Istruzione

Tra istruzione e impegno civile e sociale nelle terre di Don Peppe Diana

Il viaggio degli studenti delle terze della scuola secondaria del IC Lorenzo Lotto di Covo nei luoghi simbolo della lotta alla criminalità organizzata.

Tra istruzione e impegno civile e sociale nelle terre di Don Peppe Diana
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Il viaggio degli studenti delle terze della scuola secondaria del IC Lorenzo Lotto di Covo nei luoghi simbolo della lotta alla criminalità organizzata.

Percorso valoriale

Un viaggio di istruzione che si trasforma in un’esperienza di di crescita civile e sociale: è questo il senso del “Percorso valoriale nelle terre di don Peppe Diana”, il progetto che ha visto protagonisti 48 alunni delle classi 3A e 3B della scuola secondaria di primo grado “Lorenzo Lotto” di Covo, accompagnati da quattro docenti e tre volontari dell’Associazione culturale Civico 15. Dal 11 al 14 marzo, il gruppo ha visitato alcuni luoghi simbolo della lotta alla criminalità organizzata in Campania toccando con mano il valore della resistenza civile alla camorra.

Le terre di Don Peppe Diana

Prima tappa del viaggio, Casal di Principe, terra natale di Don Peppe Diana, il sacerdote assassinato dalla camorra nel 1994 per il suo impegno contro la criminalità organizzata. Gli studenti hanno incontrato i volontari del Comitato don Peppe Diana e hanno visitato “Casa don Diana”, bene confiscato alla mafia e oggi simbolo di riscatto sociale. Qui hanno approfondito le biografie di vittime innocenti della camorra, riflettendo sul significato della legalità. Il viaggio è proseguito con la visita alla fattoria sociale “Fuori di Zucca” di lusciano, una realtà che unisce agricoltura e inclusione sociale, dove ex detenuti e persone svantaggiate lavorano alla produzione di prodotti tipici. Gli studenti hanno scoperto l’iniziativa “Pacco alla camorra”, che raccoglie prodotti alimentari provenienti da terreni confiscati ai clan. A Sessa Aurunca, la Cooperativa “Al di là dei sogni”, sorta su un bene confiscato al clan Moccia, ha raccontato la propria difficile battaglia contro le intimidazioni mafiose per costruire un’attività produttiva basata su agricoltura biologica e ospitalità responsabile. Il “Cammino dei cento passi”, percorso simbolico in memoria delle vittime della mafia, ha permesso ai ragazzi di vivere un momento di profonda riflessione.

Nel cuore di Napoli

L’ultima tappa ha portato il gruppo nel cuore di Napoli, nel Rione Sanità, dove la Cooperativa “La paranza” ha mostrato come la valorizzazione del patrimonio artistico possa essere uno strumento di riscatto. Attraverso la gestione delle Catacombe di San Gennaro e San Gaudioso, l’iniziativa ha trasformato un quartiere segnato dalla camorra in un centro di cultura e turismo etico. Gli studenti hanno visitato il complesso monumentale e ascoltato le testimonianze di giovani impegnati nel progetto. Oltre alle tappe dedicate alla legalità, il programma ha incluso visite culturali a Orvieto, Montepulciano e ai Quartieri spagnoli di Napoli. L’intero percorso ha offerto agli studenti l’opportunità di vedere da vicino realtà che combattono la criminalità con il lavoro e la cultura, dimostrando che il cambiamento è possibile attraverso l’impegno collettivo e la consapevolezza.

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