I bergamini tra latte, fede e industria: nella Bassa scende una Transumanza diversa
Quest'anno la Festa del pastoralismo indagherà i legami tra la Transumanza e la nascita di grandi aziende casearie come Invernizzi, Defendi, Arrigoni e Taddei.
Sarà una Transumanza diversa, quella di quest’anno. Più piccola, più raccolta, ma non per questo meno significativa, anzi. La Festa della Transumanza 2024, appuntamento ormai fisso dell’associazione Pastoralismo Alpino, rievocherà infatti il prossimo settembre una delle soste più importanti lungo il cammino autunnale di discesa dei bergamini dalle Valli alla Bassa: quella al Santuario di Santa Maria del Fonte di Caravaggio. Non solo: la manifestazione intreccerà alla tradizione pastorale anche quella, più moderna ma strettamente legata alla prima, dell’industria casearia e della moderna zootecnica da latte della Bassa.
I pastori delle Valli e la devozione al Fonte di Caravaggio
I bergamini, nei secoli dell’annuale migrazione annuale dalla montagna alla pianura, sostavano ogni anno a Caravaggio prima di continuare il trasferimento verso le cascine della pianura.
«Caravaggio, come Melzo e Gorgonzola nel milanese, si trova nella fascia delle risorgive e quindi ricca di prati, i primi che i bergamini trovavano scendendo verso la bassa pianura – spiega il professor Michele Corti, organizzatore e “padre” di Pastoralismo Alpino - Qui si concedevano una sosta di diversi giorni. A Caravaggio erano attratti anche dalla devozione a Santa Maria del Fonte, una devozione che contribuirono a diffondere anche nelle valli d’origine».
La storia dell’industria casearia nella Bassa
Fu proprio la disponibilità stagionale di latte collegata alla presenza dei bergamini in transito a stimolare la nascita di piccole aziende artigianali di trasformazione. Una scintilla, nel tessuto economico della pianura, che nel corso degli anni divenne un incendio: quella dei caseifici divenne un’attività consolidata che, da artigianale si evolvette in forme imprenditoriali con la nascita di aziende quali Invernizzi (a Melzo e Caravaggio), Defendi, Arrigoni e Taddei.
Una storia tutta da raccontare, e proprio per questo la Festa della Transumanza di quest’anno si aprirà il 20 settembre con un convegno organizzato al complesso di San Bernardino. Si tratterà del ruolo della transumanza nella nascita e sviluppo dell’industria casearia e in particolare della storia della Invernizzi, cominciata nel 1928 e conclusasi nel 2014. Una storia tutta caravaggina: Remo Invernizzi (cugino di Romeo, capo dell’azienda), abitò del resto sempre a Caravaggio, proprio di fonte allo stabilimento, e vi morì a 97 nel 2013 appena in tempo per non vederlo chiudere.
Un libro sulla Transumanza
Nell’occasione verrà presentato il volume Transumanze. La mobilità dell’allevamento bovino in Lombardia e in altre regioni alpine (secc. XIV-XX) a cura di C. Besana, M. Corti, L. Mocarelli, FrancoAngeli, Milano, 2024), un libro che si può scaricare gratuitamente dal sito dell’editore e che è stato sponsorizzato dalla Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi di Milano.
Il programma di quest’anno
Tra il 27 e il 28 sono previsti eventi a tema (un film, uno spettacolo teatrale, eventi musicali) mentre il 29 settembre (San Michele, data di inizio dei contratti che i bergamini stipulavano con gli agricoltori per l’acquisto del fieno e l’ospitalità di animali e persone nelle cascine), vi sarà il Pellegrinaggio dei bergamini con la Santa Messa alle 11:30 e la benedizione degli animali alle 12:30. Sabato la carovana proveniente da Vidalengo attraverserà la città sino a San Bernardino, domenica la carovana (mucche, carri e cavalli) si dirigerà verso il Santuario. Al Pellegrinaggio sono invitate le tante famiglie di origine bergamina sparse per la Lombardia.
Un quadro celebrativo
Per celebrare il pellegrinaggio dei bergamini, l’Associazione pastoralismo alpino ha commissionato la realizzazione di un dipinto al pittore bergamasco Marcello Arzuffi. Figlio e nipote di pittori che si erano dedicati all’arte sacra ed egli stesso famigliare con i soggetti sacri, Arzuffi ha realizzato di buon grado il dipinto. Verrà utilizzato per la comunicazione dell’evento e sarà realizzata una tiratura limitata di stampe che lo riproducono.