Via al nuovo corso della "Fondazione don Pidrì e don Pierino"
Obiettivo principale dare un contributo maggiore per rivitalizzare la vita cittadina e mettere in rete le tante iniziative delle associazioni locali
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La "Fondazione don Pidrì e don Pierino Ets"di Caravaggio cambia marcia e presenta il nuovo organigramma più una ricca serie di iniziative per quest’anno.
La "Fondazione don Pidrì e don Pierino" rinnovata
Un nuovo corso partito nel luglio 2024, dopo l’approvazione dello Statuto - adeguato alle normative che riguardano il Terzo settore - e la nomina del CdA composto dal presidente Massimo Tomasoni, dal vice Ezio Zibetti, dal parroco don Giansante Fusar Imperatore, Silvia Gatti, Gabriele Merisio e Maddalena Degani. A illustrarlo nei dettagli ci ha pensato martedì mattina il presidente, che ha ben chiari gli obiettivi del suo mandato che durerà tre anni.
"La Bcc ci ha dato l’incarico di essere ancora più di prima uno degli strumenti mediante il quale esplica la sua attività educativa, culturale e sociale sul territorio - ha spiegato - per questo nei giorni scorsi abbiamo aperto i canali social LinkedIn, Instagram e Facebook, inoltre è stato steso un programma per l’anno 2025 con l’intento di dare il nostro contributo per rivitalizzare la città".
Ci sono novità anche nella gestione e nella struttura della fondazione.
"Ogni anno stileremo il bilancio sociale - ha annunciato il presidente - i cittadini devono sapere cosa facciamo e le associazioni devono guardare a noi come a un interlocutore affidabile. Abbiamo anche costituito il Comitato scientifico, un organo di tipo consultivo che ha la funzione di presentare proposte e captare quello che si muove sul territorio. È composto da Anna Boschiroli, Claudio Barbaglio, Elisa Gatti, Elisa Marchesi, Federica Cavalli, Francesco Tadini, Luca Bianchi, Melissa Macchi, Patrizia Ronchi e Viviana Vertua".
Una rassegna teatrale
"A spiccare tra le altre cose in programma è la rassegna teatrale che ha ottenuto il patrocinio comunale - ha fatto notare il presidente - si tratta di spettacoli di qualità, quattro si svolgeranno tra marzo e dicembre al teatro 'San Carlo' e uno nel cortile dell’oratorio 'San Luigi Gonzaga' durante il Grest. Tutti a ingresso libero e gratuito, affidati alla compagnia 'DeSidera'. Presto sarà diffusa la locandina completa. Puntiamo a farla diventare un appuntamento fisso: a Caravaggio manca e vogliamo che la gente torni ad andare ed amare il teatro".
La Fondazione ha poi deciso di sostenere con un contributo l’Iris Caravaggio, ritenendo che anche lo sport abbia carattere educativo, ma anche di lavorare con la cooperativa «Il Susino» e di far ripartire la collaborazione con la «Fondazione della comunità bergamasca».
Volumi di storia locale e mostre
"Un’altra iniziativa di rilievo sarà una mostra sulla storia delle scuole cittadine - ha continuato Tomasoni - con immagini e documenti provenienti dagli archivi comunali e parrocchiali, a cura di Francesco Tadini, ex preside della 'Mastri Caravaggini' - ha continuato Tomansoni - A ottobre, in un convegno, presenteremo invece un volume sull’ex presidente della Bcc Riccardo Formento, realizzato attingendo dagli archivi della Bcc, della parrocchia e della famiglia. Sempre ad ottobre allestiremo una mostra e presenteremo un libro sulla storia delle sulle cure palliative alla 'Fondazione Anni Sereni'. Un altro obiettivo è istituire una borsa di studio da assegnare a chi si occupa di ricerche sulla storia locale".
Valorizzazione delle realtà cittadine
La "Fondazione don Pidrì e don Pierino Ets" si è data un programma denominato "Un nuovo inizio", basato su tre direttrici: educazione dei giovani, valorizzazione delle risorse del territorio e collaborazione tra le diverse realtà presenti.
"Il nostro fine non è solo ideare eventi, infatti ci proponiamo anche di sostenere le attività che già esistono sul territorio - ha rimarcato il presidente - ci piacerebbe, senza illuderci, fungere da facilitatori delle relazioni tra le tante realtà caravaggine, che sono piene di energie positive e fanno cose bellissime: conosciamole, mettiamole a patrimonio comune, diffondiamole".
Insomma se non è una rivoluzione poco ci manca, e promette di vivacizzare non poco vita sociale e culturale cittadina.