Ordinanza del Governo

Dopo il "sì" ai farmaci umani per gli animali ora si punta alla gratuità per le fasce più deboli

Grande soddisfazione della Lav: sì alla prescrizione dello stesso principio attivo del prodotto veterinario, sulla base della migliore convenienza economica.

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I nostri animali domestici sono parte integrante della famiglia e, come tali, siamo disposti a fare tutto ciò che è necessario per garantire loro cure adeguate per i loro problemi di salute. Questo aspetto, però, si è rilevato pesare non poco sull'economia familiare: i farmaci per i nostri pets, infatti, spesso hanno costi significativi. Grazie all'ordinanza firmata il 14 aprile 2021 dal ministro della Salute Roberto Speranza le famiglie potranno finalmente risparmiare fino al 90% delle spese per i medicinali per gli amici pelosi.
E non solo! A distanza di qualche giorno da questa notizia in Lombardia si punta alla gratuità delle cure veterinarie per le fasce più deboli della popolazione.

Ai nostri pets i farmaci umani equivalenti: grande risparmio

Milioni di persone spenderanno finalmente il giusto per acquistare i farmaci necessari alla cura del cane o gatto di famiglia o di strada, risparmiando così decine o centinaia di euro l’anno. Con il decreto del ministro Speranza il medico veterinario può prescrivere il farmaco umano che contiene lo stesso principio attivo del farmaco veterinario, sulla base della migliore convenienza economica dell’acquirente.

Quanto si può risparmiare?

Proviamo a farvi qualche esempio pratico: se il cane o il gatto hanno la gastrite si potranno risparmiare 20 euro per ogni confezione, mentre per una patologia cronica come la cardiopatia si potranno risparmiare 334 euro all’anno (per un cane di 20 kg) e ben 524 euro se ha bisogno anche del diuretico. Per i il cane con epilessia idiopatica si potranno risparmiare in media 135 euro all’anno. E se il gatto di 5 kg soffre di ipertiroidismo, il risparmio annuo sarà di 138 euro.

Speranza: "Provvedimento di equità"

"Si tratta di un provvedimento di equità atteso da anni da milioni di cittadini. Una scelta che consentirà di garantire con più facilità le cure agli animali da compagnia e un risparmio importante per tante famiglie italiane e per le strutture che si occupano di cani e gatti. Prendersi cura sempre meglio della salute degli animali da compagnia, non è solo un gesto d'affetto e di riconoscenza. Significa garantire una importante funzione relazionale e sociale che gli animali svolgono verso gli umani e tutelare la salute seguendo l'ottica One Health, un approccio che tiene insieme il nostro benessere, quello degli animali e quello dell'ambiente", ha spiegato Speranza.

Soddisfazione della Lav

Da sempre in prima linea per la difesa degli animali, l'associazione animalista Lav ha manifestato grande soddisfazione:

"Secondo positivo risultato della campagna #curiamolitutti, un risparmio enorme per cani e gatti e atri animali. Si tratta di una conquista a favore di milioni di animali, circa 15 milioni considerando solo i cani e i gatti, e delle loro famiglie che grazie alla volontà del Ministro Speranza potranno finalmente risparmiare sui costi, talvolta spropositati, del farmaco veterinario, e di estensione del diritto alla cura per tutti i cani e i gatti, anche quelli che una famiglia non la hanno. Un secondo passo avanti, dopo quello del piccolo aumento della quota detraibile di spese veterinarie, ottenuto grazie alla campagna #curiamolitutti lanciata nel novembre del 2018, e alle nostre azioni che hanno portato all’approvazione, nel dicembre scorso, di un emendamento della on. Prestipino alla Legge di Bilancio, dopo le bocciature degli anni precedenti, e ora al varo del Decreto attuativo".

I veterinari aspettano direttive ufficiali

Per il momento il provvedimento governativo non ha ancora avuto applicazione: i veterinari infatti non hanno ancora ricevuto alcuna notizia o disposizione ufficiale in merito alla possibilità di prescrivere farmaci umani con lo stesso principio attivo di quelli veterinari agli animali che ne hanno bisogno. Pertanto, per ora, il divieto di prescrizione permane fino a nuovo ordine.

Non bastano le tariffe agevolate, serve la gratuità per le fasce più deboli

Ma la proposta di Speranza, apprezzabile, vuole essere superata con quella della gratuità delle cure degli animali per le fasce di più economicamente deboli della società:

“Entro maggio tariffe agevolate per chi ha difficoltà economiche. Questo è l’impegno che abbiamo strappato ieri all’assessore Moratti in merito alla proposta di garantire le cure gratuite degli animali domestici a chi non può permettersele che, come gruppo PD, avevamo avanzato con un ordine del giorno approvato dall’aula consiliare già nel dicembre 2018 e che poi è stata inserita nel Piano regionale integrato della Sanità pubblica veterinaria 2019-2023”.
Queste le dichiarazioni del consigliere regionale del Pd Matteo Piloni dopo la risposta ottenuta in commissione Sanità, dall’assessore regionale lombardo Letizia Moratti e dal direttore generale Giovanni Pavesi all'interrogazione che chiedeva aggiornamenti rispetto all’impegno preso ormai due anni e mezzo fa.
“Aspettiamo con impazienza il provvedimento sicuramente si tratta di un passo in avanti che arriva dopo l’importante iniziativa del ministro Speranza che un paio di settimane fa ha firmato un decreto per consentire l’utilizzo di farmaci ad uso umano per gli animali, con un risparmio notevole per tante famiglie. È importante che anche Regione Lombardia si muova in questa direzione per agevolare e tutelare le fasce economicamente più deboli della popolazione e che oggi risultano ancora più danneggiate dalla crisi sanitaria”.

I numeri italiani evidenziano l'importanza del provvedimento

“Più del 40% delle famiglie italiane ospita un animale d’affezione e almeno il 17% rinuncia alle cure mediche perché troppo costose – ricorda Piloni – . In media, per il mantenimento di un cane si spendono dai 1500 ai 2000 euro l'anno, di cui circa 200 euro solo per vaccini e profilassi, mentre per un gatto servono più di 900 euro all’anno fra alimentazione, farmaci e servizi veterinari”.
“In Lombardia, quindi, dove attualmente ci sono più di 2 milioni di animali domestici registrati all’anagrafe, finalmente si inizia ad affrontare la necessità di garantire le cure degli animali domestici di quelle persone che non possono permetterselo – conclude Piloni – Anche se il nostro obiettivo era e resta la gratuità”.
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