Treviglio, la chiesa di San Rocco sarà gestita dagli Ortodossi
Per ora sarà solo un "esperimento", ma dalla fine di aprile la chiesa di San Rocco in piazza Insurrezione sarà affidata alla comunità in pianta stabile. Anche perché con la guerra e l'ondata di profughi, i cristiano-ortodossi della Bassa probabilmente aumenteranno in numero.

Una chiesa per la preghiera dei fedeli ortodossi, che necessariamente - anche a causa della guerra in Ucraina - aumenteranno di numero. Per ora sarà solo un "esperimento", ma dalla fine di aprile la chiesa di San Rocco in piazza Insurrezione a Treviglio potrebbe essere destinata alla comunità di religione cristiano ortodossa. Lo ha annunciato il parroco, monsignor Norberto Donghi, e il provvedimento potrebbe avere una durata significativa, con un affidamento ipotizzato di almeno cinque anni. D'altra parte, al momento la bella chiesetta che dà sulla circonvallazione interna è chiusa, e sostanzialmente inutilizzata dalla Parrocchia trevigliese.
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La preghiera ortodossa alla Sala del Pellegrino
Già da qualche anno si riuniscono una volta alla settimana nella "Sala del Pellegrino", dove pregano grazie alla presenza di un sacerdote ortodosso di Bergamo. Con l’inevitabile arrivo di profughi ucraini, che fuggono dal loro paese dopo l’aggressione della Russia, il numero di fedeli è però destinato ad aumentare. E quindi la Comunità pastorale ha deciso di andare loro incontro e di concedere uno spazio più grande, ma soprattutto fisso: la chiesa di San Rocco, che già dall’inizio della Quaresima viene utilizzata per la preghiera della domenica. Domani, sabato, alle 16, è inoltre prevista una «Preghiera ecumenica per la pace» che vedrà uniti i fedeli cattolici e quelli ortodossi.
"Ci sembra un bel gesto nei confronti dei nostri fratelli ortodossi - ha spiegato monsignor Donghi - Del resto sono quasi quattro anni che ogni domenica concediamo la Sala del Pellegrino del Centro cattolico per la loro preghiera. Di solito erano una ventina di persona, perlopiù badanti russe e ucraine, che potevano praticare il loro rito grazie alla disponibilità di padre Oleg. Proprio quest’ultimo mi ha messo in contatto con padre Ioan, un prete ortodosso moldavo, il quale mi ha chiesto se c’era la possibilità di avere uno spazio più grande".
La concessione "ad experimentum"
Monsignor Norberto si è quindi consultato con la Curia e il Consiglio pastorale ed è stato deciso di concedere la chiesa di San Rocco "ad experimentum". Dal 6 marzo, inizio della Quaresima, sino al 24 aprile, giorno in cui cade la Pasqua Ortodossa, i fedeli possono già pregare ogni domenica mattina nella chiesa di piazza Insurrezione.
"E’ frequentata da molta gente - ha sottolineato il parroco trevigliese - e con il passaparola i fedeli aumenteranno sicuramente. Aggiungiamo poi il fatto che per i prossimi mesi è previsto l’arrivo di parecchi profughi ucraini, quindi ci è sembrato giusto offrire loro un luogo di culto. Del resto ormai viviamo in una società multiculturale e bisogna prenderne atto. San Rocco - ha poi aggiunto don Norberto - da quando è scoppiata la pandemia non è più stata riaperta al pubblico. In questo modo potrà tornare a giocare un ruolo importante per la comunità".
E finita la Pasqua cosa succederà? "Invieremo al nostro arcivescovo una proposta per concedere la chiesa in comodato d’uso agli ortodossi - ha chiarito il parroco - Spetterà a lui la decisione definitiva. Ci sono già molte esperienze simili in Lombardia, come per esempio a Cassano d’Adda, quindi non penso che ci saranno problemi. Credo che da settembre ci sarà l’ufficializzazione. Nel frattempo continueremo a concedere la Sala del Pellegrino".