A Treviglio si sperimenta il cohousing per due giovani diversamente abili
Il progetto innovativo prevede percorsi d’accompagnamento all’autonomia abitativa e all'emancipazione dall’ambiente familiare

Non solo una sperimentazione, ma un reale percorso d'indipendenza abitativa per due giovani diversamente abili. Lo scorso 8 giugno la Giunta comunale di Treviglio ha, infatti, approvato la delibera con le “Linee guida” per la gestione di un alloggio di proprietà comunale, dove sperimentare il cohousing.
Treviglio sperimenta il cohousing
A breve, infatti, partirà il primo percorso d’indipendenza abitativa e di residenzialità: due giovani con disabilità, grazie al supporto della Comunità Socio-Sanitaria “La Famiglia Scarl Onlus”, utilizzeranno un appartamento dove iniziare un percorso di autonomia e autodeterminazione. Treviglio ha infatti attivato da qualche tempo una collaborazione con i soggetti del Terzo settore (con particolare attenzione al mondo dell’associazionismo e delle cooperative che si occupano di disabilità) per strutturare progetti di vita indipendente.
Sono rivolti a persone fragili che potranno effettuare uno scambio proficuo di competenze in modo da raggiungere i propri obiettivi in applicazione della legge “Dopo di noi” che si propone di promuovere e favorire il benessere, l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità: obiettivo principale è quindi favorire l’autonomia delle persone affette da grave disabilità.
Verso l'autonomia abitativa
“Il progetto innovativo prevede percorsi d’accompagnamento all’autonomia abitativa e all'emancipazione dall’ambiente familiare - ha commentato la vicesindaco e assessore ai Servizi alla Persona e all’Inclusione Pinuccia Zoccoli Prandina - L’obiettivo è perseguito tramite iniziative di cohousing, di housing sociale o di coabitazioni solidali, tutti modelli di condivisione dell'abitare sui quali l’Amministrazione comunale sta investendo e crede molto, insieme a Risorsa Sociale Gera d’Adda e, in questo particolare progetto di cohousing sociale e di promozione della dignità delle persone più svantaggiate con la Comunità "La Famiglia". Due giovani cittadini trevigliesi con disabilità potranno così intraprendere un percorso verso la vera indipendenza, l’aggregazione, l’integrazione sociale ed educativa che comincerà, per uno di loro, con l’uscita dalla casa dei genitori e alla progressiva autonomia nella vita quotidiana”.
Lombardi: "Una prospettiva concreta"
“La co-abitazione "Dopo di noi" costituisce una prospettiva concreta e percorribile di innovazione per realizzare gli obiettivi di servizio della Legge 112 attraverso un’azione co-progettuale che consente di finalizzare e traguardare il distacco e l’emancipazione dei figli dai genitori, attraverso proposte abitative alternative ai servizi residenziali - ha sottolineato Cesare Lombardi, presidente della Comunità Socio-Sanitaria "La Famiglia" - Abbiamo lavorato per più di due anni per la messa a punto di questo progetto che potesse essere sostenibile dal punto di vista economico e dell’autonomia abitativa. Grazie al sindaco Juri Imeri, alla vicesindaco Pinuccia Zoccoli Prandina, ad Andrea Rota di Risorsa Sociale, alla dottoressa Lorini dei Servizi Sociali del Comune di Treviglio e alla Cooperativa Insieme diventa concreto un sogno coltivato a lungo. Per Treviglio è il primo progetto ma contiamo, una volta maturata la necessaria esperienza, di attivarne altri”.