La Caritas Romano ricorda Franco e Carlo, fondatori scomparsi
Domenica scorsa è stata posta, all'ingresso della Caritas di Romano in piazza Fiume, una targa commemorative ai due volontari e fondatori Carlo Cortesi e Franco Dehò.

Domenica scorsa è stata posta, all'ingresso della Caritas di Romano in piazza Fiume, una targa commemorative ai due volontari e fondatori Carlo Cortesi e Franco Dehò.
Alla memoria
Scomparsi nel corso dell'ultimo drammatico anno, i due sono stati due figure storiche del volontariato. Franco Dehò infatti è stato coordinatore per vent'anni della Caritas inter parrocchiale di Romano. Al suo fianco Carlo Cortesi, volontario onnipresente. Durante la cerimonia è stato appeso un quadro in cui i volontari del Gruppo Missionario San Francesco Saverio, la Caritas e la Conferenza S. Vincenzo hanno scritto un frase sul valore della carità.
Il ricordo
«Vorremmo elencare tutte e tutti questi volontari della Carità, ma sappiamo che non basterebbero le righe, perché ognuno di noi anche solo in qualche frangente si può unire alla fila; perché oltre ai nostri gruppi di servizio, la carità è stile di vita che ci chiama ad essere prima di tutto donne e uomini caritatevoli. - ha detto Chiara Longhi, coordinatrice Caritas -Un cammino di collaborazione fra il Gruppo Missionario San Francesco Saverio, la Caritas e la Conferenza S. Vincenzo, che ci ha fatto scoprire una volta in più fratelli, sulla stessa barca e sullo stesso campo da seminare: un filo d’oro percorre la città, entra ed esce dalle case, cuce parole antiche e sempre nuove con i gesti mai finiti del prendersi cura gli uni gli altri, sapendo che non siamo soli, dal Cielo siamo accompagnati e sostenuti".
Per Franco e Carlo
"A Carlo Cortesi e Franco Deho’ chiediamo di sussurrare al nostro orecchio, di orientare il nostro cuore alla stessa passione che li animò e alla stessa dedizione che li fece diventare punto di riferimento. - ha detto Chiara Longhi, coordinatrice Caritas - A loro con commossa gratitudine, una targa alla memoria per aver aperto la strada, per aver annunciato la Buona Notizia a molti, per aver reso più consapevole ed operosa la nostra comunità. In chiusura, un sentito ringraziamento ai volontari e ai parenti che hanno partecipato il 20 giugno scorso alla benedizione della targa e dell’opera; a don Paolo per le parole di vicinanza e di bene, a don Tarcisio per averci riportato con il ricordo alla gioia degli inizi e a don Angelo Longaretti che non potendo essere presente non ha fatto mancare la sua preghiera».