La nuova via Caimi perde i pezzi, è polemica
"Pozzanghere che si formano nel centro della carreggiata e un rapidissimo deterioramento dell’asfalto color ocra", le lamentele dei residenti. L'Amministrazione: "Già mossi per risolvere concretamente la situazione"

A Vailate, il rifacimento del manto stradale in via Caimi - nel tratto tra piazza Garibaldi e piazza Della Chiesa - continua a far parlare di sé, e non poco.
L'asfalto di via Caimi al centro della polemica
Doveva essere un intervento di riqualificazione, si è trasformato in un campo minato di critiche e polemiche. A Vailate, il rifacimento del manto stradale in via Caimi - nel tratto tra piazza Garibaldi e piazza Della Chiesa - continua a far parlare di sé, e non poco. Al posto dei vecchi sampietrini, giudicati ormai ammalorati, è stato steso un nuovo materiale a base di resine poliolefiniche. Una soluzione all’avanguardia, secondo l’Amministrazione comunale. Ma a nemmeno un mese dalla fine dei lavori, "le promesse sembrano già franare sotto i piedi o meglio, sotto le ruote", lamentano i residenti. A guidare la protesta è Pierangelo Cofferati, capogruppo della minoranza "Prima Vailate".
"Molti cittadini, alquanto perplessi, ci hanno fatto notare il rapidissimo deterioramento del nuovo manto di asfalto (di ultima generazione?) posato il mese scorso. La via presenta già le prime pecche. Pozzanghere che si formano nel centro della carreggiata e un rapidissimo deterioramento dell’asfalto color ocra, che si sta sfaldando, manco fosse una copertura di pasta frolla - denuncia il consigliere, che punta il dito contro una spesa di 96mila euro per un risultato che, a suo dire, non avrebbe superato nemmeno il primo collaudo del tempo -. Sgretolamento, pozzanghere, avvallamenti. Siamo certi che il lavoro sia stato fatto a regola d'arte, al di là della scelta di colore e materiale che giudichiamo ancora pessima?".
Secca la replica dell'Amministrazione
Le lamentele di cittadini perplessi e arrabbiati sono state al centro dell'attacco di Cofferati. Ma il fronte della polemica si allarga. Anche la Soprintendenza territoriale si è mossa, chiedendo informazioni al Comune sui lavori svolti in via Caimi. Una mossa che riaccende il dibattito sul valore storico della pavimentazione originale, e sulla correttezza dell’intervento in un’area considerata parte del cuore del paese. Luciano Aiolfi, consigliere comunale e architetto, voce della lista "Vailate Nuovi Orizzonti", invita alla calma, pur senza nascondere i dubbi.
"Prima di sparare sentenze - precisa - è giusto che ci si informi sul tipo di richiesta fatta dalla soprintendenza al Comune perché potrebbe trattarsi di una semplice richiesta di integrazioni. Perciò ho chiesto un accesso agli atti".
Non è tardata ad arrivare la risposta dell’Amministrazione comunale.
"I problemi segnalati li avevamo già individuati prima ancora che la minoranza se ne accorgesse - hanno replicato -. I contatti con la direzione lavori e con l’impresa incaricata sono partiti già il 22 aprile. Questo significa che mentre qualcuno era impegnato a scrivere post indignati, noi stavamo già lavorando per risolvere concretamente la situazione. La sistemazione dei tratti difettosi, compreso il rifacimento del tappetino d’asfalto, è in corso di pianificazione e, lo ribadiamo, non costerà un centesimo al Comune".
Quanto alla lettera della soprintendenza.
"Siamo lieti che l’opposizione si stia finalmente accorgendo dell’esistenza del patrimonio pubblico dopo 14 anni di amministrazione ininterrotta. Peccato che questo zelo arrivi solo ora che non amministrano più. Quando erano alla guida del Comune, l’attenzione alla cosa pubblica era visibilmente più distratta: abbiamo trovato cinque caldaie fuori uso o da sostituire, strutture utilizzate da anni come pubbliche (come la piazzola ecologica e il parco dei donatori) ma mai formalmente acquisite dal Comune, una rampa per disabili dimenticata, alberi storici tagliati senza alcuna comunicazione alla Sovrintendenza. Potremmo continuare con l’elenco, ma sarebbe lungo e imbarazzante. Tutti problemi lasciati sospesi, in una logica da “meglio non decidere, così nessuno si arrabbia”. Ma questa non è amministrazione, è immobilismo. Noi invece ci assumiamo responsabilità ogni giorno. Anche quando le scelte non sono facili. Anche quando non piacciono a tutti. Perché governare non è fare show su Facebook: è risolvere problemi, con serietà e con coraggio. Chi oggi si erge a paladino del bene comune, ieri si è voltato dall’altra parte. E ora pretende pure di dare lezioni. Noi, francamente, preferiamo i fatti alle chiacchiere".