Volontari raccolgono rifiuti e salvano la fauna ittica
Recuperati 330 kg di spazzatura nella roggia «Merlò Giovane» e la fauna ittica, che poi è stata selezionata per isolare le specie aliene

Raccolta di rifiuti record dei volontari di Spino d'Adda: recuperati 330 kg di spazzatura nella roggia "Merlò Giovane" e portato a termine con successo un intervento di salvataggio della fauna ittica.
Raccolti 330 kg di rifiuti
La raccolta di rifiuti ha coinvolto cinque volontari, tre dei quali spinesi. Quattro ore di lavoro che hanno consentito di recuperare un quantitativo enorme di immondizia: batterie delle auto, pile, resti di tettoie, un pezzo di radiatore, ombrelli, indumenti, vetri e microplastiche in quantità industriale, ma anche una decina di sacchetti pieni di assorbenti usati.
"L’Amministrazione ringrazia i volontari, che avevano iniziato a lavorare la settimana precedente con il salvataggio di parte dei pesci dai corsi d’acqua in secca - ha commentato soddisfatto il sindaco Enzo Galbiati - Peccato che nella roggia ripulita giovedì, abbiamo già assistito a nuovi abbandoni di rifiuti".
Salvataggio della fauna ittica
Dell’intervento a tutela della fauna ittica ha parlato Stefano Zanardelli, protagonista anche della maxi raccolta rifiuti di giovedì scorso, insieme a Pier Vottero, Katrin Tebaldini, Cecilia Calzi e Giancarlo Betti.
"Il recupero dei pesci è stato fatto per quattro giorni di fila, dalle 9 alle 14, da me, Pier Vottero e Omar Mauri - ha commentato - Non è stato facile, abbiamo dovuto procedere a gattoni sotto la strada per diversi metri, con la luce in testa, tra gli odori nauseabondi dei pesci già morti e dei rifiuti di qualsiasi tipo. Nelle nostre acque vi sono diverse specie aliene, quali gamberi della Louisiana e cobiti orientali. Quindi, dopo aver fatto un primo recupero, nel mio giardino abbiamo svolto una selezione e una sorta di censimento per dividere i pesci da rilasciare in base alle specie. Tra queste, alcune a rischio, come ghiozzi, sanguinerole e uselline".
Pesci rimessi in libertà
Notevole lo spirito di abnegazione dei volontari, che per effettuare questi interventi si sono trovati ogni mattina, dopo il turno di notte, e invece di dormire hanno lavorato instancabilmente per salvare la fauna ittica. I pesci autoctoni recuperati sono stati poi rilasciati nel canale "Vacchelli", che presenta un ambiente favorevole per la proliferazione.