Dolori articolari, acufeni, bruxismo e vertigini: lo gnatologo può risolvere il problema
Il dottor Piacentini, da solo o in team con altri specialisti, aiuta i pazienti a guarire da patologie che in passato sembravano senza soluzione

Sempre più spesso i pazienti vengono resi consapevoli dell’esistenza di valide soluzioni a dolori muscolari, articolari, scomode alterazioni nei movimenti fisiologici della mandibola o consunzioni dentali eccessive; problematiche che fino a poco tempo fa venivano sottovalutate, attribuite all’età o definite irrimediabili.
L’invito ad affrontare il problema è mosso non solo dall’odontoiatra attento, ma anche da fisioterapisti, osteopati ed altri specialisti coinvolti nel trattamento dell'apparato muscolo-scheletrico, testa-collo; che sempre più spesso esortano il paziente a non sottovalutare segnali quali: d olori al viso ed al collo, cefalea da malocclusione, acufeni, bruxismo, vertigini e senso di instabilità, patologie legate al movimento mandibolare, disturbi della masticazione, disturbi della deglutizione.
La soluzione non è la rassegnazione, bensì una visita a cura di uno gnatologo, ossia il medico odontoiatra specializzato nella fisiologia e fisiopatologia del complesso cranio-cervico-mandibolare.
I medici specialisti in gnatologia clinica analizzano la rete di muscoli adibiti al movimento della mandibola e delle articolazioni temporo-mandibolari, con particolare attenzione alla fisiologia della bocca del paziente e le funzioni associate: masticazione, deglutizione, respirazione e serramento-digrignamento.
Dolori al viso e al collo
Molti non sanno che i dolori al viso e al collo possono derivare da una malocclusione della bocca. Il ruolo dello specialista gnatologo in questo caso è fondamentale per ristabilire l’allineamento di mandibola e mascella, nonché distendere i muscoli facciali e del collo.
Cefalea da malocclusione
Emicranie e cefalee – più semplicemente i mal di testa – possono essere causate da malocclusione. Si può trovare giovamento attraverso una riabilitazione dell’organo della masticazione e attraverso l’uso di un bite gnatologico.
Acufeni
Chi soffre di questa patologia sente dei fastidiosi e continui ronzii o fischi nelle orecchie, spesso correlati con bruxismo e scorretto serramento dei denti. Lo gnatologo, una volta confermata la problematica attraverso esami specifici, consiglierà la terapia più adatta, in genere un bite gnatologico.
Bruxismo
Si tratta di una patologia che porta al digrignamento dei denti (specialmente durante il sonno) o a un serramento prolungato delle arcate dentarie. Le cause possono essere varie: ereditarie, psico-emotive, odontoiatriche. In questo caso il ruolo dello gnatologo è quello di individuare la presenza di queste interferenze e procedere con la sistemazione del contatto occlusale.
Vertigini e senso di instabilità
Esiste una forte relazione tra questo sintomo e la mandibola. In questo caso nella valutazione della patologia intervengono lo gnatologo e l’otorinolaringoiatra, che procederanno con lo studio dell’occlusione, dei muscoli cranio-mandibolari e delle articolazioni temporo-mandibolari, con l’obbiettivo di ridurre o eliminare il disturbo.
Disturbo di masticazione
Nel concreto, il disturbo di masticazione, è una difficoltà nello “sminuzzamento” del cibo in bocca. Spesso vengono considerati tali tutti quei disturbi legati a una malocclusione, cioè un’occlusione dentale scorretta.
Deglutizione
Per quanto possa sembrare banale, questa funzione, è tra le più complesse e complete. La deglutizione comporta infatti tutta una serie di azioni che devono avvenire in una sequenza orchestrata con precisione. Ciò implica il coordinamento di varie strutture anatomiche che vengono controllate da diverse aree del sistema nervoso.
Valutazione gnatologica
La visita dallo gnatologo è una valutazione diagnostica attenta ed approfondita di molteplici aspetti clinici del paziente. Fondamentale è l’iniziale raccolta di tutte le informazioni relative alla storia clinica del paziente. La fase di analisi preliminare prosegue con una valutazione complessiva dello stato dell’apparato masticatorio del paziente tramite la raccolta di altri importanti dati riguardanti i movimenti mandibolari, dei contatti occlusali e delle funzionalità articolari. Solitamente questa prima valutazione è accompagnata da un esame radiografico preliminare chiamato ortopantomografia. Successivamente si procede con il controllo diretto delle A.T.M. (articolazioni temporo-mandibolari) e dei muscoli masticatori.
In casi particolari, lo Gnatologo, potrebbe richiedere ulteriori esami strumentali o diagnostici per per avere un quadro più completo riguardo alle problematiche del proprio paziente. Nella maggior parte dei casi la risonanza magnetica delle articolazioni temporo-mandibolari risulta essere più efficace della Tomografia assiale computerizzata. La risonanza magnetica è un esame diagnostico per immagini, molto sicuro e ripetibile più volte nell'arco della terapia e dei controlli, senza dover incorrere a somministrazione di raggi X.
In particolare la risonanza magnetica viene effettuata comparando le immagini dell'articolazione inizialmente con la bocca chiusa, poi con la bocca aperta.
Questo confronto permette una miglior valutazione circa la posizione del disco articolare, chiamato anche menisco (proprio come quello delle ginocchia).
I movimenti del menisco articolare sono fondamentali per inquadrare il livello di compromissione dell'articolazione, ipotizzarne eventuali margini di miglioramento, ed avere un confronto con una nuova risonanza da effettuare alla fine della terapia.
Il clinico può infine valutare il ricorso a un ulteriore esame utile alla diagnosi, ovvero un test di tipo kinesiografico o elettromiografico che permette, mediante elettrodi posti direttamente sui muscoli interessati all'atto masticatorio, di comprendere se l'attività motoria risulta ben bilanciata, o se vi sono delle tensioni eccessive sulle quali intervenire.
Per coloro che si riconoscessero nelle sintomatologie descritte, consiglio di rivolgersi a medici specialisti in gnatologia clinica, così da eseguire una visita gnatologica completa e individuare la corretta tecnica di cura.
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