Fara d'Adda - Treviglio

Così il Bosco dei dossi diventerà un'oasi verde a prova di cervo volante

Continuano i lavori di riqualificazione ambientale della foresta di pianura, proprietà della Fondazione Bcc di Treviglio.

Così il Bosco dei dossi diventerà un'oasi verde a prova di cervo volante
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Grazie alla riqualificazione del Bosco dei Dossi di Badalasco si potrà dare un contributo prezioso alla lotta contro il cambiamento climatico. Al termine dei lavori, cominciati nei mesi scorsi e ora in via di potenziamento infatti, la piccola foresta di pianura potrà assorbire qualcosa come 9,2 tonnellate di anidride carbonica all’anno.  E si potrà salvare una piccola ma significativa popolazione di cervi volanti che vive al suo interno. Un progetto che è stato reso possibile grazie alla sinergia tra la Fondazione Cassa Rurale di Treviglio, l’azienda «Stucchi Spa» di Pagazzano, la cooperativa «Eureka» di Trecviglio e la «Phoresta Onlus» di Milano.

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Bosco dei Dossi Badalasco: via alla riqualificazione

I lavori sono stati presentati lunedì mattina nell’auditorium della Bcc di Treviglio, alla presenza, tra agli altri, del presidente della Fondazione Franco Riz, di Giulia Stucchi in rappresentanza della ditta pagazzanese, e del «padrone di casa», il presidente Giovanni Grazioli. In sala c’erano anche il sindaco di Fara Raffaele Assanelli, Francesco Casulli del Comitato Tutela Ambiente di Fara e il maresciallo Iuri Donini dei carabinieri forestali di Curno.

Una delle ultime aree boschive, di proprietà della Fondazione Bcc Treviglio

Il Bosco dei Dossi è di proprietà della Fondazione Cassa Rurale di Treviglio a seguito di un lascito da parte di Giovanni Raja (ex allievo dell’Istituto Agrario «Cantoni» di Treviglio). Conta una dimensione di circa 26 mila metri quadrati ed è raggiungibile tramite l’omonima via. L’origine del bosco è singolare ed è necessario risalire a oltre 70 anni fa, quando parte del mappale coltivato a seminativo fu lavorato per realizzare un vigneto con la formazione dei «dossi» al fine di facilitare l’irrigazione delle viti. Successivamente, l’impianto non venne completato e le lavorazioni effettuate portarono in superficie ulteriori ciottoli rendendo non più conveniente il ripristino per la coltivazione a seminativo. Sempre in questa zona si trova l’insolito filare che corre adiacente alla strada interna al bosco costituita in prevalenza da alberi «Spina di Giuda» che giustificava la scelta di tale specie per la difesa del vigneto che si voleva realizzare. Il bosco oggi è in prevalenza costituito da querce, aceri campestri, frassini e l’inevitabile presenza di robinia (pianta non autoctona).

Mettere in sicurezza una popolazione di cervo volante

La sistemazione del bosco è suddivisa in tre fasi: la prima ha riguardato la pulizia del bosco, la pulizia dei sentieri interni e la messa in sicurezza del perimetro esterno attraversato da una strada sterrata frequentata soprattutto nei fine settimana. Questi lavori si sono conclusi in aprile e sono stati appaltati, condividendo la scelta con la «Stucchi spa», alla cooperativa sociale «Eureka», una realtà volta al sostegno dei processi di occupazione, reinserimento lavorativo e inclusione sociale di soggetti diversamente abili. I lavori sono stati fatti in gran parte manualmente mettendo in atto tutte le azioni necessarie affinché il progetto di riqualificazione possa comunque proteggere tutta la flora e la fauna presente, in particolare la preziosa popolazione di cervo volante (Lucanus Cervus) che ha uno sviluppo larvale della durata di diversi anni all’interno del legno morto attualmente presente al suolo. La specie è specificatamente inclusa nella Convenzione di Berna per la conservazione della vita selvatica e dei suoi biotipi in Europa. L’obiettivo principale dell’intervento di riqualificazione è stato, in questa prima fase dei lavori, quello di aumentare l’emissione di ossigeno con l’eliminazione delle infestanti arboree e la pulizia di aree e sentieri interni. Nei prossimi mesi la cooperativa, grazie all’intervento della Banca di Credito cooperativo di Treviglio, completerà l’opera con le due fasi successive: la predisposizione di cartellonistica a fine didattico e la stabilizzazione dei sentieri con posa di materiale in roccia in modo da permettere di usufruire del bosco anche a soggetti diversamente abili.

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