Africa in sicurezza

Papa Francesco: "Vaccini strumento essenziale: presto nei Paesi poveri"

L'appello di Don Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm: "Oltre che giusto, il farlo è garanzia per la nostra sicurezza, perché solo così potremmo interrompere la diffusione del virus e delle varianti".

Papa Francesco: "Vaccini strumento essenziale: presto nei Paesi poveri"
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Papa Francesco continua a confermarsi un grande sostenitore della campagna vaccinale anti Covid. Nel messaggio Urbi et Orbi pasquale il Pontefice ha augurato "pace e vaccini". Tema sul quale è nuovamente tornato il 7 aprile, in occasione della Giornata Mondiale della Salute. E sono sempre più gli uomini di Chiesa che - sulla scia di Bergoglio - pongono l'accento sulla necessità che la campagna vaccinale venga estesa anche all'Africa e a tutti i Paesi più poveri.


Papa Francesco: vaccini per tutti

Papa Francesco, durante le celebrazioni pasquali, ha insistito sulla necessità che la comunità mondiale si adoperi per colmare i ritardi accumulati nella distribuzione dei vaccini contro il Coronavirus e, nel nome di un vero e proprio "internazionalismo dei vaccini", ne garantisca la distribuzione a tutti, soprattutto ai deboli ai fragili e ai poveri. Il Pontefice ha esortato i cattolici a mantenere la speranza, definendo i vaccini uno "strumento essenziale" per porre fine alla pandemia e sollecitandone la rapida diffusione nei Paesi più poveri del mondo.

Don Carraro del Cuamm: “Servono vaccini per sanitari in Africa”

In armonia con le parole di Francesco anche l'appello lanciato da don Dante Carraro, 62 anni , padovano, direttore di Medici con l’Africa Cuamm:

“Davanti a un’emergenza globale, l’unica risposta possibile deve essere globale. L’Africa non può restare esclusa, serve un piano vaccinale. Oltre che giusto, il farlo è garanzia per la nostra sicurezza, perché solo così potremmo interrompere la diffusione del virus e delle sue varianti”.

Don Carraro

Arrivate le prime dosi

Il sacerdote ha poi ricordato:

“Stanno finalmente arrivando i primi vaccini. Carlos Agostinho do Rosario, capo del governo mozambicano, era entusiasta nell’annunciare le prime 200mila dosi di vaccino arrivate nel Paese. E questo vale anche per il Ghana che ne ha già ricevute 600mila e il Senegal 200mila. L’inizio della speranza anche per il continente africano che, per avere una sufficiente copertura immunitaria, dovrebbe ricevere entro il 2021, almeno 1,3 miliardi di dosi vaccinali”.

E ancora:

“Queste dosi però devono diventare “vaccini veri" - racconta Prima Padova - anzitutto per i tanti colleghi locali che operano nel settore sanitario in Africa. Sono loro, come abbiamo avuto modo di vedere anche in Italia, a stare in prima linea, esposti al rischio maggiore nell’assistere e curare gli ammalati e nel combattere il virus. E sono pochissimi. Poi – aggiunge il sacerdote – “toccherà alle comunità dove vive la maggior parte della popolazione fino alle aree più remote e lontane. Abbiamo già una rete predisposta per fare tutto questo, fatta di auto, moto, generatori, pannelli solari, box frigoriferi, personale, ma tutto questo va potenziato”.

Infine l’appello di don Carraro, rivolto a tutti: singoli, gruppi, fondazioni, istituzioni pubbliche e di Chiesa, media e partner internazionali, giovani e anziani:

“Un contributo per la sfida di portare il vaccino a 20.000 colleghi, medici e operatori del settore sanitario dei Paesi in cui siamo presenti in Africa. Ti chiediamo un contributo simbolico di 10 euro per ‘far arrivare’ 1 dose del vaccino. La sfida complessiva iniziale per un vaccino completo (due dosi), è di 400.000 euro, nella speranza poi di poter raggiungere molti altri. Solo insieme sarà possibile”.

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