Un archivio vivo per raccontare Zingonia attraverso le persone: nasce il "Bosco di OZ"
Un nuovo progetto che coinvolge i cinque Comuni, le scuole e i "bambini delle Torri" memoria storica della Zingonia che fu

(nella foto Laura Morelli - credit: Alessandro Gandolfi - parallelozero)
Un archivio vivo, in grado di raccontare Zingonia attraverso le persone. E' il Bosco di OZ, il nuovo e ambizioso progetto che sta venendo alla luce grazie all'intuizione della sua ideatrice Laura Morelli, dell'associazione "D+" (no profit con sede a Crespi d'Adda che promuove le arti contemporanee) e la collaborazione di "Aps Lapsus". Un progetto collettivo - come ci tengono a sottolineare - che coinvolgerà Amministrazioni, enti, istituzioni e semplici cittadini che diventeranno protagonisti della loro stessa storia. Una storia che verrà raccolta e poi raccontata attraverso gli occhi delle generazioni più giovani seguendo una linea invisibile, ma potente, che lega l'intera comunità.
Alla scoperta delle radici
Nata a Verdello nel 1960, anche se ora vive a Milano, Laura Morelli ha trascorso la sua adolescenza tra gli anni '70 e '80 frequentando Zingonia insieme alla sua cerchia di amici. Ed è proprio ripensando alla sua giovinezza - di ritorno da un viaggio in Ucraina in bicicletta - che ha deciso di scavare nel passato di Zingonia.
"E quella che ho trovato è stata un'immagine molto diversa da quella che ricordavo - ha raccontato Morelli - L'idea di una Zingonia come un progetto utopico, un luogo meraviglioso raccontato da chi, in quegli anni, era bambino e viveva nelle Torri Athena che ormai non esistono più".
Da lì, seguendo la sua inclinazione naturale a trovare risposte e la voglia di dare voce a racconti ancora inesplorati di persone che hanno vissuto una Zingonia transculturale e multietnica, è nata l'idea di creare un contenitore virtuale in grado di accoglierle. Un vero e proprio archivio online gratuito, da posizionare su una piattaforma già esistente (come potrebbe essere quella della Rete bibliotecaria bergamasca) e fruibile da tutti in autonomia.
Il "Bosco di OZ"
"Ho immaginato Zingonia come un bosco, un luogo senza recinti, dove tanti alberi diversi stanno dando frutti bellissimi - ha spiegato Morelli - A partire dal grande lavoro fatto dall'associazione "Orizzonte Zingonia" (Oz appunto) da cui si sono sviluppate attività positive che stanno trasformando Zingonia in un fiore meraviglioso. D'altra parte dobbiamo imparare dalla natura: quando un ecosistema viene distrutto basta lasciar fare alla natura che è in grado di trasformare il brutto in bello, di rigenerarsi in cerca di un nuovo equilibrio".
I giovani saranno protagonisti
"Se vogliamo guardare al futuro e parlare di futuro dobbiamo farlo con le giovani generazioni - ha puntualizzato - Il progetto intende offrire ai preadolescenti e adolescenti l'occasione di partecipare a una "caccia al tesoro" sul territorio alla ricerca di esperienze da raccontare".
Divisi in troupe e supportati e accompagnati da professionisti potranno intervistare persone che hanno vissuto la loro infanzia a Zingonia e partecipare a laboratori, tenuti da Lapsus, associazione di promozione sociale con base a Milano specializzata nel lavorare con i minori sui temi storici, per diventare loro stessi parte del prodotto di cui saranno gli orgogliosi progettatori. Per farlo la collaborazione con le scuole del territorio risulterà fondamentale. A questo scopo sono già stati intavolati accordi con l'Istituto comprensivo di Verdellino e si sta aprendo il dialogo con gli IC di Osio Sotto, Ciserano e Boltiere e Verdello.
"In questa fase ancora preliminare vogliamo aprire un dialogo con le scuole per trovare una sinergia che sia sostenibile - ha detto Morelli - Il progetto è biennale, non abbiamo nessuna intenzione di correre e bruciare le tappe. Faremo ciò che è possibile fare nel rispetto dello stesso principio di sostenibilità che viene applicato all'ambiente".
I Comuni ci sono, manca Verdellino
Non solo le scuole. Il progetto cerca il supporto e la collaborazione anche delle associazioni, di enti e soprattutto delle Amministrazioni comunali. Sostegno già incassato da Ciserano, Boltiere, Verdello e Osio Sotto (in fase di deliberazione) mentre manca - al momento - quello di Verdellino. Al progetto hanno già aderito, oltre Orizzonte Zingonia anche l'ex dirigente scolastica di Verdello Rita Rovaris, l'ex maestra elementare di Zingonia Fabrizia Manieri, l'assistente sociale Ornella Morelli e i "bambini delle Torri" ormai cresciuti Concetta Flamini, Billy Barbieri e Angelo Gorini.
"Zingonia è un laboratorio a cielo aperto, un vero concentrato di sperimentazione che ha dimostrato la proprio intelligenza nel problem solving continuo di questi 60 anni - ha aggiunto - E' formato da tante macchie di leopardo: ora vogliamo dargli l'occasione di diventare il leopardo stesso".
Per questo, nel Comitato scientifico sono state coinvolte personalità della caratura di Carolina Lussana, archivista e storica degli archivi d'impresa, Carmelo Di Bartolo, designer strategico bionico specializzato nello studio delle strutture naturali applicate al design e Cecilia De Carli, docente di Storia dell'arte contemporanea all'Università Cattolica di Milano che potrà dare uno sguardo estetico e una lettura più artistica a questo nuovo contenitore virtuale.
Progetto in tre fasi
Il progetto sarà diviso in tre fasi partendo dalla ricerca e dalla mappatura del materiale esistente alla realizzazione dei laboratori fino alla comunicazione dei risultati con la pubblicazione dell'archivio online, del kit didattico e dell'e-book. Si partirà dal materiale già disponibile a partire dal 1964, tra questi il fondo del progetto Orizzonte Zingonia realizzato tra il 2015 e il 2018 che ha avviato un processo di trasformazione della narrazione locale. Poi toccherà ai ragazzi divisi in fasce d'età 9-13 anni e 14-17 anni andare "a caccia" di testimoni da intervistare, storie, documenti e fotografie da raccogliere per creare, non solo l'archivio online, ma anche un kit didattico online, gratuito e scaricabile co-progettato con gli studenti e un e-book modulabile per dar modo agli utenti di ottenere solo ciò a cui sono veramente interessati.
"E anche questa è sostenibilità - ha chiosato Morelli - Ora ci concentreremo sulla presentazione del progetto a tutti gli attori che ci piacerebbe coinvolgere ricordandoci che il "noi" che ci spinge a portare avanti questo progetto è la base di tutto: da soli non si può far nulla".