ancora nulla. Presenteremo la necessità di tutelare il nostro territorio".
A questo punto hanno preso la parola i consiglieri di minoranza, tutti hanno concordato nel dare rilievo all’impegno di Basile nel portare all’attenzione del Consiglio comunale l’argomento.
"Bene che se ne parli stasera, il Consiglio può esprimersi e a mio avviso la vostra proposta di tracciato è intelligente - ha esordito il consigliere di centrodestra Thomas Picenni - l’ultimo territorio di pregio di Cologno va tutelato".
Il capogruppo di "Cologno Concreta" Massimiliano Del Carro ha dichiarato di essere "sempre a favore delle opere" e di trovare la proposta della maggioranza "un’alternativa di buon senso e di rispetto del nostro territorio" ma anche di auspicare di "non vedere no Tav a bloccare il progetto perché le infrastrutture servono anche se invasive" e di essere favorevole a un atteggiamento conciliante con la Provincia e a un coinvolgimento della commissione Territorio. Quanto al capogruppo del centrodestra Marco Picenni.
"Il tema doverosamente doveva e dovrà passare dal Consiglio - detto - invito la Giunta a coinvolgere i consiglieri. L’opera si farà perché indispensabile, in Italia non siamo ancora nelle condizioni strutturali che possa portare l’utente ad abbandonare il mezzo privato. Attenzione meritano i ciclisti, che fruiscono anche delle strade extracomunali, si prevedano ciclabili e si aggiorni la commissione Territorio".
A chiudere è stato il collega di lista Robert Carrara.
"L’Amministrazione è stata chiusa rispetto all’informazione - ha affermato - apra il confronto perché dove c’è pressione da parte della comunità si ottengono i risultati migliori. Quanto al percorso proposto è razionale e lo condivido. Ognuno cerca di salvare il suo territorio, è nelle cose, e quindi dobbiamo cercare di avere un’unità d’intenti in Consiglio".
Guerini dal canto suo ha ribadito che la questione non è nuova e che le informazioni vanno veicolate bene e al momento giusto, quindi la mozione è stata messa ai voti.
Il voto
La mozione è stata votata per punti: per il no all’alternativa 1 unanimità; per il no all’interporto maggioranza contraria e minoranze astenute; per l’annullamento del Docfap maggioranza contraria e minoranze astenute; per l’avvio di una nuova istruttoria tecnica maggioranza contraria e minoranze astenute; per eventuali azioni legali maggioranza contraria e minoranze astenute; per l’accompagnamento della commissione territorio maggioranza contraria e minoranze favorevoli.
Ecco la proposta colognese
L’Amministrazione Drago propone un tracciato differente da quello noto come Alternativa 1 che prevede quanto segue.
"Una variante che si sviluppa in maniera indipendente dalla Sp 122 e che attraversa il territorio secondo un percorso parallelo ma distante dalle aree abitate - si legge nel Docfap - L’inizio del tacciato a sud di Zanica, parte dall’intersezione sfalsata attualmente esistente tra la Ss 42 e la Sp ex Ss 591 per dirigersi verso sud, attraversando zone agricole per ridurre al minimo le intersezioni con il tessuto urbano e limitare il consumo di suolo urbano. La variante prosegue in direzione sud-est, avvicinandosi al fiume Serio, all’altezza del comune di Martinengo, dove è previsto un nuovo ponte per superare il fiume Serio. Quindi il tracciato si raccorda con la rete stradale secondaria nei pressi di Romano".
Questa invece la proposta colognese.
"Il Comune propone un tracciato alternativo che si sviluppi in prossimità della Sp 117 - si legge nell’allegato al Docfap - garantendo una maggiore integrazione con la rete viaria esistente".
Tre i punti fondamentali.
"Un nuovo ponte sul fiume Serio, collocato nelle immediate vicinanze di quello esistente, al fine di ridurre l’impatto paesaggistico e ambientale;
Un tracciato che segua l’asse nord della Sp 117, superando la Sp 122 in prossimità del nuovo ponte, che potrebbe essere localizzato immediatamente a nord o poco a sud dell’attuale, tenendo conto dei fenomeni di erosione spondale del Serio;
Per quanto riguarda il tracciato ipotizzabile su territorio di Martinengo, ferma restando la competenza del Comune nostro contermine per le valutazioni di opportunità, si potrebbe immaginare un tracciato che vada a potenziare la viabilità esistente nella località "Tiro" a Martinengo, con successivo raccordo alla Variante 1 a ovest dell’abitato di Martinengo".