Pfas nella falda acquifera, opposizione preoccupata a Treviglio
Il consigliere comunale del Partito Democratico Erik Molteni chiede alla Giunta un monitoraggio periodico
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Un monitoraggio periodico sulla presenza di Pfas (sostanze perfluoroalchiliche) nella falda acquifera di Treviglio. A chiederlo, tramite una mozione che verrà discussa nel Consiglio comunale di domani, martedì 25 febbraio 2025, è il consigliere del Pd Erik Molteni.
Pfas nell'acqua
Un tema di attualità, visto anche il recente report pubblicato da "Greenpeace", dal quale emerge che, seppur nei limiti di legge, Treviglio è la quinta località della Lombardia, dietro a Milano, Monza, Palazzolo sull’Oglio e Brugherio) con la più alta concentrazione di Pfas (17,5 nanogrammi per litro, lontano dalla soglia massima di 100). Queste sostanze sono utilizzate in una vasta gamma di applicazioni industriali e di consumo, grazie alle loro proprietà uniche come la resistenza all'acqua, al grasso e al calore. Le applicazioni industriali dei Pfas comprendono tessuti e tappeti con proprietà idrorepellenti e antimacchia, prodotti antiaderenti come le pentole, schiume antincendio, imballaggi alimentari e prodotti elettronici e cosmetici. Tuttavia, la loro persistenza nell'ambiente e la loro difficile degradazione hanno portato al loro rilevamento in acque potabili, suoli, aria e persino nel sangue umano, sollevando preoccupazioni globali riguardo ai potenziali effetti sulla salute umana.
La proposte dell'opposizione
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L’utilizzo dei Pfas è attualmente normato da un decreto legislativo del 2023 che recepisce una direttiva europea del 2020 che impone dei limiti normativi. Quest’ultima prevede la piena applicazione entro l’inizio del 2026. Con la mozione, Molteni chiederà però al Consiglio di anticipare i tempi "promuovendo un monitoraggio trasparente e indipendente, adottando limiti più cautelativi a livello locale (anticipando quelli previsti dal 2026) e mappando le fonti locali di potenziale contaminazione".
"Inoltre - ha sottolineato il consigliere dem - chiediamo che il Consiglio solleciti la Regione a vietare l’uso di Pfas nei contratti pubblici e che il Comune promuova una campagna informativa tra i cittadini".