Brignano

Addio a Pina Fasanotti, ostetrica e negoziante

Per una vita dietro alla cassa della macelleria, aveva studiato alla Mangiagalli e da giovane voleva fare il medico.

Addio a Pina Fasanotti, ostetrica e negoziante
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Arrivata alle soglie dei 96 anni, si è spenta questa settimana a Brignano Giuseppina Fasanotti, conosciuta da sempre come Pina. Il paese piange la scomparsa dell'ostetrica che ha fatto nascere intere generazioni di brignanesi. Anche se per la maggior parte dei brignanesi più giovani era soprattutto la "colonna" del market di famiglia in via Matteotti, storica macelleria e alimentari del centro.

Brignano, addio a Pina Fasanotti

Classe 1924, originaria di Urgnano, era dal 1948 a Brignano, dove aveva aperto con il marito un negozio di macelleria - diventato poi negli anni anche un negozio di alimentari, gestito dal figlio Eugenio dal 1981 e poi ceduto nel 2007 alla proprietà attuale. La signora Pina era però, ben prima di intraprendere l'attività con il marito, un'ostetrica e a Brignano aveva vinto la condotta municipale per esercitare. In ogni famiglia brignanese, c'è ancora, probabilmente, almeno un componente, nato grazie alle sue cure e alla sua competenza. I funerali si sono tenuti ieri mattina, nella chiesa parrocchiale. Nei giorni scorsi tantissimi amici e conoscenti avevano portato, in visita, il loro ultimo saluto alla signora Pina.

«Mia madre faceva due lavori, anzi tre – ha raccontato commosso il figlio Eugenio Rossoni (nella foto in alto, con la mamma) – C'era la sua attività di ostetrica, che esercitava con passione, amore, determinazione ogni giorno secondo le necessità del paese. C'era la macelleria: la mamma era presente, seguiva la cassa e i clienti. E poi c'era la casa a cui badare, e c'ero io, che non ero un bambino facile, ero molto vivace».

Dalla Mangiagalli di Milano a Brignano

Il sogno della signora Pina, sin da giovane, sin da quando studiava alla Mangiagalli di Milano, era di diventare dottoressa. "La mamma era una donna moderna, forte, indipendente – ha sottolineato il signor Eugenio, che dopo la morte del padre, nel 1981, aveva preso in mano le redini dell'attività ampliandola e potenziandola – Voleva studiare medicina, ma appena sposata, mio padre, forse preoccupato dagli ambienti ospedalieri milanesi, non era molto d'accordo e le disse che il ruolo di ostetrica in paese sarebbe stato più giusto"

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